In noi vive tutto quello che le braccia vogliono accogliere, stringi a te quello che non vuoi mai perdere, chiamalo amore, amico, speranza , ottimismo, tutto a noi deve essere accolto, ma questo non è sempre quello che uno pensa ,rimane un paura della solitudine e della mancanza. Assenza di una cosa che prima di lusinga e ti nutre , poi può non esserci più…

Arrendersi mai.. Questo è l’urlo che in noi è un crescere, la sconfitta non esige pensiero,ma rivolta e rinascita. Corretto e giusto, ma vive in uno spazio delle abitudini che sono fluttuanti, e tutto quello fluttua non è concreto nel sempre. Ricordi che portano al desiderio di un amore rifiutato e di un amico che tradisce il nostro rapporto con lui, lottiamo per imporre alla vita un cambio di questo, logico farlo e logico pensarlo, ma in noi esiste una conoscenza nascosta ,quella della non reazione. E’ in tutti e non è sottomissione è un semplice accettare quello che accade, essere oltre alle azioni che faremo, che saranno spesso inutili e distruttive, ci faranno male e molto, ci porranno a un livello mediocre e saremo da dominati degli eventi ,dominatori dell’impossibile. Racconto questo sempre, perchè lo vissuto in prima persona, e non perchè esiste un predicare quello che non posso applicare. La non reazione è atto di una consapevolezza estrema ,che pone la vita al centro e non crea il conflitto,non può essere sempre applicata è ammissione del vero questo, ma può essere provata per non cadere nel possesso di quello che alla fine non ci appartiene , nessuno può amarci per forza e nessuno può essere sempre leale con noi, la vita è questa nella sua splendida imperfezione.
Ma quelle volte che noi ci eleveremo al non reagire alle conseguenze di determitani eventi , al non desiderare e al non proiettare al futuro una soluzione ,sentiremo la vita pulsare viva più che mai. Sembrava una assurdità anche per me, ma il tempo ha smentito questo, il non pretendere di abbracciare ,il non pretendere il possesso e il dominio delle condizioni esterne, ha donato serenità a me. Non è caso e non è eccezione, è semplice visione della vita che in un pensiero esposto racconto.

Amare come tutti i sentimenti che ci circondano, non è un atto dovuto nel riceverlo, è e rimane un sentimento che io personalmente dono ,in modi e maniere diverse , nella sua totalità e nella sua immensità, e dare è sempre un ricevere senza nulla chiedere se la mente raggiunge la serenità ed l’escusione da ragionamenti complessi in merito.
Vero rimane che non tutti i giorni e le ore sono uguali, ma provare a invertire un processo a volte è vincente e noi siamo vincenti sempre per natura. Non siamo assoluti , ma siamo nella nostra imperfezione fortunati , possiamo sperimentare e risperimentare e trovare tutte le vie possibili per essere vivi nella vita. L’esempio dell’amore è il più estremo, potrei dire altro, ma spesso le circostanze che sento parlano di amore, che si contrappone all’odio, due fratelli identici con due caratteri diversi, per quello ho provato a vivere attimi della non reazione e questo mi ha dato gioia e serenità, un impenetrabilità alle cose che mi farebbero male, ma non una esclusione al sentimento e alla vita, un semplice lasciare fluire quello che non posso cambiare , regola dello zen : lo sforzo senza sforzo, che molti avranno letto e io per primo ho letto non molto tempo fa. In una semplice frase si è racchiuso il tutto di una vita, che in noi vive e noi vogliamo viverla più serenamente possibile! Alla fine rimane un seminare quello che di fertile esiste e un non seminare quello che vediamo come un campo non nostro e arso ormai. Non sarà in noi e in me sempre e costante ,tutto è caso e misterioso in merito, ma provare è sempre un porre un oltre a limite che vediamo e a volte viviamo.