Siamo ora amanti , viviamo vicini e mai distanti. Parole della vita a dichiarare il nostro sentimento.
Camminiamo vicini e mai separati , mondi diversi che si uniscono . Tutto sembra il perfetto di chi vive il sentimento, non ci sono divari, caratteri differenti, ma poco importa l’amore vince questo, tutto fa sopportare. Dall’alto questo si vedeva, due corpi uniti e mai separati.
Il sospetto non vive nell’amore si raccontavano i due amanti, nessuna bugia, parole e miele la vita che il dipinto esponeva, angeli che si amavano. Ma alla fine amarsi era creare una vita nuova, fresca e uguale per entrambi. Loro non credevano che abbandonare quello era stato fosse la via.
Pensarono sempre che mantenere il loro mondo non fosse lo scoglio dove il mare del pensiero avrebbe infranto la sua delusione.
La vita non si descrive. E loro andarono avanti in quella relazione; nessuno poteva vedere il futuro, immaginare una fine era utopia .
Niente è ormai strano nella vita e le parole della verità iniziarono a bisbigliare. Loro sentirono l’inizio dell’amore che reclama la creazione di un mondo nuovo, ma nulla li fece comprendere questo. La gelosia come edera si inerpicava su pareti scivolose, dubbi fatti di apparenze , ma in questo i mattoni del castello iniziarono a cadere. Si guardano spesso nel volto e si promisero un cambiamento. Bello promettersi un qualcosa nel segno dell’amore, ma questa promessa non era fatta a se stessi , ma sempre e solo a colmare vuoti della paura di perdersi, uscire dall’ovatta e sentire la verità gelida.
Provare e riprovare, ma nessuno abbandonava quello che era stato , il nuovo mondo ormai era distante. Il fiume della vita coglieva ormai solo lacrime e nulla fermava quello che ormai era.
Tutto era la prova della vita si dissero. La vita non voleva prove, ma verità nell’amore e il versare quello che nel fiume andava versato, il passato.
Non compresero questo e andarono avanti, logorandosi come corde a gli angoli nello sfregare. Ore e ore di parole per trovare il ritorno alla passione che c’era. Inutili i ritorni era la fine . Era solo questione di tempo , il distacco è doloroso . Inutile vivere in quello che non può crescere e maturare; piantare le rose nella sabbia, non avrebbero mai dato la meraviglia di un fioritura.
Si dissero di provare, l’orgoglio di chi ama è ultimo a cadere, ma cade è assediato adesso dalla mente che prevarica il cuore e l’ira prende sempre la voce, nessuno accetta la sconfitta. Da un amore si arriva all’odio, urla a indicar colpe , ma le colpe sono sempre pari e mai dispari.
Un giorno la porta sbatte forte, era mattina , chi dei due andò questo non fu importante. Fu solo un atto consapevole tra molti non fatti prima. L’amore chiede amore, ma in questo chiede di creare da zero un mondo nuovo dove quel che era non entra e se entra viene accettato e condiviso, non chiede la vita l’amore, ma solo la fusione del mio io , in un noi che vive e cresce senza separarsi .
L’infinto vive nell’amore che in noi risiede se siamo vivi nel mistero che stiamo per svelare a chi incontrimo nel nostro sentimento, che vogliamo donare.
4 risposte a “Lacrime nel fiume”
…. come dire ama prima te stesso altrimenti non potrai amare nonostante ciò che c’è in te..:)
Mi piace ciò che scrivi… non è un complimento … ma ciò che sento di dirti…
Bravo!
Fata scalza
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😉
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Gli amori, come nascono così finiscono…la fine di un rapporto non è mai indolore……..
a volte ci si illude che l’amore possa ritornare…ma quando il sentimento è agli sgoccioli, qualsiasi percorso è inutile….
meglio affrontare la situazione, piuttosto che autodistruggersi…
buon pomeriggio Daniele………
Rosamary
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🙂
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