Occhi che osservano, tu uomo che da lontano vieni, e tutto possiedi. Mani a toccare il tuo lusso, vero o apparente, che in quel luogo è scintillio…
Terre lontane, colori accesi e profumi di spezie, contornano la vita. Persone nella frenetica movenza del mercato che chiama, tu straniero, osservi. Tutto hai portato con te, ed ora nel nulla più assoluto vedi la vita. Amore della gente per la propria terra, che per i tuoi occhi è meraviglia del creato. Uomini di quel luogo lontano che di poche cose vivono, sanno solo sorridere alla vita, che aspra mette prove tutti i giorni.
I bambini sono sempre a toccarti , sguardi che rubano il cuore, di chi come me , noi , abbiamo tutto e spesso parliamo del nulla che nella mente pensiamo di avere. Essere ora in questo luogo, ha solo una parola che incornicia questo quadro africano, amore…
Il contatto è sempre profondo, l’Africa è la madre della terra. Noi occidentali, ormai frustrati dal tutto che possediamo, siamo solo anime smarrite d’innanzi a questo. Il sapore tra il dolce e l’amaro, che in noi vive nell’essere lì in quel momento, è il flusso di coscienza, che assale . “Abbiamo tutto e nel nulla vediamo il tutto”. La materialità lascia il posto all’interiorità del luogo, le persone sono felici in un sempre che noi abbiamo dimenticato. L’amore della vita è totale qua. Noi amiamo la vita, alternanze fatte di circostanze, che contornano l’oggettività delle nostre giornate. In Africa, si vive qui ed ora, tutto circola dall’alba al tramonto, tra colori e profumi, tra povertà e amore.
Nel cuore questo prende spazio, molto in fretta, è come una rinascita della verità che in noi vive. Esplode ora nell’essere qua, partecipi anche se per poco di questa purezza di vita, semplice, colorata, dove solo il cuore prende la parola. Il denaro poco conta, rimane il mezzo della speranza, il disprezzo pieno di una vita che ormai vive nella materia più assoluta.
Il vile denaro mette il termine e classe in quello che noi siamo, divari , ma non nell’amore della vita. Noi sempre meno pronti a donare, a mani che veramente hanno bisogno.
Loro, il popolo dell’Africa allunga la mano e chiede…. In questo gesto, c’è solo la dignità che manca, da un occidente accecato da troppe cose. Forse sembra un elemosinare, ma dietro a questo esiste una sopravvivenza, negata, dalle basi umane. Medicine e fame, solo quello viene chiesto. Il denaro che viene dato o regalato è un simbolo di fratellanza, che non va ad arricchire ma solo ad aiutare bambini con sorrisi veri che vogliono un futuro, come il nostro. Noi privilegiati, che piangiamo di futile cose, che mancano, possiamo solo essere silenti nel vedere, il sorriso e l’amore di queste persone che nel nulla vivono. Noi che nelle nostre case tutto abbiamo, siamo infelici, troppo spesso; loro nelle loro case , con tetti di paglia o lamiera, acqua non corrente e luce che non tutti i giorni illumina i tramonti che arrivano presto, sono felici e condividono quel poco che hanno. Il cuore non può che ascoltare questo, una riflessione profonda, di chi come me, ama l’Africa e il suo popolo.
Amare questo è amare la vita, e non perchè vedi la povertà e come un ipocrita devi sentirti buono, la bontà è solo un’apparenza spesso. La bontà deve essere il gesto del cuore ,dell’amore del sempre e se, così fosse , tutti e dico tutti saremmo senza scale sociali ad oggi. E quei bambini da mille sorrisi e mani a stringere le nostre avrebbero un futuro certo.
Amare la vita, è toccare tutti gli estremi, amare la vita è abbracciare senza pensieri tutti i popoli della terra. Se un giorno questo accadrà saremo solo rinati, in mondo migliore. Dove tutti avremo il diritto alla vita e non alla sopravvivenza, dove il grande cuore del popolo africano sarà compreso non solo per quei pochi giorni di una vacanza, ma sarà un sempre, come era stato scritto a gli antipodi della vita. Oggi rimane in me, solo il ricordo e la voglia di tornarci, l’Africa è amore e attende il gesto del cuore che in noi vive…