Abbiamo fatto un incontro, strano, come se ci conoscessimo da sempre. Siamo stupiti, nel sentirlo parlare, parole che sanno di un discorso già fatto… Sensazioni d’istante, quasi da non potersi definire. La risposta in tutto questo è assente..
Siamo spesso a contatto con molte persone, e come tale parliamo ci rapportiamo in un contesto sociale. Pensiamo che questo sia il nostro rapportaci in linea di massima. Abbiamo compreso tutto delle persone che ci attorniano, o per lo meno abbiamo compreso quello che gli altri ci hanno fatto comprendere. Poi come accade, abbiamo un incontro diverso dal solito perchè nella nostra esistenza incontriamo sempre nuove persone. Ma questo incontro da subito sviluppa in noi qualcosa. Poichè abbiamo una mente, il primo ragionamento è sempre quello di pensare se non avessi già conosciuto questa persona anni prima. La mente di per sé, ragiona nei limiti della nostra conoscenza, e come tale ripercorre in questo caso all’indietro nel tempo per vedere se questo possa essere vero, che abbiamo già conosciuto questa persona. Questo ragionare , scava nella memoria fino a che, non trova un muro. Quello che noi possiamo ricordare. Infatti quello che è accaduto molti anni prima non sempre lo ricordiamo e se lo ricordiamo può essere un ricordo non netto.
A questo punto se noi non troviamo conferme nella memoria ,che abbiamo conosciuto questa persona, rimaniamo con un dubbio, che difficilmente riusciremo ad eliminare.
Intanto questa nostra nuova conoscenza, che non è necessariamente nata per un interesse, e tantomeno deve essere uomo o donna, prosegue. La sensazione strana comincia a prendere forma, perchè più le parole mettono contatto con il nostro nuovo conoscente, più si evidenziano segnali che noi riceviamo in forma emozionale e celebrale. Siamo di fatto entrati in un contatto diverso, senza che nemmeno ce ne rendiamo conto. Ogni piccola parola sviluppa in noi questi segnali ,che nel proseguire del nostro dialogo provocano sensazioni sempre più accentuate. In noi questo è un vero segreto che si svela pian piano, viviamo tutto questo e con tutta probabilità il nostro interlocutore è completamente ignaro di questo, anche perchè non tutti abbiamo un grado di sensibilità uguale. Capitano anche incontri dove entrambi le persone abbiamo questa sensazione, di conoscenza passata.
Questo che noi viviamo trova una spiegazione che non è semplice, non tanto per la descrizione, ma perchè esce da ogni schema mentale. Infatti se esaminiamo che la nostra mente ha ripercorso all’indietro i fotogrammi delle nostre esperienze conoscitive, nella memoria e non trovando nulla espone di conseguenza un dubbio, o per lo meno un senso di mancata comprensione della cosa.
Dicendo questo, bisogna allora considerare un’altra forma di visione della cosa, che ormai è stata descritta in molti libri.
Noi abbiamo avuto altre vite passate, e altre ne avremo.
Questa che di per sé sembra una teoria, trova in questi avvenimenti un riscontro che si può analizzare. L’analisi non può essere fatta su schemi logici, perchè rimane una visione che divide, e quasi mistica. In questo è logico pensare che ogni persona possa evere una visione differente. Anche le evidenze sono pronunciate a determinare che abbiamo vissuto altre vite, del resto quale sarebbe la risposta corretta in merito? La risposta non trova grandi varianti, a meno che non si vogliano per forza eludere evidenze, che non contemplano logiche e schemi mentali.
In molte credenze, se così le vogliamo chiamare, l’anima è immortale e il corpo rimane un mezzo in prestito, che come tale muore alla sua normale “scadenza” biologica. Se crediamo in questo, rimane normale pensare che in questo incontro abbiamo dei frammenti di memoria che fanno affiorare queste sensazioni. Potremmo definire queste frazioni o frammenti di memoria, inconsce e non elaborabili volontariamente, ma questo non è il dato fondamentale. Quello che rimane evidente è quello che stiamo provando in questo incontro, dove questo è certo, sentiamo di aver già conosciuto questa persona , abbiamo una affinità molto superiore alla norma, siamo empatici e non solo, in alcuni casi viviamo una vera e propria simbiosi. Se questo trova un riscontro da ambo e due le persone , cosa rara, il contatto assume una dimensione ancora più profonda, dove la percezione arriva non solo ai sensi , ma direttamente all’anima ; sentiamo e interpretiamo i pensieri senza alcuna parola.
Si deve ricordare che il pensiero è un mezzo molto potente, e che in vari esperimenti di telepatia ha evidenziato come sia possibile comunicare attraverso di esso.
Quanto descritto, rimane evidente sempre a chi ha una evoluzione interiore che gli permette di spaziare in questi avvenimenti, e alle persone che a priori non negano esperienze anche se solo conoscitive nuove. Il restante, che possiamo dire, penserà che sia una assurdità. In questo non possiamo convincere nessuno, se crede diversamente da noi. Di base noi dobbiamo evolverci pensando a noi, e questo rimane un riflesso che espandiamo comunque. Il credere alla vite passate e a quelle future, non è un consolarsi di quello che a oggi siamo. Anche perchè il futuro è sempre mutevole e noi anche se crediamo che l’anima sia eterna e si abbia questa possibilità, dobbiamo tendere a stare bene oggi . La visione stessa evidenzia solamente che non esistono limiti nella nostra esistenza e come tale, vivere un sereno oggi è essenziale; poi questi accadimenti che possono portare a mostrare la cosa, sono affascinanti perchè mostrano semplicemente quante cose abbiamo già vissuto e come tutto sommato siamo ancora presenti oggi.
Questo è la magnificenza della vita, che limiti non ha e che non ha nemmeno definizioni , la vita è ……
8 risposte a “Le vite passate”
se non lo hai ancora letto allora consiglio Brian Weiss 🙂
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No ! sinceramente non ho letto ancora e ammetto di non sapere chi sia !! 🙂
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Caro Daniele, ho letto con attenzione e interesse sincero la tua pubblicazione in cui mi ci sono ritrovato forse per caso oppure per “similitudine” di esperienze vissute. Visitando alcuni luoghi come castelli antichi, cattedrali artistiche o semplicemente incrociando una persona persino viaggiando in metropolitana nella città di Milano e ancora in altre situazioni, ho percepito la forte sensazione di esserci già stato in qjuel determinato posto, di averci già vissuto in “passato” e anche di aver amato, visto, incontrato quel “personaggio” che mi ha colpito non appena vedutolo. Forse sono esistite per davvero le “vite passate” e gli studi di parapsicologia regressiva fondati sui fenomeni di coloro che hanno avuto un dejà-vu improvvisamente nella loro quotidianità, non sono riuscite ad offrirci una spiegazione proprio logica o meglio trascendentale. La mia modesta opinione è semplicemente basata sul mio sesto senso che mi suggerisce una risposta del genere: ossia, esiste una “memoria ancestrale” che permette all’anima di una persona più che al corpo stesso, di “sentire” nuovamente, in epoche differenti, un “richiamo” di quei luoghi e di quelle persone con le quali ci siamo relazionati. Ma convengo che posso essere accusato di fantasticare troppo e che non esistono “prove tangibili” su tali affermazioni personali. Comunque sia, come hai detto tu, “Si deve ricordare che il pensiero è un mezzo molto potente, e che in vari esperimenti di telepatia ha evidenziato come sia possibile comunicare attraverso di esso.”; perciò, chi “vivrà vedrà, anzi………chi ha già vissuto, forse, rivivrà ancora”. Ti auguro una piacevole serata, amico gentile 🙂
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Grazie come sempre del tuo commento, che dico è meritevole in questo caso di aver colto l’essenza vera dell’articolo, In merito io sono dalla tua e non penso che questo sia una fantasia, si può leggere mille testi in merito, ovvio la scienza non comprova, perchè di base ha una visione analitica e schematica e come tale non avendo elementi non può definire. Ma quello che ho descritto ha dei risvolti che vanno esaminati, io ho vissuto la cosa e altre persone come me pure. Non voglio dire di aver una verità assoluta ,comunque se si trascende la visione scentifica questo assume altra forma, e come tale in tutte le persone che vivono e contemplano altro come discipline ecc, questo diventa un concetto più avvicinabile. Appena posso ti mando una mail che ti racconto un dettaglio in merito !! Vedrai !!! ciao 🙂
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La vita è……..Leggendo ho trovato questa osservazione, che non è mia ma mi piace. La nostra vita è come un fiume, non sempre le sue acque sono così impetuose da impedirci di scegliere, di ricordare com’è la sorgente. La nostra creatività, le inclinazioni, la musica, la poesia,le bellezze che incontriamo, modificano il corso di questo fiume, e proprio il nostro pensiero creativo ci avvicina alla dimensione già vissuta, così le coincidenze diventano correnti creative
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in questo aspetto è vero, esistono molte visioni in merito, ovvio io ho raccontato una esperienza mia , proprio per non riscrivere quello che hanno espresso in tanti, che poi sia vero o meno è altro, ma il mio intento era di dare la mia visione vissuta della cosa. vero che il nostro creare è una cosa che vive in dimensioni oltre il reale, nasce in un tempo indefinito o per lo meno non né siamo capaci di stabilirne un ordine spazio temporale, il bello è anche questo, io per lo meno vivo i misteri con gioia mi piacciono !!! un abbraccio
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Lavoro come cuoco professionale fuori casa a volte lontano da casa , ero lì un giorno della settimana al solito posto intendo a lavorare e preparare la cucina al buffet per l arrivo degli ospiti , nell entrare i clienti metre tra un salto di pasta è un altro ancora alzo la testa e noto una donna con due ragazzi saranno stati i figli loro di colore la madre mulatta, subito vengo assalito da un angoscia da un sentimento di tristezza nel vederla volevo a tutti i costi conoscerla ma la mia timidezza me lo impediva , peraltro lei inglese . Il giorno seguente la vedo nuovamente entrare da quella porta e io comincio un altra volta ad agitarmi come un bambino impacciato è quasi incapace di lavorare , mi accorgo che anche lei mi nota e mi rivolge un salutino di quelli che si fanno i fidanzati di nascosto , notavo che anche lei era molto riservata , e quando cercava di avvicinarmi per un saluto uno scambio di parole lei già andava via , stavo male una settimana di vuoto e nello stesso tempo un desiderio di conoscerla , ieri sera è andata via stavo fuori dalla reception quando lo notata lei aspettava il pullman che la portava via quando ci siamo visti un sorriso nei nostri volti con commozionevole delicita visiva , poche parole banali se si può dire , perché nel frattempo arrivava il pullman che la portava via , o caricato aiutandola le sue valigie un abbraccio in fretta un bacio nella guancia e un grazie , sono rimasto a salutarla finché il pullman non è scomparso alla vista ricambiato dai suoi saluti, ma in me perché non so in lei è rimasto un vuoto che mi fa stare male , un dubbio a cui non trovò risposta , e preciso che non era un a trazione fisica , ma il mio sentimento nei confronti di questa donna andavano oltre , come se io la conoscessi da una vita , come se in una altra vita io e lei vivevamo assieme , e credetemi mi a lasciato un vuoto dentro assurdo . Ma quello che mi a detto lei , in inglese tradotto da me un poco male , si ti conosco prima di salire in quel pullman , ritornerò ancora.
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Sono le cose belle della vita
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