Il punto zero

Tutto ebbe un inizio. Molte le versioni che contrastano sul momento della creazione, ad oggi tutto rimane un mistero irrisolto..

L’uomo è sempre stato un cercatore, domande e scoperte hanno mosso le masse. Il conoscere è sempre stato il confine da superare, dove la risposta alla ricerca avrebbe dato un senso…
Questo è sempre stato giusto, il tempo è trascorso e in questa spasmodica ricerca l’uomo ha perso di vista il suo punto zero. Sarebbe stato semplice essere se stessi nella verità e vivere in parallelo la ricerca della verità della creazione. Ma questo non è accaduto, sono arrivate ipotesi ,forse vicine alla verità della creazione. Nessuno potrà essere mai certo di quello che sia stato, ogni visione e ricerca hanno messo un sigillo alla cosa, e come tale ogni persona può liberamente decidere a cosa credere.
Questa è la premessa che si legge, ormai da molto tempo, che ha mosso discussioni infinite per ottenere ragioni , ma questo a cosa serve?

Trovare la risposta a questo è una complessa serie infinita di varianti ,che alla fine non riporteranno mai l’uomo al punto iniziale.

Il punto zero è la nostra nascita dove la consapevolezza, è totale. Con il tempo e l’evoluzione assumiamo la perdita temporanea di questo, e quando si ricerca esternamente la risposta della creazione, si ricerca una spiegazione scientifica e religiosa a quello che inizialmente è stato prima di noi o si potrebbe dire con noi. Io personalmente vedo in questo il mistero e come tale lo lascio libero di “essere” senza pormi domande.
Però in  tutto questo rimane il lato che vive in noi e questo lo reputo un assoluto: essere consapevoli è il ritrovare quello che in noi porta alla felicità. Il punto zero rimane allora il nostro nascere o rinascere, circostanza che mette noi come individui, al centro della vita. Quindi, parlare di creazione e momento della creazione di tutto prende un significato diverso, per un semplice motivo: se in noi vive o rinasce una consapevolezza, sapere che il mondo, l’universo, sia nato in un modo o altro, poco cambierà. Noi saremo presenti nell’oggi e saremo fusione con il tutto, e il principio non sarà il nostro dilemma, sarà solo un momento che vive in un passato che non appartiene al nostro tempo. Il nostro tempo è oggi, il nostro punto zero è stato ritrovato, siamo nella consapevolezza totale come appena nati, dove siamo purezza assoluta, dove tutto è innocente senza compromessi e regole. In questo saremo al di sopra di quello che viene ricercato per dare spiegazioni, anche perché noi le spiegazioni le avremo già trovate, in noi stessi.

Il contatto sarà totale con l’infinito, avremo il senso di essere un tutt’uno con l’universo che ci circonda, e poco importa avere un dato certo scientifico della creazione o una spiegazione religiosa , saremo parte comunque di questo, e saremo oltre a tutte le spiegazioni; nulla toglie che chi crede in altro sia libero di crederci, anzi la bellezza della vita deve essere fatta di scambi d’opinione e di visioni diverse. Questo è comunque una crescita consapevole e interessante.
Essere in se stessi, nella nostra essenza primaria dona il potere di sentire che il punto zero è una nascita interiore posta in un totale spazio oltre alle dimensioni terrene e oltre il tempo . E come tale non saremo ricercatori dell’esteriorità della vita e dei misteri che esistono, saremo ricercatori del vero che in noi abbiamo, e in questo vive la vera felicità. Sempre se questo è in noi un esisstere attraverso le vie interiori e del cuore. Di logica rimane anche da dire, che non tutti, giustamente devono credere a questo, visto che ad oggi esistono svariate possibilità che rendono comunque l’individuo libero di pensare, credere, affermare e sostenere.

Il mio pensiero che ho definito punto zero, è un semplice esporre che ad oggi si ricercano sempre risposte a tutto. Potrebbe essere anche logico, per alcuni aspetti, ma il mondo e le sue innumerevoli vicende riportano ad osservare, che tutto non è così funzionale e come tale saremo noi che dovremo ripristinare un punto di partenza. E questo anche se sembra assurdo partirà dall’essere diversi e per cambiare bisogna ricercare in noi il valore, e non in quello che ormai è nel passato. Se tutti fossero alla ricerca di un valore, della nostra consapevolezza interiore, dell’amore, il punto zero rimarrebbe solo un immaginario personale e non una esigenza che vive per una speranza delle generazioni future. E se questo si pensa che non sia inerente a un crescita globale bisogna fare un semplice ragionamento: se tutto fosse stato ed evoluto in nome dei valori rivolti al bene, essendo consapevoli ed osservatori di tutte le variante derivate dalle azioni, ad oggi molte cose sarebbero diverse. Non forse estremamente diverse, ma anche una lieve differenza, sommata per tutte le azioni compiute in millenni darebbero un effetto differente a molte cose. Ma come sempre questa rimane un piccola riflessione che non tende a giudicare , ma solo ad esser esternata a chi a voglia di sentirla….

 

 

 

 


4 risposte a “Il punto zero”

  1. Anche se sono dei pesci in queste cose sono molto terrestre: il punto zero per me è come il cane che si morde la coda, oppure un feedback all’infinito sia che si parli del’universo fisico che di quello dentro di noi; non è forse “quello che è sopra è anche sotto” ciao Daniele buon meeting a Milano e salutami la mia citta di Nascita<3

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