Amare è il contatto totale dell’universo che sostiene l’energia creativa e infinita, l’ego è il confine dominante che dona la solitudine di un dolore perpetuo.
Oggi come domani….
Molteplici parole escono per dichiarare sempre più l’amore il suo valore, la sua necessità per l’essere umano. Dalla voce della gente, al web miriadi di parole che inneggiano all’amore riempiono l’atmosfera di questa essenza che in noi alberga e che di fatto è l’unica realtà che potrebbe rendere tutto ad un livello superiore. Ma dietro a questo esiste la possibile non concretizzazione. Oggi è complesso pensare di poter amare e di essere amati, fino a che nelle singole persone persiste l’ego . L’amore non è il miraggio, che prima ti avvolge poi lascia il vuoto, questo è solo un modo che viene comunemente esposto,perché dire questo nasconde l’evidenza di un ego troppo vivo e troppo dominante. Chiedersi allora come si possa vivere il diritto all’amore rimane ovvio. Ma quello che meno viene poi di conseguenza chiesto è quale incidenza attiva abbia il coltivare un ego, che porta all’immancabile vita vuota. Sebbene si possa dire che caduto l’ego l’amore sia totale, diventa complesso pensare che in un tempo dove tutto è esasperato, l’ego possa cessare di esistere. Perché se si analizzano i fattori che compongo il comune vivere,l’ego risulta necessario: determina un confine che serve a renderci immuni da quello che oggettivamente viviamo e che se così non fosse sarebbe un dramma superiore. Allora questo che sembra il grande controsenso, trova una ragione molto più semplice: l’ego deve essere dominato e accolto, e questo permea l’amore che in noi vive. Se il confine dell’ego supera la soglia, è semplicemente una gabbia invisibile che dona apparenti soddisfazioni che nel tempo non possono durare. Come tale abbracciare un abbandono verso la via dell’amore pone noi, alla possibile svolta che ad oggi viene chiesta. Amare ed essere nell’amore è una necessità, poi qualcuno dirà che ha chiuso con l’amore! Effetto di una delusione che accade, ma si vuole anche aprire in questo un semplice ragionamento: dove esiste l’aspettativa non coesiste l’amore totale, l’amore non ha regole e nemmeno confini. Come tale essere nella via dell’amore, è essere nella libertà assoluta e questo non dice di essere assoluti ma semplicemente di lasciarsi trasportare da quello che in noi il cuore espone a una velocità elevata. L’ego non vive questa velocità perché deve essere alimentato e come tale gli elementi che lo accrescono possono essere controllati; il cuore non segue controlli ,vive indipendentemente che noi neghiamo o meno la cosa,e non utilizza la ragione e quindi la mente. E’ semplice idealizzare come poter dire io non voglio conoscere l’amore e non voglio più essere in questo, basta semplicemente crearsi una giustificazione ed elevarla a barriera , credere che sia la nostra unica realtà. Oppure vivere un passato che può essere stato dannoso e che non dice che noi abbiamo colpe, e ritenere che le esperienze siano sempre solo fallimentari.
Ogni esperienza è una crescita e non un confine determinante per noi, se vogliamo che lo sia , lo sarà. Ma se invertiamo questo presupposto capiremo che di fatto stiamo eludendo quello che in noi è normale, amare. L’ego in questo gioca ,perché viene alimentato da tutto quello che vogliamo elevare a negativo, e come tale fa si, che nasca non un confine definito e compreso consapevolmente, ma che nasca un confine che sfugge al nostro controllo e che nel tempo ci rende soli , più soli di quel momento che una persona ci ha feriti nel profondo, dicendoci io non ti amo più.
Comprendere come si possa essere in amore sia facile, non è possibile. Ma semplicemente perché siamo sempre comunemente trascinati da quello che accade, e non ne siamo attenti veramente. Se la nostra attenzione rimane statica al sentimento e al suo effetto, è ovvio che se rimaniamo delusi non avremo la possibilità di comprendere l’esperienza come costruttiva. E’ normale che un dolore in merito abbia un tempo che serve a noi per metabolizzarlo, ma quel tempo non si chiama infinito. L’infinito è solo l’amore ,il resto è un tempo normale di guarigione che se osservato al “presente vigile”, porta a comprendere come poi di fatto abbiamo ricevuto un qualcosa che ci permetterà di evolverci nella via dell’amore. Certamente tutto questo non è obbligo, ma come tale ogni persona deve poi arrendersi al fatto che il lamentare o dare colpe è solo un non volere accettare un’ evidenza : siamo rimasti nel passato perché è più semplice , per poi proiettare al futuro la cosa. Come tale l’ego è estremamente felice di questo, perché vive di queste cose, è libero di metterci confini estesi e di non essere dominato. Di fatto non ne siamo nemmeno consapevoli, perché troppo abituati a vedere che questo sia normale. Tutto è normale ma dipende sempre dal grado di felicità che abbiamo e che desideriamo. Nessuno può dire:” io sono più felice di”. Ma poi osservando chi vive in tutti e due i modi si notano differenze e questo indica dove poi sia la verità in merito.
Rimane opportuno non dire che questo sia il mezzo dei miracoli, il miracolo esiste quando una persona prova a cambiare , lo nota lui stesso la differenza e come tale diventerà lui il miracolo di se stesso. L’ego esiste ,come esiste l’amore, la linea sottile è solo un semplice aprirsi a quello che il ruolo dei due elementi debba essere. E se si comprende che possono coesistere in armonia piena espandendo l’amore e dominando l’ego , abbiamo semplicemente reso noi stessi solo più felici, e la felicità è una cosa che tutti vorremmo .