Riflessione del flusso di coscienza 3

Tutto spesso si colora di nero, anche la bellezza delle cose, si oscura davanti alla frenetica ricerca di essere sempre migliori di qualcuno.
E’ incredibile come tutto si sgretola in un attimo; siamo sempre troppo convinti che l’ideale personale salvi, quando di fatto l’unione,il gruppo, la condivisione sono ad oggi la luce della speranza per tutti. Poco importa sapere una verità, quando poi si pensa che la vita è una, quasi come se pensare questo sia essere “condannati” prima del tempo.
Il tempo è e rimane solo una questione di come noi vogliamo vivere, se il sole esiste non è grazie ad un numero uno, ma all’universo un insieme totale e indissolubile. Ma anche questo risulta poco, se poi pensiamo che per evolverci davvero si deve conoscere tutte le polarità della vita allora cadiamo nel banale… Se così fosse tutto sarebbe a senso unico, ma anche questo è ancora troppo poco.

Il nero, colore simbolico, è solo la metafora che evidenzia come davanti al dilagare di un deterioramento di tutto, molte persone non riescono ad aprire la porta per vedere oltre il cancello del giardino. Questa è una libertà e non di certo un obbligo, nemmeno morale se vogliamo, ma quando le lamentele sono in crescita, uno cosa deve pensare ? Che bello io penso a me, e tutto non mi piace, vogliamo descrivere questo? Non penso che sia il caso. Comunque tutto procede, dove noi non stiamo bene possiamo decidere di cambiarlo, andando in una città nuova, uno stato nuovo, un continente nuovo, ma quando saremo arrivato anche su Marte pensate che cambierà qualcosa? Non penso, se dentro noi vivrà il senso dell’individualismo anche se saremo i ricercatori delle stelle perdute dell’universo non avremo risolto né il nostro malessere e tanto meno quello degli altri. Poi che questo possa o non possa essere vero, lasciamo spazio alla fantasia. Ma se osserviamo chi prima di noi è esistito,che nel loro essere antichi rispetto a noi, hanno comunque instaurato il senso della comunità, del gruppo, della condivisione e questo a fatto sì,che esistessero per secoli con il sorriso. Oggi quante persone sorridono? Lo notate ?

E’ forse tempo di non contestare tutto e di non vivere per se stessi! Ma è forse arrivato il momento di entrare nel concetto del vivere bene. Dove essere individualisti non è un stato libero, ma semplicemente un confine dove noi ci mettiamo, proviamo a preservarci, ad elevarci, ma su tanti che provano pochi poi sono quelli che ne gioiscono, altri rimangono ad osservare, logorati dal fallimento. Allora questo deve riportarci un passo indietro, una semplice riflessione: e se provassimo a cambiare, non tentando di cambiare nessuno ma iniziando da noi . Forse potrebbe essere un rischio si pensa ! Ma ogni cosa è un rischio comunque, con unica variante che non il tempo.

Che dire.. Osservare spesso è il sorriso mancato che non vive in chi viene osservato, e dire: cosa ti manca ….

Allora senza troppi sortilegi e viaggi cosmici, per trovare una fetta di felicità ,sarebbe semplice iniziare a colorare la vita , pensando semplicemente a un cambiamento, che in parole semplici dice: io cambio me stesso,il mio mettere sempre l’ io diventa un tu, e questo nel tempo diventa un noi. Allora questa semplice cosa con il tempo renderà tante persone più felici, e nel tempo avvenire si moltiplicherà e non avremo da pensare che in un luogo remoto del cosmo esista l’eden perduto. Avremo ricreato noi questo eden, senza troppi sforzi se non quello di cambiare il nostro atteggiamento interiore verso la vita .

E se questo non bastasse ancora? Allora avanti il prossimo ! Ogni istate qualcuno ha un idea meravigliosa, ogni istante qualcuno scopre l’acqua calda.

 

 

 

 


4 risposte a “Riflessione del flusso di coscienza 3”

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