Curare attraverso le vie del pensiero

Curare attraverso le vie infinite del pensiero, è una possibilità di trasferire il bene verso chi in un dato momento sta male.

Dopo vari scritti che iniziano attraverso le vie infinite del nostro essere, era immancabile non esporre le varie forme non sempre conosciute di aiuto verso il prossimo. Molti potranno dissentire verso questo scritto, perché ad oggi essendoci sempre più una ricerca di verità proiettata all’esteriorità e non al nucleo energetico che in noi alberga, diventa complesso poter credere a cose che vivo sottovoce senza clamori . Questo si potrebbe definire come un conoscere una realtà differente e come tale non provarla ma almeno solo conoscerne la pura esistenza.
Bisogna  essere consapevoli che non tutto deve avere spiegazioni logiche e come tale parlare di cura attraverso il pensiero, pur essendoci svariate forme già esistenti di questo metodo, può essere solo un ampliare un sapere e come tale rimane una semplice informazione che noi abbiamo recepito.

Premettendo che in questo scritto, non si espone una cosa velata da una “disciplina ” già esistente ,perchè sarebbe allora logico esprimere direttamente cosa fa e cosa avviene in tale disciplina, andiamo ad identificare questa possibilità che può appartenere a chi ad oggi attraverso percorsi interiori ha appreso la facoltà di poter aiutare il prossimo. E se questo suscita ancora dubbi ne esiste un seconda e giustificata logica, data da chi ad oggi di certe possibilità ha solo la parvenza , e che come spesso si legge e si vede danno luogo ad accadimenti non piacevoli. Come tale il giudicare  il tal merito, non compete a noi, ma a chi è stato inserito in tal contesto.

Detto questo come premessa giusta al fine di non voler vendere cose nate da un fantasia irrealistica, andiamo ad analizzare: la cura tattraverso le vie del pensiero.
Curare attraverso il pensiero è una emanazione  a fin di bene, che vibra in uno spazio “sottile”, e a differenza di quello che si può pensare non fa accadere i miracoli, ma dona un aiuto a chi ha soffre per varie ragioni e non si sostituisce alle cure mediche di ogni forma. Perché rimane un semplice mezzo di conoscenza attraverso le quali chi emana questa energia, può sentire e individuare vari aspetti del ricevente (malato). In questi aspetti dove colui che emana percepisce anche a distanza sensazioni, parole , e che in alcuni casi si mostrano anche come fotogrammi nella mente. Lui stesso è un osservatore del “Vero”, dove non pone interpretazioni ma espone semplicemente il fatto che sente. In questo non mette delle ipotesi e tanto meno da una visione personale di quello che sente, anche perché essendo una condizione rivolta esclusivamente al bene darne una informazione arricchita di elementi personali, sarebbe solo un proiezione della mente e come tale una  immaginazione. Esistono anche altre forme più note dove la sensazione e la percezione viene tradotta, ma in questo caso non avviene. Essendo di per sé una possibilità rara, che appartiene a poche persone rimane complesso definirne un nome esatto, anche perché non è in sé il nome che definisce il valore di una cosa, ma l’intento che in questo caso è rivolto al bene. Chi possiede tale dono, non si identifica con una disciplina, anche perchè esistono già delle discipline che utilizzano un metodo similare. Ma colui che può fare questo è in se stesso in una condizione diversa, perchè molte volte nasce con questa capacità e nel tempo la affina. Nell’affinare tale mezzo di ricezione, potrà anche iniziarsi con varie discipline esistenti, ma non necessariamente. Ogni persona che possiede questo ,vive una libertà particolare e come tale decide come direzionare la sua facoltà e come espanderla. Anche perchè quando ci si addentra nel pensare che si possano curare o aiutare persone con mezzi, non conformi allo standard che tutti conosciamo, coloro che hanno questa capacità sono consci della cosa, e come tale utilizzani questo con una estrema parsimonia senza essere assoluti, e sapendo il limite che questo può fare a chi riceve tale cure o aiuti. Inoltre si deve anche ricordare che chi ha questa capacità, è in relazione con quello che oltre a lui esiste e come tale, la stessa persona è si colui che ha la possibilità di aiutare ma in questo esiste di base una relazione con l’universo stesso, e come tale utilizza uno spazio non confinato a lui stesso ma all’infinito che lo circonda. Giustamente questa relazione va citata, anche perchè i miracoli ad oggi avvengono, ma in questo caso non si parla di fare miracoli e di essere dei profeti, ma solamente di capacità innate che si sviluppano attraverso l’interiorità dell’individuo e la sua relazione stretta con l’universo. Inoltre chi possiede tali mezzi, se amplia le proprie capacità attraverso discipline già note, ha anche un incremento di questo “potere”, perchè avendo una direzione data da un’apprendimento, che può essere di origini millenarie sviluppa completamente il suo potenziale. Logico pensare che questo non sia totale e per tutti, infatti esistono persone che non seguono discipline e hanno comunque un facoltà di aiuto molto espansa.

Essendo una facoltà rivolta al bene è logico pensare che queste persone possano anche mostrarsi e dichiarare il loro “potere”, ma in tal caso è una libera decisione che può essere  interpretata con eccesso di ego, quindi spesso chi agisce nel nome del bene è silente e non manifesto. La cosa che rende stupefacente tutto ciò, che le persone che sono in questa forma di donazione, solo inizialmente non consapevoli di avere in sé tali capacità, e alla scoperta di questa emanazione che in loro si evidenzia lentamente e in maniera progressiva per ovvie ragioni : serve dare una direzione e farne pratica diventando consapevoli a tutti gli effetti. E chi è consapevole e ne comprende la vera essenza, conosce i termini di come si deve essere in determinate condizioni che non sono solo necessariamente queste, ma che sono totali, ovvero: l’essere consapevoli è vivere nella verità e non nell’ego, non giudicare e tanto meno provare a convincere qualcuno con ogni mezzo, parole, ecc.
Quindi questo crea non solo il bene attraverso la forza del pensiero, ma anche attraverso una fiducia che si percepisce in maniera forte , come una empatia anche se più intensa a livello percettivo. Ritornando al dettaglio di queste facoltà si deve considerare che chi riceve spesso non percepisce la cosa, e in secondo luogo se viene fatta in maniera esplicita, quindi colui che riceve è al corrente della cosa non deve pensare che questo sia il mezzo assoluto, perché il buon senso non deve mai mancare in nulla. In questo si intende non un voler dire apertamente : “credici ciecamente o non crederci affatto”, ma semplicemente ogni condizione che assume una forma di dolore fisico o psichico, va sempre assoggettata alla visione di medici, perché la vita è sempre da tenere in prima considerazione e come tale nessuno sia chi dona e chi riceve devono perdere il senso del limite delle cose. Si pensi che essere di fronte a una rivelazione di origine “mistico”, può essere nella verità più assoluta, ma la certezza deve poi essere riscontrata anche attraverso le vie tradizionali, questo fa si che si abbia una indicazione perfetta. Se invece l’aiuto è basato su una interpretazione interiore, allora vige solo una semplice cosa: chi riceve l’indicazione deve comprenderla attraverso la sua ricerca interiore, perché queste sono “scintille ” e come tale il seguire della cosa deve essere compito non di chi emana e sente, ma di chi riceve . Se si esamina che in questa situazione chi riceve l’indicazione che è stata percepita da colui che dona, il ricevente ha la piena libertà di non credere a quello che viene detto. Perché chi opera nella via del bene non pone condizioni alcune, e nemmeno dirà mai questa è la verità assoluta, come tale è semplice capire che la decisione di credere o meno dipenda da chi riceve l’indicazione. E se si pensa che questo avvenga per non averne delle responsabilità da parte di chi dona ,si commette un errore ,che a monte viene spiegato in questo modo: se chi dona lo fa senza che il ricevente sappia, ovviamente sarebbe impossibile attribuire colpe , ma chi è consapevole della cosa accetta di vivere un mistero e come tale incolpare un mistero è assurdo, perchè in ogni mistero esiste un rischio e chi lo vuole vivere deve sapere questo, senza pensare che prima si possa chiedere aiuto e se i risultati non sono compresi o non graditi diano la facoltà di poter poi entrare in conflitto con chi in nome del bene prova ad aiutare, e che in questo comunica che non è una via del miracolo, ma solo una indicazione .

Questo articolo che ha il sapore di fantastico e irreale deve essere interpretato da chi legge, perché come in tutti i racconti vive il mistero stesso, e sarebbe impossibile descrivere il meccanismo di come sia la cura attraverso il pensiero , non perché non sia possibile altrimenti non sarebbe stato logico scriverlo, ma perché parlare di metodo in questo o della sensazione stessa di chi emana è impossibile, per un semplice motivo sarebbe come voler raccontare la visione del mistico che arriva alla illuminazione e a parole spiegare cosa si provi. Si potrebbe anche fare, ma non avrebbe la stessa fragranza di provarla, quindi il leggere questo racconto rimane solo a titolo informativo, su un argomento diverso dal solito e che narra di persone meravigliose che nel loro silenzio donano il bene , in nome dell’amore universale .


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