Urlo tra spine,
il dolore che si diffonde,
tra vesti che osservan il tuo soffrire, l
‘indifferenza è la risata di chi non vive il tuo fato.
Arcano che non vuoi,
ma che esiste,
maschere che vedono ,
vesti nere che nascondono; i fiori sono spogli e le spine insaguinate…
Il perdono non serve,
il tuo dolore non è sentito da chi volto non ha,
maschere e maschere,
sono lì senza far nulla…
Allunghi le mani dai rovi per scappare alla trappola,
il giardino della verità è solo il tuo passaggio,
chi vedi ora,
il tuo strascico che hai lasciato…
Le ferite nel tempo ,
ricordate da chi le subisce,
ora osservano te ,
nel tuo dolore a giudizio che meriti,
loro osservano la giustizia del tempo e rimangono silenti in questo vedere la tua forma nel tuo dolore.
Una replica a “Delirio”
L’ha ribloggato su consapevolezza dell'anima.
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