La via passa dal dolore , per divenire estasi.

Potremo dire che non sia vero che tutto passi per un dolore, una sconfitta, un fallimento totale in noi…
Il tempo non può raccontare quello che accade nel futuro  prima che sia nell’oggi che viviamo, ma noi possiamo almeno tentare di essere veri e non falsari di un modo di vivere corrotto nella nostra mente; dalla mente stessa che non vede oltre che al nostro misero essere nel mondo e nella vita stessa. Parole forti , forse anche dure, ma non si cambia una verità evidente ad oggi. Possiamo scappare da quello che vediamo, ma non possiamo scappare se all’improvviso in noi nasce un dramma, dolore, o un fallimento. Siamo costretti a viverlo e in questo esistono due possibili soluzioni : uno, viverlo e farne esperienza vera per noi e il nostro crescere, due morire in questo e sprofondare all’infinito. Rimane semplicemente una decisione fatta con forza e spirito in noi .
La via passa dal dolore, è inutile cercare in spazi temporali una soluzione d’istante, non può esistere la base in questo. Possiamo aggrapparci al passato per avere conoscenza, vivere la speranza proiettata al futuro per sentirci meglio. Ma non possiamo comprendere la vera evoluzione e soluzione stessa se non nel presente. Richiede fatica , ma ne vale la pena se si pensa che questo sia un mezzo di elevazione assoluto per noi e le nostra condizione di vita. La ricerca dell’interiorità non vive nell’enfasi di parole che penetrano in noi, vive nella piena consapevolezza dell’esperienza che faremo in ogni passaggio della nostra vita.
La via della nostra evoluzione trova il cambiamento a migliorare quando siamo nella condizione peggiore , senza vie apparenti e questo non è un semplice modo di dire, è una reale costatazione dove un essere umano dimostra cosa sia in lui veramente. Il passaggio non è mai netto, la vita non è una retta uniforme. La vita è un grafico con alti e bassi che vivono attraverso un linea immaginaria del tempo. Ma ad ogni picco verso il basso che determina un dolore, uno sconforto ecc, corrisponde sistematicamente un picco verso l’alto : l’estasi che in noi possiamo ritrovare. Non è semplice ritrovare una cosa quando di per se, non ne sappiamo sentire la sua vitale energia. Tutto questo è normale , abbiamo disimparato a riconoscerti nelle situazioni e come tale per spirito di emulazione siamo solo capaci di sopravvivere nella maggior parte delle volte. Questo non determina che tutti siano così, coloro che riescono a vivere sanno che il passaggio da un dolore è semplicemente un canale che porta a una felicità postuma superiore, spesso estasi  si potrebbe dire.
La difficoltà rimane comprendere cosa sia il dolore, ma non intendendolo come una semplice situazione di vita vissuta, ma come un punto originario dove qualcosa si arresta e noi dopo le varie fasi composte dalle emozioni del momento, dalla ragione di comprendere, e tutto quello che determina l’elaborazione stessa dell’evento, possiamo avere la ripartenza in un divenire : la rinascita .
Ogni essere umano ha una grande possibilità, quella del cambiamento . Noi siamo unici in questo, unico punto che rende tutto complesso è il solo non voler comprendere quanto sia importante essere in se stessi. Ogni persona che approfondisce la sua conoscenza interiore e quindi personale attraverso le esperienze e non scappando ad esse, consegue nel tempo una consapevolezza vera. Ad oggi è un privilegio anche se si pensa, che il materialismo sia la fonte di vita . In questo bisogna riconoscere semplicemente una cosa: possiamo avere tutto l’oro del mondo , possiamo essere imperatori del mondo, ma se non troviamo noi stessi non potremo mai far durare nulla. Ci perderemo prima o poi, e questo è inevitabile. Come comprendere il passaggio dal dolore alla vita, all’estasi è il primo passo che pone in noi qualcosa di tangibile e utilizzabile nella vita.

Siamo come sempre davanti ad un bivio immaginario, questo non esclude mai nulla. La certezza, questa grande parola che sembra segnare la garanzia della vita è inesistente nella maggior parte delle cose. Possiamo anche ritenere che abbiamo delle certezze ma l’unica e assouta rimane che ad oggi stiamo vivendo il nostro tempo. In questo non possiamo delineare che la vita non ponga punti d’arresto, sarebbe semplice , bellissimo, ma impossibile . Come tale dobbiamo imparare ad essere leggeri nelle situazioni cercando di non compromettere noi e di non fare fatiche inutili per la ricerca di fuga da queste. Rimane molto più semplice e consapevole cercare di comprendere l’origine di quello che tende a destabilizzarci in una fase di dolore. Questa semplice ricerca non richiede molte domande, ma una decisa e netta che dica: io cosa sono in questo momento e perchè sono questo . La domanda va posta fatta nella nostra verità . La risposta che ne verrà fuori sarà la certezza di quello che siamo in quel dato momento e di cosa sia il nostro “progetto” originale di vita nelle condizioni che si presentanto. Noteremo nell’immediamo che non è quest’ultimo accadimento che determina in noi questo stato non bello, ma che in noi esiste da molto tempo un stadio interiore non compreso che porta a generare in queste situazioni un comportamento non corretto, e che tende a farci male . Il riconoscere questo porta in modo importante a comprendere dove sia il “difetto” che in noi porta a stare peggio del dovuto e a non farci essere dinamici nelle situazioni , che una volta superate generano un progredire, una felicità superiore. Se poi si nota quanto si disperda a livello energetico in queste fasi , rimane opportuno riflettere. In questo si torna originariamente a comprendere che uno sforzo deve essere tale e proporzionale all’avvenimento che stiamo vivendo, e mai deve essere una dispersione per il nostro essere non consapevoli di quello che da tempo in noi non funziona correttamente.
Quanto questo stato di consapevolezza emerge abbiamo una grande possibilità: comprendere meglio le fasi che destabilizzano noi e accedere ad un livello superiore di crescita personale sia a livello di vita terrena che di essenza interiore. Questo rimane un passo significativo verso un poter sentire il dolore ma sapendo riconoscere in tempi celeri la guarigione e all’evvenire verso la felicità, o estasi . Rimane opportuno dire a concludere , che l’estasi è non un immaginario fatto di una parola grandiosa e inarrivabile, l’estasi stessa è semplicemente una possibilità che possiamo avere in noi quando lavoriamo con grazia in noi stessi per divenire migliori e riconoscere attraverso i nostri impegni che mettiamo per diventare migliori in funzione di un arrivo . Questo arrivo è semplicemente una ricerca in noi che trasportiamo nella vita quotidiana , perchè sentiamo che la felicità non ha limite e che deve appartenerci essendo un diritto . Ma che al contempo sappiamo che meriti anche di fatica per essere quello che siamo senza temere , e come tale questo diviene per noi il nostro essere consapevoli, e la felicità nella consapevolezza è totale , è estasi.


6 risposte a “La via passa dal dolore , per divenire estasi.”

  1. , l’estasi stessa è semplicemente una possibilità che possiamo avere in noi quando lavoriamo con grazia in noi stessi per divenire migliori e riconoscere attraverso i nostri impegni che mettiamo per diventare migliori in funzione di un arrivo . Questo arrivo è semplicemente una ricerca in noi che trasportiamo nella vita quotidiana , perchè sentiamo che la felicità non ha limite e che deve appartenerci essendo un diritto . Ma che al contempo sappiamo che meriti anche di fatica per essere quello che siamo senza temere , e come tale questo diviene per noi il nostro essere consapevoli, e la felicità nella consapevolezza è totale , è estasi.
    A volte , il dolore,ci apre delle porte , che non avremmo mai pensato di aprire,al di là ,una gioia infinita!Ciao Daniele

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