L’immaginario semplice semina,
di un campo verde tra idilli di un inferno arido,
non c’è fine a quella sofferenza di un germogliare,
tra impossibili scenari di un dimenticato sogno, tra te e lo spazio …
Non c’è fine, alla sofferenza di un pensare misero e totale,
di individui troppo lontani da quel campo reale dove il verde invade,
l’odore di quell’erba pervade,
ammiri i rossi di papaveri solitari che sono macchie che ridono sole …
Mai potranno camminare a piedi nudi in quel campo ,
non c’è fine ormai a parole solitarie che urlano ,
non c’è fine a quel mondo illuso e distratto da colossi di cemento che non sanno mai ,
raccontare quel che di vero c’è…