Tu che da lontano odi e ami, sguardi che vedo e..
Ti avvicini uno schiaffo e, mi odi , mi maltratti , non ti piace vedere come io sia troppo distante dal cuore tuo. Io rido e nella mia giacca e camicia, di un gessato stile rido come da un trono di un uomo egoista che di te non sa che farsene . Tu mi odio e poi, la tua lingua è nella mia , tra odio e erotismo la calamita ….
E poi forresti scappare , il tuo odio è il mio piacere supremo e tu sai , sei una delle tante , la tua mente racconta sempre di me ed io rido e tu che vorresti scappare ti fermi e il bacio ricomincia ancora. Angolo di un vicolo cieco, di una strada buia. Ed io nel mio abito , godo del tuo lusso , incavi a cercare quasi per farti sentire chi sia il capo di questo gioco.
Ora in te l’orgoglio di donna ferita ,da questa assurda sensazione di gelo mentale e calore .. Poni la fuga come mezzo di un no che non sai mai dire ed io, rido e di te godo tra le mie dita e tu mi odi sempre di più. Parole e parole e un po di strano piacere, vorresti andare ma il fuoco assale , ed io in quel muro dove ti pongo, esploro in te quel mi piace. Tu tra lacrime di odio , languida , quasi senza il senso dell’atto, inizi a godere di questo bastardo che del tuo cuore calpesta la dignità. Lo odi o lo ami, ma lo vuoi ora. Le tue parole assenti, il tuo corpo armonia, e lui onda in te e tu nel muro accogli . Sussuri di piacere e ti abbandoni a quel che non volevi più. Lui è fermo, il mare calmo adesso. Si ricompone e ride e tu odi lui come sempre. Un gioco strano tra non volere e volere, la cuore e carne solo il vero piacere. Te ne vai e lo odi, poi ti fermi un istante, e tra le dita il suo sapore lecchi. Strano l’odio direi , quasi un perverso senso di questo attimo di erotica vita che racconto adesso.