Ogni qual volta chinerai la testa, perderai un momento di te stesso, sarai dissolto come sale nel mare, un mare fermo ,stantio e privo di vita..
Ribelli, come angeli dannati in un paradiso plumbeo e tetro. Ribelli che urlano contro un vento che mai si ferma, e tu che mani al volto cerchi di capire. Nessuno nasce in catene, ma di catene ti adorni, gioielli metallici di poco valore. Tu che sei diviso tra le voci dell’anima e una coscienza interrotta…
Un tempo sei nato consapevole e ribelle, volevi conoscere la purezza del tutto, poi come per una strana magia ti hanno invaso di un tempo passato. Regole ed onore, passaggi da quel grande nord che apice chiamano, ma che nel tempo solo il grande freddo mostra. Ti hanno plasmato come un semplice attore , tu non sei te stesso.
Ribellione come un presagio di tempesta, un sole che lento si è offuscato e, che ora chiede vendetta. Sei cresciuto, ti sei alzato ed elevato ,senza mai toccare le vette della vita. Ti sei invaso da solo perché libero non sei. Hai dato a valori immessi il senso di te, poi la vita ti chiude le porte. Sei servo di una mente che vuole un racconto che hai visto in altri, e tu che libero sei non osi il rischio di quel che vuoi veramente.
Ribelle in attesa , come una stella che attende un cielo nuovo, dove un anima chiama l’altra, dove il rischio è essere se stessi in mezzo ai commeddianti di sempre. Onore e causa, disfatta e pentimento, promesse mai eseguite tu chino ti genufletti al tutto. Alzati e stai eretto, sii contro ,sii vero, sii te stesso e la vita , il dono onnipresente ti mostra il perchè di ogni cosa. Abbatti il vecchio te, innalza il senso di quel secondo che di follia lo voglion chiamare. Innalza il tuo sorriso come un sole mai al finire. Innalza la tua natura e sperimenta i poli dell’esistenza.
Ribelle in un mondo compresso, uomini e donne che si annusano e mai si assaporano per la loro vera natura. Frutti di un giardino smarrito, e fiori senza una primavera . Diranno che la forza sia in questo o in quello, ma della debolezza fatta a schema si fan scudo in ogni atto di questa commedia ormai estinta. Ribelli come una categoria da ammutolire e di mille regole da infliggerti. Ogni atto consapevole non crea dolore è il dolore fatto a regole che crea l’atomo che attende l’esplosione . L’anima è amore , la ribellione crea la vita stessa di quest amore che tutto dice e tutto può. Ribellione dell’amore , dell’esperienza di una decisione al tempo giusto senza oratori a inculcare. Ogni atto matura da sé, ma a te viene chiesto un maturare senza esperienza da sentire . Le paure altrui sono strumenti e tu la cavia per una perfezione inesistente. Poi ti alzi un giorno e il tuo sole non sorge , tutto quello che vuoi alla fine di schiaccia e il perchè non lo sai mai.
Il valore , questa parola che magnifica sembra è per te adesso il dolore di una promessa che ti sei fatto e che non puoi mantenere. Ogni atto è mosso da un dovere e il piacere è stato soffocato , un delitto con un alibi perfetto .. Poi arriva il tempo dove l’esplosione in te ti blocca e tremi , sei un vulcano marino . Ribelle in attesa di esplodere, di amare per quel che sei, di essere senza rette, senza logiche di un mercato falso , quel mercato regolamentato da una mente e mai da un cuore. Ogni essere è l’unico del prisma alchemico di se stesso, il modello è senza traccia e della traccia che sai è la banale ipotesi di un mondo che non esiste in realtà.
Ribelle la parola del magnifico , dell’intelligenza sublime , dell’amore compassionevole, di quel essere e non stare ,di quelle cose che fai senza secondi di riflessione. Di quei doveri di cuore , di quella parole che oggi sono e domani saranno. Ribelle di un mondo in catene , dove dell’amore si fanno strofe di una musica che nessuno danza mai .
Ribelle di una cima persa e di una vetta che in te esiste ancora…..