Perdersi e poi ritrovarsi, quel senso strano che annulla tutto il dolore. Noi dobbiamo perderci per trovare le infinite vie che in noi esistono. in una frase un mondo intero, ma nelle frasi è tutto semplice. Parole che non sono che parole, e dietro ad esse persone che della verità temono tutto ..
Perdersi è stato il mio inizio, quello del mio scrivere che ancora ad oggi non capisco dove possa arrivare, se di arrivi si parla come un naufrago in un isola deserta. Parole come fiumi in un arido deserto, quello che di me non può essere detto, perchè le parole e la voce rimangono solo un modo per dire mille e nessuna cosa. Se potessi scriverei ogni attimo e in silenzio mi farei capire.
Perdersi è stato l’unico modo che ho conosiuto per poter dire , ora sono vivo davvero . Un senso di libertà che soffoca anche il senso dell’amore, perchè l’amore potrei viverlo solo ,senza nessuna persona , ma mai potrei dire no alla libertà . La libertà stessa porta all’amore vero, quello fatto di un gioia che io dimentico . Laddove il mio volto non posso mostrare e, mai forse lo mostrerei a maschere di un carnevale triste.
Dopo due anni dovevo perdermi ancora , per poter capire quanto io sia solo in me, e questo è l’unico arrivo che dice che sono libero davvero . In questo tempo quanti occhi e parole a me sono arrivati , potrei solo grazie e gratitudine. La vita è di fatto l’unico miracolo conosciuto . Amo vivere e perdermi per ritrovarmi ad un passo da un paradiso splendido . Ma la mente è l’inganno e noi cadiamo spesso . Un abisso dove risalire e nessuno tende delle mani, sei solo, al buio e tutti che di te hanno semplici idee. Si idee, perchè aprirsi è mostrarsi vulnerabili, fragili e impauriti. Quante parole ho letto in questi anni, e quanti volti ho visto . La mia vita come un hotel di frontiera dove tutti passano e nessuno si ferma . Strana la vita stessa che di questa esperienza mi fa dono. Osservo spesso le mie mani e vuote restano, un sogno che mai arriva perchè siamo noi stessi una contraddizione ….
Avrei compreso meno , se non mi fossi perso nell’esperienza ogni qual volta accadeva. Non penso che sia semplice dire sempre si in questo stare ,che limbo ha sembianze . E pure ognuno dica a se stesso quante volte a detto si e quante, poi osservi le sue mani e veda che nulla hanno ancora.
Perdersi e raccontarsi in anni di parole semplici, non c’e’ mistero , non c’e’ fantasia ,sono semplici parole di ogni giorno che a voce non direi , perchè i sordi affollano questo grande attico , in dito nel cielo e i piedi a terra. Nessuno osa se stesso, se non davanti al programma che stabilisce, pochi osano nell’ignoto e pochi arrivano a dirsi io c’ero oggi . Strana la convinzione che tutto debba essere solo visto in un modo diverso , ma se osservi le tue mani sono vuote, quando osserverai ad occhi chiusi avrai compreso il senso di molte cose. Nessuno è un caso in questo tratto di vita, un segno , un dono , un perchè un amore…
Un giorno mi venne chiesto perchè io parlassi d’amore, io dissi perchè per parlare d’amore si deve essere soli , liberi , e innamorati del proprio sogno . Il sogno stesso estende l’anima in quel universo che puoi avere , quando metti te in prima persona , come un valore condiviso al tutto. Il tutto stesso dona a te quello che vuoi , non è semplice capire il non pretendere nulla ed avere a tratti tutto. Ma se del tutto che a te arriva perdi il senso di te stesso, ti stai smarrendo, stai cambiando , arriva a te il segno dell’evoluzione interiore e, poi a te farne tesoro. Questa persona disse che ero folle, ed io risi con serenità . Dell’amore non si deve sapere tutto, si deve semplicemente capire che esiste in mille forme e nessuna nota, non ha limiti e noi solo i limiti stessi in questa forma che ci crea. Poi ricadi perchè senti di voler amare in modo totale, nessuno è immune alla vita e l’evoluzione che in noi nasce ad ogni respiro. Vogliamo garantire per frenare il tempo , ma noi muoriamo ad ogni respiro e poco dopo nasciamo ancora.
Perdersi in nome di quel che siamo e ritrovarsi in quello specchio che degli altri vacciamo uso, conoscenze , amori , il mio è in attesa perenne. E pure ricordo ancora quando dell’amore avevo senso comune , uno e uno ,due.Forse quell’innocenza diceva vero ma nessuno è simile a nessuno .
Quello che di certo osservo è un tratto di me , un segno che resta in quello che scrivo , non è un gran vanto , ma è solo un coraggio diverso . Di me un mondo e un nulla, parole e volti, amori e fallimenti ,doloro e gioia, ognuno lascia un segno indelebile in questo tratto di storia. Perdersi è l’unico mezzo che l’uomo conosca , è la prova che è vivo .
Io di me non posso dire nulla, potrei raccontare di mille cose , ma penso che tutti abbiano racconti . Io il mio l’ho messo qua , un sogno che io realizzo , osando me stesso al limite .. Quante cose ho perso e quante ne ho trovate, il gioco è questo , non lo possiamo cambiare. Ma intormo a me vedo che nulla si vuole perdere per davvero e poco si trova , le voci urlano a diritti di posseso e dovere, un desiderio giusto , ma di giusto è che ci siamo e li che possiamo dire : adesso vivo il mio sogno . Ma penso che pochi si mettano in questa lotteria incerta, perchè il certo che si pensa di avere è il secondo premio sempre e comunque. E se questo non fosse vero nessuno direbbe mai : io vorrei . Ma è giusto dire quel che si sente, lo smarrimento poi racconta di come tu perdi te stesso e di come trovi un mondo diverso . Un viaggio senza fine ,che alcuni vogliono raccontare con un mare in un bicchiere. Nulla l’universo può contenere , noi siamo contenuti in un corpo che poco ascolta un mare profondo , l’anima stessa, l’essenza, l’unica cosa che ho seguito senza mai dire no….
perdersi è la bellezza di quel che dopo arriverà , il dolore sono un frammento di una luna meravigliosa….
3 risposte a “perdersi e raccontarsi in una fine di un inizio”
Queste tue riflessioni sono sempre bellissime, buona serata Daniele!
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grazie sei molto gentile, buona serata anche a te
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L’ha ribloggato su consapevolezza dell'anima.
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