I rapporti umani nel tempo, non sono una libertà , ma una galera senza pareti .
Si pensa che l’evoluzione della specie dovrebbe dare una segnale di avanzamento interiore , una luce , una visione diversa. In realtà tutto si riduce ormai a rapporti che hanno una forma di costrizione . Perché accade questo ? Dove abbiamo mancato il punto ?
La libertà rimane il diritto mancato per eccellenza . La libertà viene vissuta come indice personale e che, si restringe a una visone mentale e personale, dove tu , io , noi , abbiamo un diritto errato .
La libertà dovrebbe rendere le persone capaci di capire, un limite non restrittivo ma ampliabile all’infinito . Questo non accade , perché il diritto nasce su una aspettativa che non vede che è stessi, in un malato egoismo . Una sano egoismo crea il donare senza pretesa , la vita di condivisione al momento adatto. Dove una chiedere non è presente . Tutto in realtà, si mostra inversamente dove una parola , un gesto, implicano un atteggiamento già scritto in noi è che , non vive in atteggiamenti altrui. Siamo noi a creare castelli, castelli di rabbia e dolore perché limitati a vedere noi è solo noi , come unica identità suprema rispetto alla vita. Sarebbe corretto, se poi non fossimo limitati dalla nostra unica idea , ma non accade questo . Chi ha mai detto che una parola crei, chi ha mai detto che un gesto abbia un seguito e che una relazione abbia uno schema ? Nessuno , noi creiamo uno schema che deve determinare una esigenza solo unilaterale e che, non crea nulla ,se non una galera sottile e pericolosa . Una sterile via dove nulla è bellezza e tutto è pronto al dolore . Pensiamo che il dolore tra i rapporti nasce da una condizione indotta e personale , e non da quello che in realtà accade . Se si lasciasse a quel che accade spazio, senza pensare al domani , si una incertezza vera , che puoi lasciar libera di evolvere per quel che debba essere . Nessuno avrebbe un dolore , una sofferenza e una disattesa . Ma non accade .
Siamo stati abituati ad avere un canone per tutto, un metro di misura, una idea di vita fatta non da quello che siamo , ma da quello che ci hanno insegnato e preparato a misura nel passato . Ma ahimè , quello che era non sarà mai quel che possibile sia , noi non siamo pronti alle infinite bellezze della vita così . Questo non dice che il rapporto sia un errore , il punto che manca è la libertà di vivere il rapporto senza una regola unica . Rarità ad oggi sarebbe una visione giusta . Visto che nell’errore noi ci stimiamo , ci esaltiamo , abbiamo lacrime emozionali, che non danno che al nascere di un rapporto già una fine annunciata . Quando inversamente lo schema , e viviamo senza interesse apparente qualcosa , tutto accade , anche l’amore vero accade , perché non ha un presupposto schematico , ma accade . Accade come un primavera che segue un inverno . Come un mare calmo dopo una tempesta , un albero in fiore e in amore per il semplice flusso della vita , la natura. E noi a oggi che natura seguiamo ? Nessuna , la natura non lega , non chiede , non ha una regola è selvaggia .
Noi non siamo selvaggi , siamo innaturali . Dobbiamo sostenere le nostre paure con trappole mentali che proiettiamo verso tutti. Poi cadiamo nella retorica , nei racconti di vita passata . È forse non vediamo che non serve a nulla. A volte è bello essere selvaggi , innamorati e immorali . Un brivido che ci rende Dio . Ma poco dopo ci sentiamo in colpa. In colpa di essere una natura , do essere amanti di una notte , di essere inadatti al ruolo che in realtà è intrinseco in noi è che eludiamo in nome di uno schema. Schema semplice , io nasco , mi innamoro, mi sposo, mi fidanzo ,devo stimare ed onorare , essere e creare . Noi dove siamo in questo quel che siamo ? Non siamo da nessuna parte , siamo partecipi di un rito formulato e mai detto da una sorta di verità superiore . Noi limitiamo per essere limiti, di una sicurezza impossibile , di un non fiorire mai come un pesco a primavera . Perché tutto si può fare se l’anima danza in quella musica mai incisa e sempre viva. Non c’è giusto e sbagliato se abbiamo il senso di quel che accade senza dire debba essere . Tutto accade , senza regola e virtù . Noi manchiamo un punto e tutto poi ci affoga, ci rende insoddisfatti , fonti di dolore . Siamo plastici e non cellulari che, di cellule e anima cogliamo il punto della natura .
Ogni tanto uno dovrebbe essere selvaggio e inadatto per un po’ . Sentire questo respiro vivo e non fermarsi a vedere la follia, ma osservare quanta bellezza e vita c’è . Allora , per un attimo , un solo attimo capirebbe che tutto accade e che , il rapporto non c’è. È nasce una relazione infinita con tutto e, tutto di evolve in una libertà che crea infiniti legami sottili e indissolubile . Dove un uomo e una donna si amano e basta , dove non gelosia ,regola, dolore . C’è solo amore , ma l’amore si genera in molti luoghi della vita , esce selvaggio dalla stanza delle regole di coppia e si nutre in ogni dimensione . Si nutre di percorsi diversi dove nulla è ferma alla tua idea. Entra in te , demolisce e crea , onde oceaniche e calma piatta. Nessun soggetto ,e tanti allo stesso tempo . Poi pace e solo pace alla fine .
4 risposte a “Rapporti umani”
Un post che ho letto con enorme interesse per i vari spunti che esso suscita. l’essere selvaggio della natura, comunque ha le sue regole. Del resto noi siamo troppo “schematici” ma questo è il risultato a cui ci ha portato un certo grado della nostra “evoluzione civile” – so che sono entrata in un vespaio perchè il post proposto meriterebbe una risposta “tomica”. Molto apprezzato e che la settimana ti sia splendida!
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No , la risposta è sempre gradita. Vedi ognuno di noi ha una grande libertà : il punto di vista , che mai collima in realtà totalmente . Ovvio che una forma di regola esista . Ma in questo caso, per come io veda la vita e la viva, esco dai parametri , consapevole di non avere una verità in tasca. Certo che notando le persone e il vivere , i loro discorsi che celano molte cose , vado a trarre uno scritto senza pretesa di assolutismo . Ognuno deve come sempre vivere come crede . Io nel mio piccolo esco dallo schema . Poi giustamente , difficile identificare la vita nella sua corretta forma. Però unico indice è il grado di felicità che uno ha, come un ago ,direi abbastanza corretto. Se l insoddisfazione è pesante ,allora il mio discorso trova spazio , se la pretesa , se la gelosia , la costrizione interiore ed evolutiva si limita allo standard che tutti descrivono , su loro e passate esperienze, allora io penso in modo netto che sia una frenata .
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E un grazie di cuore per questa tua risposta che condivido totalmente!
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Grazie a te
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