Ciò che loro chiameranno depravazione , sarà soltanto la natura della vita , che nella carne si mostra e , nei gesti fiorisce .
Nessun fiore identico mai sia, in amore alla sua primavera , in un luogo diverso e, in attimi di passione vivo .
Atto, di passione , tra carne tremula e nudità .
Atto diverso e personale , tra padrone e schiava , un viceversa , un dolore , un colore , rosso.
Atto , esplorare luoghi comuni e ignoti , i meandri di quel corpo , di quella sagoma di carne , dove il comune reprime ciò che nelle viscere esplode , godere e trasgredire è vivere .
Osceno , diranno , solo perché il covare ciò che si pensa e, mai si fa, crea banali e oscene parole , che di morte sanno e di vita non raccontano .
La carne e le sue forme , le dita e gli incavi, sapori di umori al palato , estasi ed esplosioni furtivi , non son sempre coppie certe . La meravigli sta nell ignoto e mai detto, in quel vivere il pericolo che eccita . Diranno errore , ingiusto e profano , l’orgasmo no ha un dio , è solo vita al suo apice .
Assenza di regole , di gabbie d’amore , atto primo , per essere ciò che dentro si cela e ciò che orgasmico puoi essere .
Essere nell’atto l’atto stesso , della natura ,che di regole ha le sue e, non le nostre.
Atto , amare non ha parole , amare è….


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