Sono banali queste lacrime, dopo che, vedi un temporale. Osservi quanta energia in esso, e tu, piangi , uomo che sei.
Piangi, mani strette. Una Rabbia che non puoi raccontare al cielo, perchè non ci sono parole di ritorni tra i tuoni ed i lampi. Sono inutili queste ampolle d’acqua in un volto che di sabbia è ricoperto. Polvere di un non vedere, dove la forza nel cuore stia, spazi identici, dissimibili , tangibili e, in una linea netta separata. In questo cuore quanto spazio potrai fare alla fine di un inizio, di una emozione che, non racconti. Ma dove vive questo cuore, se non separato dal mare , d’orgoglio . Dove vive il cuore tra linee di confine intangibili ed emozionali, come un tramonto rosso , dopo un tempesta che mai nessuno ascolta davvero.
Ed il comporre parole, trova un tempo, in ogni emozione . Una lacrima che ormai, sedimenta . Tracce inviolate, di un perchè che nessuno comprende mai .