In una qualsiasi spiaggia potremo sostare, arenarci, sentire in quel istante l’eco del mare , le sue profonde emozioni .
In un momento tutto prende mille dimensioni, noi sentiamo parole e musica , dolore e gioia. Canti che in noi esaltano e demoliscono . La morte e la vita che uniscono per sempre ciò che siamo e saremo. Siamo pensieri e carne , sentimenti ed emozioni , terra e oceano . Siamo troppe cose e nessuna in realtà . L’eco del mare, sono le emozioni che in noi chiamano e noi, possiamo andare o sostare . Soffrire o gioire , ma ciò che deve accadere accadrà .
Ho visto molte persone rivolgersi al mare, lanciare speranze e dolori. Naviganti emozionali di una sconfinata realtà . Persone che dinnanzi a questa sconfinata massa imperfetta , delineata da terre e confini cercare in se stessi un perché . Non ci sono perché validi per avere il coraggio di navigare in un mare . Il mare è come l’universo , ricopre tutto. Poi ad un tratto si retrae e fa innalzare terre e confini; i confini aumentano perché l’uomo crea poteri in nome di ciò che è giusto, della proprietà , di una lingua , un credo , un colore. Ma l’universo siamo noi , identici nelle differenze che abbiamo . Vero, il mare si è retratto , ma è solo ciò che vediamo che delinea, non ciò che potremmo essere. Quando nessun confine ci appartiene più , noi siamo oceanici anche sopra le masse terrose che delineano i confini . Abbiamo vinto le apparenze , le paure, i credi , le regole di vita che non sono nostre.
Tutto sembra così finto in certi momenti , eppure di questa finzione siamo amanti . L’eco del mare chiama a se tutti coloro che nella loro consapevolezza vogliono dire ciò che mai direbbero. Perché il mare è guardiano di segreti e speranze . Quando la vita pulsa , tu puoi essere parte del tutto e vena di una massa unica , non sei mai sbagliato , sei solo libertà vera.
Questa non è la storia di nessuno , ma una storia un po’ di tutti i commedianti di questa vita . Del mare e del suo eco tutti ne sentono il richiamo , pochi ne sono onda sonora e ancor meno onda stessa . Nessuno vuole la perfezione , ma tutti pensano di averla . Di controsensi siamo fatti, e di emozioni ballerine pulsiamo . Arriva il giorno che ti chiedi cosa sei, cosa vuoi , come crei , con chi . Ti fai domande , te le devi fare . Un insieme di onde ti invade e tu anneghi . Ho visto persone vivere vite che non volevano, cantare di vite mai fatte, bramare nella mente ciò che erano e, morire infelici . Ho visto uomini pieni di valori , e vuoti di verità , armati di parole e regole e, colmi di mali indicibili. Ho visto questo, vedo questo, vedo galere davanti al mare, con promesse e richieste . Vedo e penso , io non giudico che me stesso. Ho visto e dovuto sentire questo .
Ho visto anche uomini liberi davvero, liberi di essere ciò che in loro scorre, anche nell’attimo , anche per un secondo . Ho visto questo oceano in uomini che erano vivi , luce , amore , estàsi totale .
L’eco del mare se di voce propria parlasse racconterebbe di queste persone libere , vivi estatiche . Di queste orge di vita che innalzano l’anima all’infinito . Di sorrisi inestinti , di amori infiniti e puliti . Dove tutto è musica vera . Il mare non racconta mai, ma se raccontasse il silenzio avrebbe un posto più grande in molti .