La notte ti prende, ti mette a nudo. E’ vero, hai quasi freddo e ti attacchi ad una bottiglia. Non importa che ci sia dentro, io amo la vodka, altri amano il loro veleno che meglio sostengono. Bevi fino a che il mondo è solo una giostra, in quel momento ami tutto. Ami anche quello che non sai, se talmente perso che ogni sensazione ti porta ovunque. Non ricordi davvero il perchè stai bevendo, poi la bottiglia si svuota, mentre l’euforia svanische il dolore appare. Cominci ad urlare dentro, devi urlare, non puoi stare così a sentire ogni assurda paranoia dire la sua. Sei in un angolo e tieni la bottiglia in mano, ed ogni sorta di malattia mentale stantia , che in te esce, la metti dentro la bottiglia vuota. Vomiti ogni forma di rancore, metti ogni tua maledetta parola inespressa in quella bottiglia. Quando tutto comincia a riprendere colore in te, chiudi la bottiglia e vorresti gettarla lontano. Sarebbe interessante lanciare via il dolore, e stare in quel limbo d’euforia a vita. Sarebbe bello lanciare via tutto in attesa di un miracolo personalizzato , come un bel abito cucito per te. Non accade mai questo.

A passi lenti l’unica cosa che fai prendi la prima strada che vedi, sei in quella fase che avresti voglia di calore . Eppure nulla accade, stai solo viaggiando in quella testa bacata, stordita. Vedi tutto tremolante, sei un circo a cielo aperto, e tu lo spettacolo principale. Non hai eliminato il dolore che in te vive, avresti voluto, come tante altre notti . Invece sei solo attaccato alla medicina dei poveri, di quelle persone che sfuggono da se stesse. I viziosi, i corrotti d’amore mancato, tutte quelle persone che in fondo hanno molto da dire e pochi vogliono ascoltare. La bottiglia alla fine non tradisce nessuno …..