Dicono che nessuno scriva più poesie. No, nessuno ama più con l’intensità e con il coraggio di un poeta in metropolitana. Dicono sempre tutto quello che si vorrebbe e poi, come per un incanto , nessuno vive.
Ho creato un sogno di poesie, e vita, notte e cielo, acqua e colore. Le parole finiscono mentre la melodia del cuore suona ogni qual volta vuoi . Ho sparso parole in un mondo parallelo, sperse in menti , in cuori, che del volto stesso che hanno io non ne ho immaginazione. Metto il mio immaginare , nell’arte del vivere e sognare. Un sogno caldo e freddo, in un corpo che vive e danza al ritmo della musica. Io la notte la vivo, mentre il cuore non dorme mai.
Ho creato, una vita dalle ceneri del progresso. Avendo visto il grattacielo più alto del mondo, avendo ballato sui lamenti della mia anima e poi, mi sono arreso , per poi ricredermi . Ho creato una magia di cenere e soffiando in quel cumulo spento, in me, una scintilla si è accesa dando vita ad un fuoco. Ho illuminato un cammino spento, incerto, e mai conosciuto. Ho creduto nell’impossibile teoria che in ogni uomo ci sia di meglio, e che, nel peggio che piange possa far crescere l’albero più forte e alto del mondo. Allora nessun grattacielo poteva ed è alto come quest’albero. Un albero sottile ma forte, con note di colori, e spazi che fanno filtrare la luce fino ai labirinti di un cuore gelato, per poi scaldare un po alla volta il ghiaccio. Ho visto l’albero sconfinare tra le stelle, ho visto questo con tutte le mie paure e un giorno, mi sono reso conto dell’amore della gente, del coraggio e di me stesso che ero cambiato.
Ho creato la vita in un limbo confuso e troppo colmo di tutto, ho fatto un passo indietro nel tempo, e il tempo in me si è fermato all’istante. Ho creato un sogno di poesia e vita, liberandomi da qualcosa che in me era scontato. Ho deciso solo di respirare l’aria e di salire sull’albero, perchè solo così per un momento sarei stato libero di sognare e vivere .
Non so , se i sogni si avverano. Non so , però la vita , quel miracolo in mutamento senza leggi certe un sorriso me l’ha regalato ancora.