Si doveva dare un senso a tutto , anziché abbracciarsi . Ma era in quel istante che tutto prendeva forma . E ogni angolo si smussava , fino ad essere rotondo . Fino a perdere quelle geometrie inutili, che un po ti progetto e poi come angoli ti tagliano . Ed era lì che il senso perdeva di intensità , dando spazio ad un mondo e una vita più armonica . Sembra uno strano gioco questo, in effetti ogni parete diveniva un ponte , ogni montagna un trampolino …
Era stato un abbraccio, il semplice prolungamento delle parole inespresse ad avvolgerti . A dare quella rotondità dove non sapevi più dove, iniziavi tu e finiva l’altro . Allora il mondo stesso non era altro che un insieme di rotondità . Il senso ti riportava a quando eri bambino . Quando giocavi con le bolle di sapone e, le vedevo volare . Erano di mille colori e sfumature ai raggi del sole . Non pensavi a dove sarebbero andate , eri solo felice .
In un abbraccio la vita scorre , come se il tempo potesse immortalarsi in quel attimo. Eppure il tempo ci porta nel passato, a quelle forme , a quei colori . Dando il senso a questo presente, dando spazio al futuro . Sono gli abbracci , a creare e proteggere quelle nudità d’anima esposti al tempo, alle sue ferite , isolamenti. Di quante domande siamo stati fatti, avendo poi in cambio risposte appuntite. Che hanno segnato ogni nostra gioia inespressa, creando varchi senza ponti , tra noi e noi . E poi quando forse ci sentiamo degli incurabili, ci spogliamo un po, in questi abbracci e ogni nostra ferita si rimargina, e ogni nostra parola morta in gola non trova più valore. Siamo avvolti dal bene; avvolti da risposte senza parole ed iniziamo a mettere ponti, uniamo le sezioni di noi che il tempo ha diviso . Forse in un gesto c’è veramente racchiuso un mondo , una cura, una coscienza più grande della nostra . Forse c’è una verità più grande , come un libro letto fin troppe volte è mai capito fino in fondo.
Negli abbracci , tutto è pieno , cons quel ti amo che diventa un amarsi lento, ma profondo e duraturo . Perché quando troviamo le braccia che ci avvolgono e noi, ci facciamo trasportare, tutto diventa ciò che vogliamo . Perché non siamo soli, siamo semplicemente vivi nella vita di qualcuno che , in un gesto spontaneo ci eleva , e da lassù vediamo come tutto sia più rotondo e meno appuntito .