Nella causalità prendi da mazzo due carte, sono due assi . Semi diversi ma simili , una coppia alla fine ti dici. Strana analogia le carte e le persone . Sono coppie due persone che si amano come due carte identiche ma che si contrastano per seme o segno diverso , ma che messe insieme assumono una forza .
Ogni tanto si deve riflettere a queste piccole analogie che la vita ci mostra , un interrogativo non casuale che mostra un perché di valore . Se esco da ciò che conosco e mi metto ad osservare capisco che nella differenza c’è forza , una complementarietà importante . Se resto dentro all’idea voglio qualcosa di simile , che poi però mi farà diventare ciò che non sono , perché vuoi o non vuoi tutti un po’ si assoggettano a qualcuno in coppia . Allora ti chiedi il senso di esempi e della vita . Te lo chiedi , forse perché sei al bivio, sei stanco , deluso , triste ecc. ecc.
Coppia d’assi in una partita può fare la differenza, essere vincente , senza rovinare nulla e tenendo la propria identità Picche o cuori restano ciò che sono . Hanno sono un progetto insieme , vincere, si sostengono nella partita , da sole sarebbero una carta qualunque se non ci fosse una scala diversa . Allora ti chiedi sempre più perché le persone siano così cieche davanti alla verità e semplicità della vita . Ebbene dietro ad un dito mi nascondo dicendo la paura, ed ogni forma di parola negativa. No, non ci siamo . Possiamo essere in ogni fase della vita ma un po di chiarezza nella partita ci deve essere . Anche perché in questo gioco delle carte non si parla , si gioca a fatti , si può barare e può andare bene qualche volta , ma poi non sempre funziona . Strana la partita della vita perché se perdi non la ripeti due volte , se perdi una persona la perdi a differenza di una partita a carte dove prendi il mazzo mescoli e ricominci . Eppure siamo ciechi , forse un po egositi e spinti da inutili paure . Vogliamo perdere le partite senza averle mai davvero giocate . Anzi dobbiamo raccontare la nostra storia come se fosse l’unica storia che cambierà la partita , azzerando le regole , e eludendo ogni forma di scommessa . No non ci siamo , non stiamo giocando . Facciamo i bambini vestiti da grandi al gioco più importante . Restiamo piccoli senza osare così che abbiamo già messo le mani avanti su ogni cosa accada . Nel gioco non funziona così , giochi , vinci o perdi , riprovi , insisti, ti metti in gioco in quello che credi sia una possibilità .
Al di là di tutti gli esempi forse dobbiamo essere coscienti che se la vita ti dà una partita o la giochi o non iniziarla . Perché dietro alle persone non ci sono soldi finti o veri , ci sono persone , anime , cuori . Ed ogni persona è un cosmo prezioso in attesa di mostrarsi alla luce di un sole unico , la vita . Forse potremmo dire che il coraggio si perde in virtù di troppe scuse , come se un sogno fosse vero anche quando non lo è ? Difficile capire e dare un senso a tutto . Nel gioco della vita ci sono delle probabilità nascoste a volte che non vediamo per paura, per non cambiare , come se non volessimo davvero diventare veri e grandi . Forse si cerca di restare piccoli per paura di vivere un giorno da leoni , di vivere un cambiamento , come se avessimo letto i fumetti e avessimo i super poteri di fermarlo questo tempo , invece lui scorre e il meglio se ne va . Si perdono opportunità , persone , amori , amici , perdiamo nel tavolo verde senza neanche aver cercato di giocare. Poi così facendo ci leghiamo alla zona morta del passato , sorridiamo di ricordi e parliamo di questo . Di fatto parlare del passato può essere bello come non essere nulla . Proviamo ad immaginare di vincere una partita a carte e di raccontare sempre di quella partita , che valore prende ? Nessuna , ha giocato , poi ti sei messo all’angolo a vedere gli altri e da lì in avanti il tempo passa tra un ricordo di due assi , e un mazzo impolverato . Se questa è la porta della Felicità … Somiglia alla giostra ferma con la musica che suona .
Credo che in una parità sia meglio perdere che mai iniziare , che sia meglio vestirsi del miglior abito che abbiamo e andare a giocarla la partita , e di lasciare il pollice lontano dalla bocca pronti ad innalzarlo se vinciamo . Quel che manca è giocare, non vincere , perché anche se perdi riprovi .