Il maestro

Non c’è mai stato un insegnamento giusto o sbagliato , ma solo l’essere umano per sua natura l’hanno reso giusto o sbagliato .

Noi cerchiamo maestri che ci aiutino a crescere ed evolvere , ad essere nella natura stessa . Cerchiamo un punto di giunzione tra noi e l’infinito , ognuno a modo suo , ognuno attraverso uno strumento . Un vero maestro sa cogliere in noi il frutto della vita quando è maturo , non accelera ne ferma nulla, accoglie semplicemente noi sotto la sua dimora. Potrebbe non fare nulla e noi se in sintonia con lui avremmo una crescita . Non c’è un modo perfetto poiché l’imperfezione è la bellezza stessa in un colore per pochi . Un maestro non cerca un varco ad ogni costo, cerca uno spazio che in noi gli si mostri nella nostra libertà , non crea leve ma solleva pesi con noi , mostra uno strumento a lui destinato e che a sua volta sarà nostro . Ogni frutto va seminato nel giusto tempo e poi la natura compierà il suo processo . C’è una profonda libertà in ogni sequenza della vita , ed in essa ogni spazio si apre , si chiude , e poi rinasce ancora senza lasciare nulla di incompiuto e nulla di uguale .

Ogni cosa che apprendiamo entra in noi quando solo noi lo accettiamo , prendiamo una informazione e la trasformiamo in una azione . Il paradosso della vita non si ferma a niente e nessuno, poiché prima cerchiamo un maestro poi potremmo lasciarlo . Perché ogni esperienza ha una fine a suo modo , perché non c’è nulla di finito in una crescita interiore . Non è un male , anzi , è consapevolezza piena saper lasciare andare quando il frutto maturo è pronto a creare semi nuovi . Si parla di disciplina , regole, metodi , non c’è nulla di permanente se non il nostro sentirci in questo , non c’è nulla di giusto nel proseguire in ciò che in noi vibra in modo spento . Dobbiamo conoscere il distacco per realizzare la nostra totalità , potrebbe non esserci mai , ma questo non significa molto . I maestri creano un mondo di informazioni ma l’unico mondo che in noi vive è quello della nostra trasformazione delle informazioni in azioni sottili e consapevoli nella vita . Se in noi qualcosa termina è solo perché qualcosa deve iniziare , non c’è fine e non c’è inizio . Se cerchiamo la crescita cerchiamo spazi e se gli spazi sono completi dobbiamo fare spazio in noi , togliere il vecchio e vedere il nuovo . Perché da una esperienza esterna nasce una circostanza che chiama in noi e dentro di noi una nuova esperienza interiore . Come tale ciò che in noi coltiviamo a livello interiore non è un dato cerco verso una esperienza esterna a noi ignota .

Per natura noi siamo alla ricerca di qualcosa o qualcuno , non ci fermiamo mai e come tale fermarsi a qualcosa è limitarsi comodamente dietro a qualcosa . I primi maestri per noi sono i genitori , ma questo non è perpetuo è solo un momento di lancio , poi faremo esperienza da soli nella vita per crescere , ed è solo li che creiamo un nostro mondo che possa sopportare ogni stagione , ogni emozione , e creare qualcosa di nuovo . Creare è una ciclica della vita . Come tale non fermiamoci a credere che tutto ciò che sappiamo sia tutto ciò che siamo e che qualcuno per noi possa ad ogni costo darci qualcosa di eterno e infinito . Noi siamo in una esperienza illimitata , che trova bivi , trova la fine , assiste al nascere quanto al morire e come tale tutto questo non spezza la nostra crescita , perché dietro ad ogni situazione c’è un lato positivo con una esperienza che ci arricchisce .

Il vero limite è fermarsi, e credere che vi sia malattia e cura attraverso qualcosa che in noi immettiamo ad ogni momento . Il tempo conosce il giusto momento per noi e noi in questo avremo ciò che vogliamo , ritroveremo la felicità se la perdiamo .


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