Il sintomo

In tutto questo manifestare di quale sintomo vogliamo parlare ? Ansia o dolore , paura e stupore .

Sopra di noi c’è quel velo che offusca un po’ questo bel sole , sintomo che qualcosa stride ancora . Il sintomo peggiore è l’indifferenza a volte . Tutti a cercare qualcosa di così personale e dire che di personale non c’è nulla . Di personale c’è la nostra vita che un po’ si somiglia , tutti avremmo da raccontare ma poi ricadremmo nella “malattia” del momento , ci aggrapperemmo alle nostre ansie come alibi universale , condivideremo un dolore ma poi sarebbe troppo intimo. Forse la cosa più pulita resta la paura , perché se ci pensate la paura è semplice . È così semplice averla , raccontarla , ingrandirla a tal punto da creare il sintomo più profondo e intimo di questo presente . Ebbene abbiamo forse bisogno di questa assurda malattia per stupirci ? Forse ogni volta che si tocca il fondo la volontà di risalire diventa più forte . Ma ancora più forte è il sintomo , la rabbia che si collega al coraggio e poi diventa vittoria , questa sarebbe la catena giusta . Un po’ per ironia dico: sintomo , anche perché la stessa parola è scatenante, espansa scende in profondità e a volte non la controlli , si insinua nella mente e la fa viaggiare ovunque e non sempre si ferma sulla razionalità . Il gioco di parole è sottile , ma dietro le righe c’è una verità che tutti stiamo vivendo .


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