È così strano esprimersi a volte, c’è sempre la strana sensazione di non essere capiti e poi ci si sforza per far sì che ogni nostra parola arrivi nel modo giusto . Ti rendi conto che in questi dialoghi non c’è ascolto, c’è solo una voglia smisurata di interpretare in modo personale ogni cosa ed è così che la purezza svanisce e il dialogo si trasforma in lotta . Dialoghi e dialoghi con strana sensazione che un estraneo a volte ci comprenda meglio di chi ci conosce. La strana sensazione che l’interesse di uno sconosciuto sia più puro, più nutrito dalla curiosità e che non abbia quella voglia di interpretare tutto dando consigli inutili e etichette personalizzate ad ogni cosa . Quanto parlare e quanta trasparenza in tutto questo , eppure il dialogo dovrebbe servire a elevare , ad entrare in quelle profondità di comprensione che ci rendono meno soli , invece è uno sfogo , un urlo contro vento che non sposta nulla rimbalzandoci contro senza aver capito molto . Il silenzio sarebbe una ottima soluzione , ma quando io vado interiore è colmo deve traboccare …
Dialoghi con se stessi e chissà se servono , appesi ai filamenti dei nostri legami mentali , i ragionamenti che più insistono più contorti diventano e noi in questa solitudine diffusa dobbiamo mettere maschere per sopravvivere , dobbiamo sembrare simili e alla altezza di tutto nonostante il punto più basso sia questa insensibilità collettiva alle parole . Si deve essere forti, determinati , convinti di ragioni e falsità popolari per essere simili ad una massa dove tutto è tra e nulla viene contenuto . Dialoghi e miriadi di parole dentro un non senso di logiche personali, ognuno con il suo scheletro dell’armadio ben vestito a festa da mostrare e tutti a fargli fare la passerella alla moda nelle vie del centro della città . Cosa resta ? La rarità di essere compresi , ma non per un tozzo di pane elemosinato ma per quella umanità che allarga a spazi infiniti le possibilità di evolvere . Eppure nonostante tutto corra e cresca qualcosa si perde , tutto va messo in mostra e il dialogo prende sempre più superficie e meno profondità , manca la semplicità , manca la base nonostante tutti cerchino l’altezza . C’è un vortice di confusione dentro e fuori ognuno di noi e il dialogo si spegne e prende altre direzioni , non va dritto e trova risposta , trova altro dialoghi che distolgono il senso originale di ciò che si dice . Tutto va bene nel parlare del ” più e del meno ” , banalità su banalità ci svuotiamo le tasche di sassolini scomodi riempiendoci di muri per poi essere isolati dentro noi stessi con la strana convinzione di non essere mai capiti , questa è l’evoluzione di oggi che in nome di un IO troppo grande rende tutti piccoli dietro facciate lucide in un cuore ballerino .