Siamo in disparte , in un tavolo di un bar. Osservare , sentire i profumi , scorgere tutto quello che di loro abbia un lato per farle conoscere. Donne.
Restare per ore a osservare tutto quello che vorresti capire, un giorno normale , si, di ordinaria indifferenza . Ascolti parole e parole . Cerchi tra quelle righe un varco, non hai la barba fatta, non curi l’aspetto , curi l’anima che brucia . Vivi in quella follia interiore , attendi di poter dire qualcosa. Osservi tutti quei lustrini di femmine , le ami , le odii. Una strana forma di ammirazione perversa. Il destino è donna . Ami le donne come le lamette, ti rendono il viso liscio, poi ogni tanto qualche taglio. Un ricordo, una notte d’amore . Un angolo di paradiso tra le loro cosce , un dolore alla loro mancanza .
Donne nel destino, per amare la vita , per fottere questa monotonia fatta di mezze verità . Sei seduto e bevi, osservi e senti il loro profumo. Non cerchi la maledizione del per sempre , a cosa serve un per sempre . Non sei per essere accompagnato in una vita con la barba bianca , per quello fanno i funerali. Per fare l’amore ci vuole anima, non tempo . Un domani , non importa .
Cammini con il giornale sotto braccio, osservi quanta inutilità ci sia tra un giorno e l’altro . Passano le stagioni , una unica differenza è il calore che va e viene in te . Mentre loro, le donne, scaldano ogni attimo della tua vita . Non hai deciso di essere nella massa, di quelli che hanno giorni in rosso per i regali, non hai deciso di legare l’olio all’acqua santa , per quello restano i miracoli . Io il miracolo lo voglio tra lenzuola nere, perché il rosa della loro pelle risalta di più . Mi piace ascoltare i loro racconti, sono così vissuti che quasi sei sempre tu il protagonista perfetto. Il loro odore impregna anche le ossa, quando le stringi a te , il mondo fuori non c’è più . Anche il miglior rum del mondo non ti stordisce così . Ami sentire quando mancano e il cuore trema in quella scatola che chiami corpo. Loro alla fine sono più forti di te . Piangono per tutto, e ti annullano con poco . Tu resto invece a pensarci, annusi così spesso il collo della camicia per vedere se resta un po’ di loro in te . Senza donne nessun racconto si accende .
Destino, quello che ti fa amare anche due o tre donne nello stesso tempo, non è legale , morale , perbenismo sfrenato che non puoi ingerire in te . La pelle è pelle, i santi sono altrove .
Cammini in questo inferno, ti fermi e ricordi il paradiso . Si, un paradiso di quella lei, quando la sua lingua tocca la tua. Osservi la mano che poche ore prima era tra le sue cosce, non c’è peccato nella felicità .
Il destino si fa donna , perché nella vita o bevi o fai l’amore . Rimane sempre tempo per morire in una stanza , per parlare di banalità . Per cadere c’è tempo, per godere tutto stringe . Follia mia , amore femmina . Poesia ossessiva , di quando nel farti la barba ti taglia e, ricordi lei, una dopo l’altra . Perché ogni donna è un angolo di magia da capire .
Se anche fuori piove, nel letto consumi il sole,nel giorno perdi la notte, nelle loro cosce perdi la dignità maschia. Loro ti fanno sentire tutto e nulla. Ma nessuno vuol mentire alla vita , quando la pelle ti prende , non hai un Dio al qualche pregare . Se il mondo cade, non importa , tanto un angolo di paradiso nella mente resta . Donne , il destino è amarle fino a farsi male.
Categoria: storie
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Avevamo scelto un anonimato erotico, un attimo senza vincoli, un dolore misto a piacere. Ombre solo ombre , in questa paranoia di vita alla luce di tutti i giorni. La notte, si la mia amica notte che nulla mi veste e di tutto mi spoglia, anche le inibizioni più profonde. Attesa senza fine di sapere che sapore avrà la tua carne adesso. Avevamo scelto questo gioco, una libertà che nessuno voleva comunicare. Il buio deve calare, il pensiero deve crescere come una erezione che cerca piacere, appagazione, si , urlare di piacere. La notte è sempre troppo breve, come un profumo che svanisce appeno dopo lo dai, ma che tutti sentono. Questo è il sesso .
Avevamo scelto, la pietà mancata, il senso di onestà in virtù del piacere. Noi due eravamo ciò che in natura non si vuole collocare. Erano solo pochi passi a dividerci, la pioggia era il destino che sulla testa cadeva. Celava il segreto, oscurava la notte un po di più. La notte non nasconde sempre tutto, se di un luogo sicuro non ne hai dimora.
12 passi separano il luogo, dodici respiri separano il fiato che vuole interronpersi. Adesso ti vedo, ti sento nell’aria, sento la pioggia, ma voglio la tua. Voglio il luogo, più oscuro , voglio quello spazio che di me si vuole colmare. Vedo il tuo sguardo, un sorriso quasi ironico. Abito come sempre corto per te, sai che il tempo è ingrato amico di noi due. Un portico, l’unico spazio che esista qua, pioggia… Non abbiamo quella strana voglia di parlare del più e del meno. Sono scintille quelle che compongono l’attimo, un fuoco acceso sotto l’acqua. Si, le parole.. Solo lingue in contatto in ansimate profonde, le mani corrono a trovare i lucchetti che ci separano, confondo la pioggia con il tuo piacere. Tu in me chiedi la risposta silenziosa, la mano stringe quello che in te vuoi. Non sei sazia di risposte e ti chini , vuoi dominare la virilità, rendermi inerme di piacere, la saliva scorre sui pantaloni.
Non abbiamo un letto romantico, non abbiamo rose di passione, non abbiamo freddo adesso. Sul muro ti abbraccio, le gambe sono tra le mie braccia , non hai mutandine, ma solo il desiderio pieno che io in te viva. Entro, non trovo che un lago caldo, sotto questa pioggia, il buio oscura solo la parte carnale di noi. Il resto impregna il vuoto, il tutto , è l’orgasmo mentale che non freni, che ti fa sentire il sovrano, l’incoscenza dell’attimo ti inebria, io mi muovo in te , tu mi assecondi, non sei quella donna che dona e non vuole godere. Ti conosco, so i ritmi di te, il tempo del piacere che prende forma, sono note uniche adesso siamo musica amore… Avevamo scelto, solo quello che di noi poteva esserci, senza rimpianti, senza un perchè vero, la mente adesso è rossa , questo è il ricordo che nel mio orgasmo voglio cancellare, fermo il mondo lì, fermo al nostro piacere il tempo che non posso cambiare. Adesso, la mia mente gode prima di me, ti vedo arrivare.. Apice del piacere, anche la pioggia fa spazio alla luna che arroscisce un po. Il mio esplodere adesso è infinito, in te. Sono attimi, sono quel tempo che non misuri, che metti oltre a quello che la verità di tutti i giorni ti fa vivere. Adesso possiamo solo strigerci ancora un po, possiamo restare appesi ad un incastro temporaneo allo svanire. E’ tempo di andare, ma non ti finire ciò che avevamo scelto, per quello che la vita ci aveva dato. -
Siamo rimasti tra le parentesi. Per anni forse per sempre ci siam o rincorsi senza saperlo . Ci siamo amati in occhi non nostri , baciati e fusi in corpi non nostri. Ci stavamo cercando e rincorrendo . Volevamo amarci, ma questo era accontentarsi di frazioni di noi, banali ampolle con piccole particelle , essenze d’amore . Un tratto dopo che mille volte avevamo detto un ti amo grigio e privo di un sole vero , ci siamo trovati. Trovati e mai presi , amati e sempre insultati. Assurdo come il vero amore vive nell’opposto . Siamo rimasti tra parentesi di una frase mai compiuta . Distanti e presenti , come mani che mai si toccano del tutto. Ci vuole coraggio adesso. E pure quante volte ci siamo dati anche per una notte , di quante bugie ci siamo riempiti, e senza mai esserci vista . Era il passato poi diremo , eravamo alla ricerca di un noi che ancora si doveva formare e di altri si nutriva in questa ricerca .
Siamo rimasti tra parentesi anche adesso, perché forse tra millenni ci ameremo ancora , un po’ come la luna con il sole, si amano, ma mai si prendono . Sono uniti anche loro , ma solo per quel tempo che il crepuscolo gli dona . Adesso forse in altre persone sentiremo il nostro odore, un po’ svanito ma ci sarà , il sapore dei nostro baci sarà distante e non così intenso . No, non serve riflettere adesso, non c’è riflessione in amore . Sai, non può pensare che il pensiero sia come un cuore che muove tutto e mai si lamenta . Vedi questo è l’amore , quello che perdi è poi ritrovi. Un tesoro , un dono, no , non saprei . La vita forse vuole mettere delle semplici prove, che legano chi si sfiora davvero. Questo è il senso di noi , il senso dell’amore . -
Per troppi anni era stato difficile capire che fosse l’amore . L’amore si manifestava, smuoveva onde, pensieri. Ma l’amore vero era in senso di lei, ovunque . In isole mai viste , in cieli dove non potevo volare, in respiri di vita. Questo era l’amore , se l’amore avesse avuto un senso, solo questo avrei potuto dare.
Ad ogni storia, che inizia , finisce, un perché di vita volevo dare. Perché l’amore chiede una comprensione al di la dell’umana vita; l’amore stesso crea la vita per quello che non possiamo spiegare . Capii questo, alla ricerca di una luna in una notte troppo buia. Ostinata visione di un amore tra cielo e mare. Un riflesso che volevo avere per perdermi, sconfinare all’infinito nelle onde assenti, in quella luce calda che di ricordi avevo.
Amori diversi, spersi, vicini , assenti e presenti , un passato spoglio ormai. Lei la differenza, lei quel tatuaggio che avrei fatto nel cuore , il per sempre , evidenza manifesta di un segno che dell’amore era essenza purissima . Sostanza incolore, rosso avrei potuto dire , ma rosso o nero non son che ricordi di roulette di vita che a tratti cade nello zero. Li, parte tutto , li inizia l’amore .
Non era necessario ricordare l’incontro , l amarsi in questo oceano di emozioni . Non è una necessità l’amore , l’amore è vita. L’amore stesso è ossigeno , vita e fuoco . Noi molecole, atomi infiniti di una creazione .
Un incontro spesso cancella una vita intera, come se l’oceano inghiottisse il tuo passato, tra onde enormi e poi , come una nave che affonda, in lato della terra ne lascia un frammento vero. Frammenti che non diranno mai che nave fosse, ma che in millenni avranno in se, un viaggio d’amore per sempre. Amare è questo, per capire che dell’amore hai compreso qualcosa.
Non hanno memoria adesso le mani, quelle stesse che unite alle sue scaldavano l’aria d’autunno in riva al mare. Memorie gelose custodite nel blu scuro, dove io d ogni attimo immergo me stesso per sentire che l’amore non è perso, ma nuovo adesso. Non avremo compiuto il terreno senso della vita insieme, quello che chiamiamo coppie. Perché non tutte le coppie possono essere un per sempre, ma un amore lo è anche se lontano silenzioso . Ad ogni lato del mondo, le parole che conservo arriveranno a chi di questo mio amare avrà colto il suo momento perfetto. Lo zero , quel momento di arresto crea questo. Non importa se lei è distanza purissima , ogni onda dell oceano porta a lei un po’ del mio cuore. Se non ci fossero onde, l’amore non avrebbe mai cantato le odi di dio stesso. Io davanti al mare stesso, capisco la mia minuscola forma, capisco che io è lui siamo invisibile somiglianza . Capisco che sia l’anima adesso.
Non voglio capire tutto, l’amore stesso non va capito . Voglio stare solo tra pensieri e sorrisi. Non muore mai un amore, perché quello che conservi per una persona arriva in quel momento che non sai, ad un altra. Migliora, matura , è consapevole e profondo , io è l’oceano stiamo sconfinando adesso. Siamo di materia fatti, diversi , con un senso identico in ruoli analoghi . Voglio pensare così . Non è consolazione, amare non lo è mai .
Comprendo nel tempo che mi appartiene che non perdo nulla . È così ricca questa vita, che puoi solo dire grazie . Amare è ormai un senso vero di chi siamo. Non appartiene tutti. Legati all’idea senza oceani da somigliare, dell’amore siamo a tratti porte verso il vuoto. Uno spazio troppo freddo che non da senso alla vita . Amare rimane un legarsi all’esistenza e, se lei adesso è altrove , io so che lei è qua. Io so che il calore che conservo di questo, riscalda la forza di amare ancora di più . Quando cammino , sulla piaggia e la marea muta, sento ancora il suo pensiero nel mio . L’onda, di quel momento , crea le parole non dette, il per sempre che accetto, il futuro di dare ciò che apprendo . Oceano di bellezza, onde di ricordi . Amare è questo per me. -
Quando capii che tutto passa dal dolore, si da quel mal di vivere che uccide l’anima e fa piangere il cuore. Capii che al di la di quella collina , che spesso non vedevo potevo amare. Amare anche l’aria , anche un fiore. Amare solo e la mia assoluta libertà di essere solo. Capii come il dolore rendesse vivo il mio corpo, ormai curvo e senza forze. Di come la voglia di lasciarsi abbattere fosse solo, una insensata nostalgia d’amore che, cercavo e non avevo . Capii così tante cose, che il dolore era il sintomo primaria di un volo al di la di quella collina , che mai prima d’ora avevo voluto vedere . Non tutto si vede subito, la fretta inganna i semi che nascono nel cuore. La vita inizia al di la di quella collina, ed io capii solo , in questa solitudine di parole sparse , che i passi vanno mossi in silenzio e sussurrati alla vita .
Tutto ha un tempo, una storia , una emozione vera . Quando capii che il dolore era l’inizio , non smisi mai di credere che tutto potesse finire in questa vita . Su quella collina , per quanto fosse stata dura la sua salita , quell’arrivo , la mia banale idea cambiò. C’era così tanta bellezza da togliere il respiro . L’aria era diversa e le nuvole vicine quasi come se potessi sfiorarle, ed io , osservavo come se con loro potessi partire per un viaggio nuovo. Allora, solo in quel momento il dolore fu una liberazione vera e, quella parola che si chiama speranza prese un senso diverso in me. Prese forma e colore , nello scuro che in me vedevo, e come se tutto ad un tratto avesse forme nuove io potei essere tra il sole e la terra , una semplice nuvola tra le nuvole . Potevo volare , potevo sentire il vento in me , volavo in quel momento . Il peso quell assurdo senso di colpe e dolore era svanito . Io ero libero , io volavo .
Capii solo allora , in quel momento che mai potrei dimenticare , come il dolore è solo una chiave di lettura diversa ,che solo noi possiamo leggere in molti modi e molte lingue. Ma che, questa lettura ha una assurda magia : ti rende libero prima o poi . Noi leggiamo , e rileggiamo , ci ostacoliamo e perdiamo da una sola lettura di questo mal di vivere che ci prende ogni tanto. Ma quando tutto sembra uccidere la nostra anima, sappiamo essere ribellione vera . La vita è li che non trova più fine . Capii questo e in me , la vita prese forma in modo diverso .
Ad oggi ricordare, per non dimenticare , per non lasciare andare una storia , rimane l’unico modo che trovo per dire: mai arrendersi .
Nessuno trova la fine se della vita prende e trasforma il suo dolore in una forma di partenza verso il viaggio unico e perpetuo dell’amore . -
In noi potremo, essere anche amanti clandestini, un moto di passioni che non trova le giustificazioni.
Parole dette a distanza, poi urli e poi abbandoni. Da lontano ci siamo osservati, ammirati e odiati, abbiamo mentito a tutti per essere poi quel che oggi siamo…
Non possiamo fingere , maschere di cera in noi, sfiori e poi ci fermiamo. Tremiamo un attimo il contorno della mostra vita emerge , diciamo basta e in angoli ci osserviamo, le mani tremano vogliono un contatto, calore e un no .. Poi si stringono e le labbra chiedono, si avvicinano e si toccano, sapori e contatti , ci stiamo avvicinando. Passione e sapore le mani corrono e poi, ci fermiamo un attimo, domande se del giusto esista un futuro. Gelido il momento.
Siamo ancora all’angolo, poi il fuoco non si ferma la lingua vuole la sua giusta collocazione , il gioco ė caldo , incavi nuovi e tessuti che se ne vanno. Adesso nudità vera e nettare che assaporo, il piacere esplode e non esiste il tempo in questo momento. I corpi sono vivi e tremano mentre le mani sbottonano i pochi indumenti che restano. Menzogne per esserci e paure di esserci persi…
Le mani giocano e trovano il piacere , sapori che si fondono e umori impazziti. Tutto si trasforma in acqua e il piacere urla , reclama , poi attimi e ci osserviamo ma nulla ferma quel che volevamo , i corpi vogliono la gloria dei sensi, l’amplesso … La passione l’orgasmo , tutto… Il piacere non trova fine , il piacer dice cosa vogliamo al di la di parole che ci raccontiamo , tutto scorre in attimo . Onde di passione , ci stiamo amando .
Il gioco non trova fine, il gioco procede tra sapori che si mischiamo di me e te, il sapore è dolce , il calore intenso , ti sento pulsare e impazzisco in me . Tu osservi vuoi donare un piacere , quasi a voler vedere il mio sottomettermi alla tua bocca ed io accolgo questo. Carezze non è quel che sembra ,passioni e calore e poi esplode tutto in questo strano luogo.
Il tempo passa e vorremo fermarlo, vorremo non porre fine a questo momento , lo volevamo al di la delle bugie dette, ci siamo assaporati all’infinito. Nel palato sento te, e tu sorridi , sei bellissima , lo devo dire.
Stiamo quasi per dire é tempo , poi ancora ti dono piacere , un piacere solo isolato ,tuo intimo , bagnato ed io gioisco in questo . Vedo il sole é rosso, adesso il rosso racconto in una linea unica quel che è stato…
Semplicemente noi , quello che mai ammettiamo e poi viviamo davvero al finire. -
E poi diranno che in questa nebbia di sentimenti , non sai pensare.
Un attimo e tutto alla mente si illumina , nebbia e una semplice radio che suona.. Dimenticare un gesto debole ,mai sentito . Ogni attimo il tuo semplice sapore alla mente torna. Quella pioggia e quel cielo senza stelle e tu, brilli e sai d’amore.
Semplici ricordi , di un tempo mai perso in quei meandri della mente, il cuore che ci racconta di quei battiti forti nel petto. E poi diranno che il valore di una decisione frena la passione . E poi sarà la galera di te stesso ,che nella pioggia vuoi dare , un senso d’amore al furtivo bacio al sapore di miele. Capelli da accarezzare e mani a sfiorare quei sensi di nudità . un po velati e un po vogliosi , giochi tra noi e ..
Semplici pensieri d’estasi , erotismi che scivolano, tra le dite umide di te.. Ed io luce in quella nebbia erotica ,proibita per due come noi , amanti del mai , amore di sempre e il sapore di te esplode in me . Scivolano le sensazioni tra gli inganni della mente, che ti fa tremare in quel luogo che mappe non trova. E poi corpi in passione si accendono in questa fusione sensuale , un po la pelle si increspa, un po di freddo tra le calde labbra e il gioco della passione prende forma. Danza in me il corpo in questa fredda notte ,nebbie a proteggere la nudità .
Semplici ricordi di orgasmici atti , voglia d’amare senza censure , oscene diranno e poi quanti angeli in purgatorio. Le mani che corrono nei tuoi incavi dorati, umidi anfratti che di me raccontano adesso. E tu che vuoi sentire la pelle ,assapori i lembi protetti e di passione ti accendi . Chiedi unione , fuoco al fiume, acqua alla terra madre. Ci stiamo amando adesso, tremori che occhi non di noi vedano un gesto d’amore , ma poi come sempre la passione offusca e tutto è eccittante, un gioco a due tra nebbie e pioggia, lacrime del domani ,piaceri qui e ora.
Amori solitari di un tempo mai deciso, passioni e, questo è estasi . Un domani non ci sia, non ci sia il racconto , non ci sia tempio da dividere , ma noi ci siamo stati l’un dentro l’altro, corpi uniti ,anime in danza . Piaceri terreni e piaceri nella mente ormai appagata. Sensazione del tuo godere ,che amplifica il mio piacere, una sottomissione bellissima vederti in questo ed io ,semplice adoratore dono a te il piacere…
Semplici ricordi , di passione …….
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Tu che da lontano odi e ami, sguardi che vedo e..
Ti avvicini uno schiaffo e, mi odi , mi maltratti , non ti piace vedere come io sia troppo distante dal cuore tuo. Io rido e nella mia giacca e camicia, di un gessato stile rido come da un trono di un uomo egoista che di te non sa che farsene . Tu mi odio e poi, la tua lingua è nella mia , tra odio e erotismo la calamita ….
E poi forresti scappare , il tuo odio è il mio piacere supremo e tu sai , sei una delle tante , la tua mente racconta sempre di me ed io rido e tu che vorresti scappare ti fermi e il bacio ricomincia ancora. Angolo di un vicolo cieco, di una strada buia. Ed io nel mio abito , godo del tuo lusso , incavi a cercare quasi per farti sentire chi sia il capo di questo gioco.
Ora in te l’orgoglio di donna ferita ,da questa assurda sensazione di gelo mentale e calore .. Poni la fuga come mezzo di un no che non sai mai dire ed io, rido e di te godo tra le mie dita e tu mi odi sempre di più. Parole e parole e un po di strano piacere, vorresti andare ma il fuoco assale , ed io in quel muro dove ti pongo, esploro in te quel mi piace. Tu tra lacrime di odio , languida , quasi senza il senso dell’atto, inizi a godere di questo bastardo che del tuo cuore calpesta la dignità. Lo odi o lo ami, ma lo vuoi ora. Le tue parole assenti, il tuo corpo armonia, e lui onda in te e tu nel muro accogli . Sussuri di piacere e ti abbandoni a quel che non volevi più. Lui è fermo, il mare calmo adesso. Si ricompone e ride e tu odi lui come sempre. Un gioco strano tra non volere e volere, la cuore e carne solo il vero piacere. Te ne vai e lo odi, poi ti fermi un istante, e tra le dita il suo sapore lecchi. Strano l’odio direi , quasi un perverso senso di questo attimo di erotica vita che racconto adesso.
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Se gli occhi potessero parlare direbbero molto cose, che la voce non conosce ancora…
Due sguardi indiscreti si osservano tra vetrine e bar, luci ormai accese è sera e il rosso tinge questo scenario . Quanto scrutare in quei volti, quanta passione c’è, quasi l’odore dell’amore si percepisce nell’aria. E tu osservatore cerchi l’attimo per dire qualcosa, banale discorrere per poi sentire la pelle calda tra le dita. Come un furtivo ladro corrompi la tua anima in quel desiderio che rincorri e lei è lì, dietro l’angolo.. Vorresti dire quello che il fuoco vuole in te, poi pensi, le parole non sono tutto e osservi le scarpe che sorreggono quel corpo , donna bellissima . Un portamento sublime come il sapore che nel palato assapori tra la fantasia di possederla almeno un attimo. Lei è già lontana e tu sei rimasto lì, fermo, tra il sogno proibito..
La notte è appena arrivata e gli amanti come fantasmi di color rosso escono, vogliono ora il loro momento di passione , vogliono il calore soffocato tra mura ormai scomode e menzogne . E tu osservatore cerchi lei, l’hai vista ancora al calar della sera, ora passi svelti ,eccola ancora…. Ora lo sguardo si incrocia lei ti osserva , non un segno nel volto , non ha nessuna espressione . Tu vedi i suoi occhi profondi ,abissi , passione che vorresti immaginare , ma lei non muove nulla la sua statuaria espressione gela l’attimo in te, ti avvicini quasi appesantito dalla paura di quello che possa essere dire qualcosa. Le luci della città ora sono fioche, i rumori sembrano melodie di una sonata d’epoca e tu, sei vicino a lei ….
Vi osservate, solo secondi che sembrano eterni , pieni e vuoti, le parole non sono tutto, non sono nulla ora, non hai nessuna parola di quelle che hai messo nella tasca della tua fantasia. Ora senti il profumo, senti il respiro , come potresti dire parole, a che serve dirle…
Quando ormai le mani sono nel primo contatto, e la vita scorre attraverso questo attimo, a che servono le parole quando l’estasi dell’attimo fa vedere il sole di mezzanotte e i musicanti suonano quella canzone dolce, e lei ora vicino al tuo respiro. Vuole la vita, vuole solo l’amore.. Occhi a raccontarsi quel oceano di parole che la voce non direbbe mai, contatto primordiale di un amore senza suoni , ma pieno in quel sole che solo loro vedono, l’incanto è adesso, il bacio è ora, e tu non sai nemmeno un perché. Ma cosa sia un perché di un momento non importa , ora sei nella fantasia che volevi e le luci sono il palco di una vita al rinascere senza nulla dire . La passione, vorace corsa di un tempo che mai vorresti che finisse. Ora il sapore scorre tra le labbra, linfa della vita, ora la fantasia da spazi , ora è tutto vero , le parole non sono tutto…. -
Quante parole potrai mai scrivere sulla carta. Quante volte maledirai questa malinconia di uno scrittore anonimo…
Come la folgorazione divina , senti in te l’irrefrenabile voglia di dire al mondo quello che in te vive, anonimo tu sei e questo rende tutto meraviglioso.. Quante parole scorrono nella mente di un uomo qualsiasi, fuori dalla cronache ,fuori dal tempo, nulla vive nell’immensità di questo mondo ormai digitale che perde sempre l’occasione di vedere oltre all’immaginario. Ma tu , non temi il tempo che corre contro corrente , sei diverso o simile ? Chi può dirlo .
Cosa muova il mondo ti domandi ,per sentirti meglio nella tua follia , si follia di dire quello che in te vive quasi come se qualcuno sentisse quel tormento che in te vive. Parole come un flusso scorrono negli anfratti del tuo esiste e tu contro tutto e tutti continui a mettere parole nel mondo che poche ne ascolta e molte ne dice. Tu che ormai senti solo la voce dell’amore che in te esplode vorresti inondare un mondo di questa sensazione , ma sai che sei margine di uno scrivere . Sei come una penna senza inchiostro sul foglio…
Quante volte dovrò osservarti nel tuo paradiso che componi frasi senza pensare. E pure il senso della vita si riassume sempre nelle parole di un uomo.
Bella la vita tra frasi ed emozioni, bella la sensazione di libertà di vedere il pensiero volare lontano, senza nome potrà essere ma volerà lontano , nel tempo e qualcuno come una piuma lo raccoglierà questo pensiero, e come si dice il sorriso si accende a volte con due piccole parole e si spegne con una sola… Ma tu scrivi non temere chi di te non sa nulla, non serve sapere chi sei , anonimo scrittore.Chi vive dell’importanza altrui vive solo l’apparenza di una felicità contratta e fredda, dissero. Tu che vivi nella tua follia, ridi sei luce in questo , ed io che osservo sono silente nel vedere un uomo che ride della vita , che ride delle sue avversità come se tutto fosse solo un tappeto da sbattere e la polvere il destino da beffare. E io che vedo, non ho parole da scrivere… Ma solo insegnamenti da leggere tra righe senza inchiostro .
Tra quelle righe esiste un mondo segreto fatto vita nel suo divenire splendore, luce e amore, e tutto il grigio del realtà sparisce nell’attimo di questo sentire parole e parole che qualcuno leggerà. L’invidia non può esistere per te anonimo scrittore, in questo mondo dove tu non ne fai mai un paragone, la tua stella non si è mai eclissata nel buio delle dicerie , nelle mondanità dell’apparenza. Non conosci questi lussi, tu che sei rinchiuso dietro la porta del tuo piccolo mondo , e io che vedo posso solo osservar la tenacia di uno scrivere che non pretende luci e favori, no , non pretende . Ma chi ha incrociato le tua semplici parole ha riscoperto quella piccola verità fatta di sentimenti che non temono il tempo, che soffrono perché senza nome dello scrittore sono, sono e rimangono messaggi senza destino …Anonimo scrittore che lasci parole tra le stelle il tuo destino è solo per chi come me , tra le righe si rivede nelle tue parole .
Le parole non sono mai troppe, ma forse in certi momenti il silenzio è il vero padrone di questa misera vita. E io che osservo te non posso che sentire il silenzio che mettono le parole che leggo ora. In questi momento la vita sembra meravigliosa, forse sto sognando , forse non voglio svegliarmi davvero…
Ma nulla vive per sempre a volte… Ma perchè pensare ? Meglio sognare e volare oltre alla realtà ogni tanto, non è il male peggiore di tanti mali che esistono. Anonimo scrittore che dire, meglio volare che essere nella gabbia che tutti i giorni osservo e vivo. Tu sei l’immagine di quello che vorrei, e tu non sai che immagine sei per te stesso. Sei nel tuo mondo e lì non senti quello che fa male veramente, il passo è a scavalcare questo in te, la via del bene esiste allora…. Io osservo e vedo come dietro quella porta il tuo sorriso non si spegne mai, e tu sarai l’anonimo scrittore ma in questo vive una verità assoluta… Tu sei libero . -
Il gesto non rende il vero, in un mondo fatto di troppe apparenze dove tutto deve essere perfetto nell’illusione totale, colma solo un momento e tutto rimane il giorno dopo vuoto……………….
O la speranza che nel cuore esiste.Vagare nella notte è il semplice vivere di lui , nelle giornate tutto è lontano ,assente. Vede il mondo dal basso, tutto è enorme , tutto è falso per il suo modesto essere semplice in un mondo che diviene complesso nell’apparenza. Tutto è lusso ,appartenenza e lui che ricco non è,vede questo troppo distante e lo pensa unico mezzo per essere come tutti. Come fare per cambiare si dice , ma alla fine tutto è impossibile.
Un giorno come tutte le mattine si trova nel centro della sua città, la folla lo stringe quasi incurante di chi lui sia. Tutti corrono e nessuno vede nessuno. In lui arde il desiderio d’amore, è molto tempo che sente il calore umano scorrere nella sua pelle. Il ricordo lo porta a quando viveva nella campagna dove tutto era libero e libero era anche l’incontro con qualche amica o forse amica speciale, e questo mette in lui un sorriso ,quasi malinconico ora che tutto è diverso. Ormai inutile pensare a passioni tra i prati, al profumo della pelle ed a i corpi in amore tra il verde e l’ombra degli alberi.Poi come nelle fiabe d’altri tempi, nel suo camminare calmo tra corridori alle prese con i propri pensieri si scontra con lei, che senza osservare gli sbatte contro. Lui gentile la aiuta ad alzarsi, lei sorride e lui in quel mondo freddo e frenetico sente il calore e l’attrazione; è come se in un attimo tutto fosse vuoto e solo loro due esistessero in quel preciso istante.
Lei forse è nell’imbarazzo, lui gentile parla e lei quasi non crede a quella gentilezza . La donna rimane stupita, lei che sente come uniche parole il dare un valore a quello che farà con il suo cliente. Ma il ragazzo che non vede l’abito ma l’essere umano che dinnanzi a lui si scontra nella casualità, invita lei per un tè. Lei in quel momento non sa come reagire , ma forse presa dallo sguardo che non vede che lei e i suoi occhi senza cadere sulla gonna troppo corta o il corpetto che indossa , decide che dire si . Il tè è una cosa che non ricordava nella sua ritualità e rilassatezza , intimo attimo di normalità, momento caldo senza pregiudizio, momento da donna libera di essere donna senza prezzo…
Parole e parole lei sente, il cuore è pieno e non fermo , il cuore batte e pulsa , non è amore è solo voglia di fare l’amore con lo sconosciuto che non chiede e non vede quello che lei è..
Lui perso nel suo parlare non osa andare oltre a quel suo modo normale di essere, e lei forse presa da un istinto ormai lontano lo prende per mano, lui non comprende ma si alza e la segue; il bar è affollato e grande , lei si dirige nei bagni e lui comincia a capire.
Lei è disinvolta quasi incurante della gente, ma dentro è in fiamme, e vuole essere spenta ora . La porta del bagno si apre, e quella a seguire , si chiude , lui è fermo ,forse imbarazzato dal luogo e il rischio. Ma il rischio è eccitante e lui si perde in questo.
Lei vuole essere protagonista, dopo troppo tempo passato ad essere il giocattolo perverso del cliente soffocato dalla sua repressione. lei vuole sentire il “vivere in lei” ,senza compromesso , vuole assaggiare lembi di pelle in tutta la loro espressione e passione crescente. Lei vuole godere di quel momento ,che sa che sarà breve. Si china e sente il sapore della vita di lui crescere in lei, un piacere muto, ma solo per la circostanza , ma pieno e caldo nel rischio di esser scoperti. Lui chiudi gli occhi e vive il piacere, non si pone chi sia il dominante nell’amore segreto dell’attimo assoluto e nascosto.. Vive il momento e basta. Lei lo fa sedere sull’unico sostegno presente , in bagno… Lui in tutto il suo vigore attende e lei come un mare agitato fa di lui il naugrago dell’amore impetuoso . E’ un moto ondoso il movimento di lei , lento e intenso, caldo , molto caldo. lui la stringe la accarezza come una rosa, lei vive il suo piacere senza timore e sente che il fiume arriverà presto in quel mare dove lui naufrago è immerso , dove lui è dentro.. Pelle nel mare, pelle e piacere, esplosione di calore, e tutto è unito ora in quel mare . Il fiume che sfocia nel mare e il piacere è culmine e fine allo stesso tempo.Ormai possono solo rivestirsi e andare, escono , una porta poi l’altra , l’uscita. Si osservano , non vi sono parole solo un sorriso , un bacio…
Lei dice che deve andare, lui la ferma la osserva , lei si gela pensando che lui abbia compreso cosa sia lei, lui semplicemente le lascia un numero di telefono, lei ha gli occhi lucidi ,Donna libera da tutto e viva nel suo esistere in un momento caldo d’amore. Prende il numero di telefono del ragazzo, e si incammina per quella strada dove un nome non lei non ha più.
Tutto può essere ora quel che accadrà …. -
Parlare dal cuore, non è il delitto di un amore, è solo la voce che vuole uscire ,per dire ti amo.
Nel cuore vive il centro del sentimento , il centro del mondo, l’uomo che non vede mani sul volto tutto questo , solo perchè teme quel vibrare senza mete e senza ostacoli .
Nel cuore, vive la voce, di quelli che voglion amare senza nulla temere, sono nuvole senza padroni, sono vento senza direzioni, sono il tutto e il nulla, sono amore che nulla chiede se non di esser espresso .Nel cuore vive solo la sottile voce , che si oscura al dolore, che fa burrasca nel mare dell’odio..
Poi luce ora, calma dopo , sentimenti che non hanno direzione ,ma solo pace e amore, calma piatta nell’isola deserta dove tu sei amore ,vita …. Tutto ora.Parlare dal cuore, coraggio perso nel tempo ..
Cavaliere del tempo senza corazza, impavido essere tra mille paure. Ama e non dire, fai e sii amore, specchio del tempo senza vetri; specchio che riflessi oscuri ma profondi dona, ama ora, ama . L’odio è solo la peggior paura nella montagna alla notte, dove il sentiero sai sol smarrire. Tremi se pensi , hai freddo ,sei solo , allora accendi la candela e osserva la fiamma..
E’ amore nel suo calore, è solo quello che stai evitando nel sentiero alla vetta , luce sia ,amore ora.Parla dal cuore e vivi nell’amore..
Abbandona quel che eri per tornare a quel che sei sempre stato dalla notte dei tempi, dalla creazione , dall’universo che memoria non perde. Immagine cosmica senza confini .Parlare dal cuore , non seppellisce la vita..
Pianta il seme del per sempre, in un sempre per tutti, in un amore giusto e vivo , in tempo che fine non trova che inizii conosce nell’infinito del suo esistere dentro e fuori la vita stessa.Parlare dal cuore, è via ora. Non attende che te .
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Perché io esisto, perché …
Il dolore non è altro che il delirio di un estasi in arrivo, di un amore all’inizio ,di un fiore che sboccia. Cerco di comprendere quello che il senso non dona, cerco di vivere quello che il rovescio della medaglia mi mostra. Luce esisti , luce ora e sempre…
Dialogo con me stesso, sentimenti e ricordi sono vivi in questo spazio...
Chi lo chiama anima ,chi non lo trova se non nella mente. Io chi sono ora ? Forse non cerco la risposta , forse sono pieno di risposte che attendono le domande. Dio in me è l’unica via, io mi riconosco nelle sue parole, mi riconosco in tutte le sue forme, la croce, la mecca, il fiore di loto, l’arancio, il suo amore immenso. Deliri nella notte, forse ripenso a questo, poi mi osservo e sono estasi nel dolore. La via è semplice non c’è nulla da temere.La conoscenza è la mia esistenza , il mio esistere in me, trovo e vedo e tutto si annulla …
Non temo e proseguo, la paura svanisce e io rinasco in ogni istante. Darei il cuore per salvare il mondo, ma il mondo non trova il cuore per ascoltare. Non cedo a quel che vedo, ho provato a non sentire, ho provato a scappare. Ma il richiamo è forte e Lui è vivo in me.Dialogo con l’anima e lei è il mio pieno totale…
Ormai riconosco quello che non sono e tutto è semplice in questo. Sorrido tra le lacrime, piango per un dolore che non mi appartiene ,vedo la fame, la malattia, l’odio e io particella del cosmo cosa potrei fare? So amare è l’unica arma che riconosco nel mio divenire quel che ora sono.Sono eretto in questo peso, la croce è sul mio corpo, la salita è la mia via, ma io vivo e sorrido...
Mi dissero che ogni peso ha un perché, io non cerco un perché . Porto il peso nel leggero mio vivere e tutto si annulla nell’istante stesso che questo si tocca, nulla possa mai cambiare in un’ anima che vuol dire nel suo semplice esporre.Dialogo con l’anima ,semplice riconoscere quello che spesso ignoriamo.
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Con gli occhi ti accendi, e con il cuore sei distante. L’immagine è sempre la stessa, un uomo che predomina e vuole amore; vive in questa facciata, lui è un duro e tutto pensa di essere.
Nel suo cammino i passi sono svelti, quasi a dimostrare che nulla lo tocca, osserva il mondo con il disprezzo, quasi un veleno lui pensa dall’alto del suo stare. Non vede oltre a quello che pensa d’essere e dentro è freddo. Chiama amore una semplice espulsione del suo calore, distante il senso dell’affetto. Vive in questo e si sente bene. L’apparenza si dice che inganni, ma il vivere deve ancora insegnargli molto.
Donne come oggetti, lui vive in questo, un semplice taccuino dove annotare nomi e niente più. Si osserva allo specchio e si adora nella sua pianezza della giovane età. Forse è l’unico amore che conosce, in questo senso di vicinanza tra lui e una banale immagine. Semina, ma solo dolore, lui sterile essere non vede che conquiste, le sue parole sono fiori che nel tempo non lasciano che steli spogli. Lui cammina e il passo è svelto. Ogni notte, nascosto dalla sua maschera racconta di come lui sia il cucciolo tenero, forse non vede che striscia, forse non lo vedono chi è vittima di questo racconto, che lui come onda docile lancia verso la sponda inconsapevole.
Tutto è perfetto, si racconta nel suo sorriso, ma tutto non è mai illimitato. Molte parole ha udito, dolore e odio ormai li conosce bene, sa quello che fa e riconosce di essere solo vivo. Vivo per lui è solo un nascosto segno dell’immaginario, che non lo fa essere se stesso. Semina il male e pensa che sia vivere… Plastico di e ostaggio di se stesso.Un tempo non lontano, tutto racconterà di colui che nel suo essere maschio cadrà per nome e conto, non delle parole. Lui è ignaro e vive il respiro altrui, soffoca l’esistenza senza dire un perché. Istinto che predomina e intelletto che tace. Le sue vittime sono ombre e lui non sente il loro lamento. A che serve dire parole al sordo,che osserva solo il suo essere. A che serve dire fermati a colui che ragiona con un cervello “basso”. Solo l’eco ritorna di parole al vento.
In questa storia, un po di tutti come vissuto, il lieto fine sembra non esistere. Lacrime sono parole che infinite dilagano al passaggio di uomini che sono miseri nel loro vivere, dietro a immagini ormai spoglie in questo tempo. Seminano e mai raccoglieranno.
Un tempo ormai prossimo racconterà di una voce con parole diverse, che vivono in uno spazio illimitato, parole che come nuvole piene delle lacrime faranno piovere nella vita di costoro. Temporali senza fine, dove ripari saranno solo deserti e tutto diverrà un peso.
Le parole saranno piene e senza eco, e loro ascolteranno.
Le parole non sono rette e non sono sempre il mezzo, ma la coscienza quando espone è il temporale che fine non ha..La coscienza è il deserto dove la supplica rende arido il palato. E tutto non è vendetta ma semplice verità e costoro ascolteranno, senza specchi dove stimarsi e buchi dove nascondersi. Non vi sarà luogo dove scappare, ma solo un gesto da fare, chiedere perdono e cambiare. Il passo …
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Il corpo vibra, nel recitare la poesia d’amore , vigorosa la voce, poi dolce e melodiosa.
L’attrice interpreta le odi in prosa, enfasi nell’aria, il silenzio è interrotto sol dalla sua voce, strofa e movenze, ad interpretare lo straziante racconto d’un amore alla fine .
Passi, uno dietro l’altro, poi la caduta al suolo , silenzio in sala…. –Amore ,gioia e tortura delle catene che a legare quello che ormai, è sol fine, parole della strofa a gonfiare cuori, lacrime nel rivivere, fantasia, un’emozione– . Tratti della vita che nell’arte prendon vita, insiemi concentrici ,anelli uniti, tra recitazione e poesia, atmosfere idilliache a penetrare gli spettatori increduli . Il teatro delle emozioni inizia sempre col scaldar i cuori.
Seconda strofa, piena e vigorosa, l’amore spezzato di quella donna, che tra urla e cadute al suolo, ora si alza dritta sulla schiena, dignità femminile ,dignità della forza di un donna, che dritta cammina senza mai girarsi indietro – Dimentica l’incanto di quel che fece fiorir la rosa, rossa, come l’amore, il sole abbaglia lo sguardo bugiardo di quel uomo, meschini e piccolo ora, cammini e non volgi lui parola, né sguardi, lui gesticola , il vuoto è suo – Il pubblico , sasso e incredulo , gioco di parole e gesta , silenzio poi applausi ..
Il teatro delle emozioni , canta nell’ultima strofa . La donna ormai eretta veste il rosso nel suo abito, margherite nella mano , stacca petali roteando, odora il fiore, poi si ferma, e sorride guardando in alto , l’infinito – Il perdono , della tua illusione, porta segni come fiori troncati , cesoie affilate, fermano la vita, io la beffo con la risata, petalo m’ama o non m’ama, il gioco è come la vita, tutto finisce per poi ricomiciar – In piedi tutti, per l’applauso , ai commedianti , poeti , amanti dell’arte che hanno donato istanti veri .
Il teatro delle emozioni , ringrazia e il sipario cala, in attesa della prossima serata ,tra incanto e disicanto ,poesie e gesta , unioni .
Arte che insegna l’emozione che in noi vive e vuol esplodere…