Siamo in disparte , in un tavolo di un bar. Osservare , sentire i profumi , scorgere tutto quello che di loro abbia un lato per farle conoscere. Donne.
Restare per ore a osservare tutto quello che vorresti capire, un giorno normale , si, di ordinaria indifferenza . Ascolti parole e parole . Cerchi tra quelle righe un varco, non hai la barba fatta, non curi l’aspetto , curi l’anima che brucia . Vivi in quella follia interiore , attendi di poter dire qualcosa. Osservi tutti quei lustrini di femmine , le ami , le odii. Una strana forma di ammirazione perversa. Il destino è donna . Ami le donne come le lamette, ti rendono il viso liscio, poi ogni tanto qualche taglio. Un ricordo, una notte d’amore . Un angolo di paradiso tra le loro cosce , un dolore alla loro mancanza .
Donne nel destino, per amare la vita , per fottere questa monotonia fatta di mezze verità . Sei seduto e bevi, osservi e senti il loro profumo. Non cerchi la maledizione del per sempre , a cosa serve un per sempre . Non sei per essere accompagnato in una vita con la barba bianca , per quello fanno i funerali. Per fare l’amore ci vuole anima, non tempo . Un domani , non importa .
Cammini con il giornale sotto braccio, osservi quanta inutilità ci sia tra un giorno e l’altro . Passano le stagioni , una unica differenza è il calore che va e viene in te . Mentre loro, le donne, scaldano ogni attimo della tua vita . Non hai deciso di essere nella massa, di quelli che hanno giorni in rosso per i regali, non hai deciso di legare l’olio all’acqua santa , per quello restano i miracoli . Io il miracolo lo voglio tra lenzuola nere, perché il rosa della loro pelle risalta di più . Mi piace ascoltare i loro racconti, sono così vissuti che quasi sei sempre tu il protagonista perfetto. Il loro odore impregna anche le ossa, quando le stringi a te , il mondo fuori non c’è più . Anche il miglior rum del mondo non ti stordisce così . Ami sentire quando mancano e il cuore trema in quella scatola che chiami corpo. Loro alla fine sono più forti di te . Piangono per tutto, e ti annullano con poco . Tu resto invece a pensarci, annusi così spesso il collo della camicia per vedere se resta un po’ di loro in te . Senza donne nessun racconto si accende .
Destino, quello che ti fa amare anche due o tre donne nello stesso tempo, non è legale , morale , perbenismo sfrenato che non puoi ingerire in te . La pelle è pelle, i santi sono altrove .
Cammini in questo inferno, ti fermi e ricordi il paradiso . Si, un paradiso di quella lei, quando la sua lingua tocca la tua. Osservi la mano che poche ore prima era tra le sue cosce, non c’è peccato nella felicità .
Il destino si fa donna , perché nella vita o bevi o fai l’amore . Rimane sempre tempo per morire in una stanza , per parlare di banalità . Per cadere c’è tempo, per godere tutto stringe . Follia mia , amore femmina . Poesia ossessiva , di quando nel farti la barba ti taglia e, ricordi lei, una dopo l’altra . Perché ogni donna è un angolo di magia da capire .
Se anche fuori piove, nel letto consumi il sole,nel giorno perdi la notte, nelle loro cosce perdi la dignità maschia. Loro ti fanno sentire tutto e nulla. Ma nessuno vuol mentire alla vita , quando la pelle ti prende , non hai un Dio al qualche pregare . Se il mondo cade, non importa , tanto un angolo di paradiso nella mente resta . Donne , il destino è amarle fino a farsi male.
Categoria: amore
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Avevamo scelto un anonimato erotico, un attimo senza vincoli, un dolore misto a piacere. Ombre solo ombre , in questa paranoia di vita alla luce di tutti i giorni. La notte, si la mia amica notte che nulla mi veste e di tutto mi spoglia, anche le inibizioni più profonde. Attesa senza fine di sapere che sapore avrà la tua carne adesso. Avevamo scelto questo gioco, una libertà che nessuno voleva comunicare. Il buio deve calare, il pensiero deve crescere come una erezione che cerca piacere, appagazione, si , urlare di piacere. La notte è sempre troppo breve, come un profumo che svanisce appeno dopo lo dai, ma che tutti sentono. Questo è il sesso .
Avevamo scelto, la pietà mancata, il senso di onestà in virtù del piacere. Noi due eravamo ciò che in natura non si vuole collocare. Erano solo pochi passi a dividerci, la pioggia era il destino che sulla testa cadeva. Celava il segreto, oscurava la notte un po di più. La notte non nasconde sempre tutto, se di un luogo sicuro non ne hai dimora.
12 passi separano il luogo, dodici respiri separano il fiato che vuole interronpersi. Adesso ti vedo, ti sento nell’aria, sento la pioggia, ma voglio la tua. Voglio il luogo, più oscuro , voglio quello spazio che di me si vuole colmare. Vedo il tuo sguardo, un sorriso quasi ironico. Abito come sempre corto per te, sai che il tempo è ingrato amico di noi due. Un portico, l’unico spazio che esista qua, pioggia… Non abbiamo quella strana voglia di parlare del più e del meno. Sono scintille quelle che compongono l’attimo, un fuoco acceso sotto l’acqua. Si, le parole.. Solo lingue in contatto in ansimate profonde, le mani corrono a trovare i lucchetti che ci separano, confondo la pioggia con il tuo piacere. Tu in me chiedi la risposta silenziosa, la mano stringe quello che in te vuoi. Non sei sazia di risposte e ti chini , vuoi dominare la virilità, rendermi inerme di piacere, la saliva scorre sui pantaloni.
Non abbiamo un letto romantico, non abbiamo rose di passione, non abbiamo freddo adesso. Sul muro ti abbraccio, le gambe sono tra le mie braccia , non hai mutandine, ma solo il desiderio pieno che io in te viva. Entro, non trovo che un lago caldo, sotto questa pioggia, il buio oscura solo la parte carnale di noi. Il resto impregna il vuoto, il tutto , è l’orgasmo mentale che non freni, che ti fa sentire il sovrano, l’incoscenza dell’attimo ti inebria, io mi muovo in te , tu mi assecondi, non sei quella donna che dona e non vuole godere. Ti conosco, so i ritmi di te, il tempo del piacere che prende forma, sono note uniche adesso siamo musica amore… Avevamo scelto, solo quello che di noi poteva esserci, senza rimpianti, senza un perchè vero, la mente adesso è rossa , questo è il ricordo che nel mio orgasmo voglio cancellare, fermo il mondo lì, fermo al nostro piacere il tempo che non posso cambiare. Adesso, la mia mente gode prima di me, ti vedo arrivare.. Apice del piacere, anche la pioggia fa spazio alla luna che arroscisce un po. Il mio esplodere adesso è infinito, in te. Sono attimi, sono quel tempo che non misuri, che metti oltre a quello che la verità di tutti i giorni ti fa vivere. Adesso possiamo solo strigerci ancora un po, possiamo restare appesi ad un incastro temporaneo allo svanire. E’ tempo di andare, ma non ti finire ciò che avevamo scelto, per quello che la vita ci aveva dato. -
Siamo rimasti tra le parentesi. Per anni forse per sempre ci siam o rincorsi senza saperlo . Ci siamo amati in occhi non nostri , baciati e fusi in corpi non nostri. Ci stavamo cercando e rincorrendo . Volevamo amarci, ma questo era accontentarsi di frazioni di noi, banali ampolle con piccole particelle , essenze d’amore . Un tratto dopo che mille volte avevamo detto un ti amo grigio e privo di un sole vero , ci siamo trovati. Trovati e mai presi , amati e sempre insultati. Assurdo come il vero amore vive nell’opposto . Siamo rimasti tra parentesi di una frase mai compiuta . Distanti e presenti , come mani che mai si toccano del tutto. Ci vuole coraggio adesso. E pure quante volte ci siamo dati anche per una notte , di quante bugie ci siamo riempiti, e senza mai esserci vista . Era il passato poi diremo , eravamo alla ricerca di un noi che ancora si doveva formare e di altri si nutriva in questa ricerca .
Siamo rimasti tra parentesi anche adesso, perché forse tra millenni ci ameremo ancora , un po’ come la luna con il sole, si amano, ma mai si prendono . Sono uniti anche loro , ma solo per quel tempo che il crepuscolo gli dona . Adesso forse in altre persone sentiremo il nostro odore, un po’ svanito ma ci sarà , il sapore dei nostro baci sarà distante e non così intenso . No, non serve riflettere adesso, non c’è riflessione in amore . Sai, non può pensare che il pensiero sia come un cuore che muove tutto e mai si lamenta . Vedi questo è l’amore , quello che perdi è poi ritrovi. Un tesoro , un dono, no , non saprei . La vita forse vuole mettere delle semplici prove, che legano chi si sfiora davvero. Questo è il senso di noi , il senso dell’amore . -
In noi potremo, essere anche amanti clandestini, un moto di passioni che non trova le giustificazioni.
Parole dette a distanza, poi urli e poi abbandoni. Da lontano ci siamo osservati, ammirati e odiati, abbiamo mentito a tutti per essere poi quel che oggi siamo…
Non possiamo fingere , maschere di cera in noi, sfiori e poi ci fermiamo. Tremiamo un attimo il contorno della mostra vita emerge , diciamo basta e in angoli ci osserviamo, le mani tremano vogliono un contatto, calore e un no .. Poi si stringono e le labbra chiedono, si avvicinano e si toccano, sapori e contatti , ci stiamo avvicinando. Passione e sapore le mani corrono e poi, ci fermiamo un attimo, domande se del giusto esista un futuro. Gelido il momento.
Siamo ancora all’angolo, poi il fuoco non si ferma la lingua vuole la sua giusta collocazione , il gioco ė caldo , incavi nuovi e tessuti che se ne vanno. Adesso nudità vera e nettare che assaporo, il piacere esplode e non esiste il tempo in questo momento. I corpi sono vivi e tremano mentre le mani sbottonano i pochi indumenti che restano. Menzogne per esserci e paure di esserci persi…
Le mani giocano e trovano il piacere , sapori che si fondono e umori impazziti. Tutto si trasforma in acqua e il piacere urla , reclama , poi attimi e ci osserviamo ma nulla ferma quel che volevamo , i corpi vogliono la gloria dei sensi, l’amplesso … La passione l’orgasmo , tutto… Il piacere non trova fine , il piacer dice cosa vogliamo al di la di parole che ci raccontiamo , tutto scorre in attimo . Onde di passione , ci stiamo amando .
Il gioco non trova fine, il gioco procede tra sapori che si mischiamo di me e te, il sapore è dolce , il calore intenso , ti sento pulsare e impazzisco in me . Tu osservi vuoi donare un piacere , quasi a voler vedere il mio sottomettermi alla tua bocca ed io accolgo questo. Carezze non è quel che sembra ,passioni e calore e poi esplode tutto in questo strano luogo.
Il tempo passa e vorremo fermarlo, vorremo non porre fine a questo momento , lo volevamo al di la delle bugie dette, ci siamo assaporati all’infinito. Nel palato sento te, e tu sorridi , sei bellissima , lo devo dire.
Stiamo quasi per dire é tempo , poi ancora ti dono piacere , un piacere solo isolato ,tuo intimo , bagnato ed io gioisco in questo . Vedo il sole é rosso, adesso il rosso racconto in una linea unica quel che è stato…
Semplicemente noi , quello che mai ammettiamo e poi viviamo davvero al finire. -
Freddo intenso che gela i nostri corpi, l’inverno nel pieno della sua potenza intorpidisce i nostri corpi,gela tutto intorno a noi, un focolare scalderebbe come per magia i nostri corpi che uniti dall’amore cercano riparo per amarsi… Ammiriamo il maestoso paesaggio intorno a noi, ma intanto il desiderio di un tepore avvolge la nostra mente.
Il bosco maestoso intorno a noi ci protegge dai venti, che soffiano incessanti. Il bianco della neve rende tutto magico con il suo candore che ricorda la purezza dell’amore che io sento per te ,la paura del freddo non farà da padrone a un amore che va alla ricerca del suo focolare. Il mio corpo scalderà la tua pelle fragile e gelata da quest’inverno freddo e magico allo stesso tempo, passo dopo passo, arriveremo nella nostra amata casa, dove il camino con il suo fascino e i suoi rumori magici ci scalderà, e lo scoppiettio della legna come un suono melodico ci farà accovacciare vicini, il tuo tepore penetrerà nel mio corpo, uno scambio reciproco di tenerezze avvolgerà i nostri pensieri. Lo sguardo rivolto alla finestra farà da cornice alla magia dell’inverno come in uno spettacolo muto, ancor più magico sarà il silenzio dove solo i pensieri scaldaranno i nostri cuori, le ore passate abbracciati sembreranno istanti immortalati come una fotografia in bianco e nero senza tempo ma dai ricordi intensi di un amore senza fine.