Avevamo scelto un anonimato erotico, un attimo senza vincoli, un dolore misto a piacere. Ombre solo ombre , in questa paranoia di vita alla luce di tutti i giorni. La notte, si la mia amica notte che nulla mi veste e di tutto mi spoglia, anche le inibizioni più profonde. Attesa senza fine di sapere che sapore avrà la tua carne adesso. Avevamo scelto questo gioco, una libertà che nessuno voleva comunicare. Il buio deve calare, il pensiero deve crescere come una erezione che cerca piacere, appagazione, si , urlare di piacere. La notte è sempre troppo breve, come un profumo che svanisce appeno dopo lo dai, ma che tutti sentono. Questo è il sesso .
Avevamo scelto, la pietà mancata, il senso di onestà in virtù del piacere. Noi due eravamo ciò che in natura non si vuole collocare. Erano solo pochi passi a dividerci, la pioggia era il destino che sulla testa cadeva. Celava il segreto, oscurava la notte un po di più. La notte non nasconde sempre tutto, se di un luogo sicuro non ne hai dimora.
12 passi separano il luogo, dodici respiri separano il fiato che vuole interronpersi. Adesso ti vedo, ti sento nell’aria, sento la pioggia, ma voglio la tua. Voglio il luogo, più oscuro , voglio quello spazio che di me si vuole colmare. Vedo il tuo sguardo, un sorriso quasi ironico. Abito come sempre corto per te, sai che il tempo è ingrato amico di noi due. Un portico, l’unico spazio che esista qua, pioggia… Non abbiamo quella strana voglia di parlare del più e del meno. Sono scintille quelle che compongono l’attimo, un fuoco acceso sotto l’acqua. Si, le parole.. Solo lingue in contatto in ansimate profonde, le mani corrono a trovare i lucchetti che ci separano, confondo la pioggia con il tuo piacere. Tu in me chiedi la risposta silenziosa, la mano stringe quello che in te vuoi. Non sei sazia di risposte e ti chini , vuoi dominare la virilità, rendermi inerme di piacere, la saliva scorre sui pantaloni.
Non abbiamo un letto romantico, non abbiamo rose di passione, non abbiamo freddo adesso. Sul muro ti abbraccio, le gambe sono tra le mie braccia , non hai mutandine, ma solo il desiderio pieno che io in te viva. Entro, non trovo che un lago caldo, sotto questa pioggia, il buio oscura solo la parte carnale di noi. Il resto impregna il vuoto, il tutto , è l’orgasmo mentale che non freni, che ti fa sentire il sovrano, l’incoscenza dell’attimo ti inebria, io mi muovo in te , tu mi assecondi, non sei quella donna che dona e non vuole godere. Ti conosco, so i ritmi di te, il tempo del piacere che prende forma, sono note uniche adesso siamo musica amore… Avevamo scelto, solo quello che di noi poteva esserci, senza rimpianti, senza un perchè vero, la mente adesso è rossa , questo è il ricordo che nel mio orgasmo voglio cancellare, fermo il mondo lì, fermo al nostro piacere il tempo che non posso cambiare. Adesso, la mia mente gode prima di me, ti vedo arrivare.. Apice del piacere, anche la pioggia fa spazio alla luna che arroscisce un po. Il mio esplodere adesso è infinito, in te. Sono attimi, sono quel tempo che non misuri, che metti oltre a quello che la verità di tutti i giorni ti fa vivere. Adesso possiamo solo strigerci ancora un po, possiamo restare appesi ad un incastro temporaneo allo svanire. E’ tempo di andare, ma non ti finire ciò che avevamo scelto, per quello che la vita ci aveva dato.