Quante parole dovrai lasciare, far cadere, prima che il tempo ti porti al presente . Il presente quello che sfuggi, perché di coraggio ce ne vuole molto per esserci in questo presente .
Prendi le parole , le scrivi. Prendi parole in prestito , e te ne vesti, te ne illudi , ti colmi in un vuoto assoluto . Prendi tutto quello che non sai abbandonare, poiché l’abbandono è dolore ed emozione , dolce e salato , verità ed illusione . Siamo sempre in questa strana altalena che vita chiamiamo .
Io ho preso parole sparse, qua e la. Le ho prese e dette al mondo. Ho racchiuso l’attimo e l’infinito nello stesso tempo . Ho aperto un spazio per cancellare uno spazio: il passato. Anche se, questo passato era fatto di secondi. Ho regalato questo a me stesso, ed il presente è cambiato . Non c’è un perché e non lo cerco. Non c’è una riposta , l’ho fatto e basta . Ho dato parole per Everest silenzi, come un rumore barattato con i vento . Ho dato spazio in una scatola stagna , socchiuso gli occhi , aperto nell’impossibile il possibile , non era un sogno , era la realtà del potere che le parole dette e date danno . Il mistero del cuore ,che apre e chiude la mente nell’impossibile mondo che nessuno immagina . Il sogno è realtà adesso, perché la paura di essere come sei è svanita .
Ho lasciato parole, per avere luce , luce infinita senza nessuna considerazione di quello che sia la vita nascosta . Il buio è una distanza tra me e la mia anima, questa strana storia è per tutti .
Ho lasciato cadere il passato e non posto speranza in nulla, ho scritto semplicemente il presente per come io già lo stavo abbandonando . Il tratto di me che corre più del tempo stesso, una primavera eterna nella vita , qua in questo inspiegabile muovere me stesso nel tempo che lasciò in parole , vivo l estasi , l’amore vero verso me stesso . Ho lasciato parole perchè , non c’è perché vero , rimane una speranza incerta di un sorriso che vorrei vedere in tutti adesso.
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Un mare di emozioni , che stanno morendo in un mortale corpo. Chi sia il soggetto poco importa ormai , il cielo non celebra mai stelle prima dell’ultima notte di un estate.
Un mare , il suo ricordo, in mio e il tuo passaggio, su quella spiaggia. Un mare che tiene in se tutti i ricordi all’infinito, che di ogni singola lacrima ne conosce la foce, si quella foce emozionale di fiumi in piena che ,esondano , danno vita a quello che i sentimenti veri nutrono nell’anima.
Un momento , un momento solo , quell’attesa che mai finisce e tu, che nell’angolo stai rannicchiata e piangi davanti ad un mare bianco…
Un mare di emozioni in questo vivere che poco ricorda chi siamo e , chi saremo. E pure di noi conosce tutto, il primo bacio , il primo intrigo tra mente e cuore per un amore non corrisposto, i suoi dolori profondi e scuri, gli abissi senza fine . Ma questo mare, che mai permette una parola di troppo, osserva. Un noi vorrei sentire dal suo lamento , il mare che ama e mai spreca parole per nessuno, che assorbe tutto senza mai digerire davvero nulla, che si fa osservare paziente e che di noi è vita.
Io osservo questo, in me , perchè distanze mi portano a parlare senza soggetti, ed come un naufrago a vagare in abissi emozionali, quasi un dono che mai non vorrei. Non c’è dolore in questo, ma serenità . Una banale traccia nera in foglio, come quando all’infinito cerchiamo un qualcosa e, nella bottiglia in riva al mare , mettiamo messaggi al suo interno. Poi lanciamo questo messaggio , a chi leggerà, forse nessuno chi lo sà. Non importa adesso. Il valore è dire senza sentire che, qualcuno o nessuno diano di te un idea . Perchè io del mare mai direi nulla, se non osservare il moto imperfetto, la pace e la tempesta, in attesa di un’altra emozione da dedicare a me stesso. Ai miei ricordi , alle mie vittorie e alle speranze di una persona che, non teme ciò che accade . Ma questa è la storia un po di tutti, piccoli o grandi, tutti hanno sogni e fallimenti. La vita non è così, la vita insegna in un mare di emozioni.
Un mare di emozioni , un possesso libero , una realtà, un amore è…..
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Tu la follia, la mia e la sola.
Tu la mia terra arida del passato, aggrappo le mie radici in te,
come un folle che verso il cielo vuole andare , con piedi saldi a sostenere ,
paure ed effetti di un amore immaginario …. Follia
Tu sei terra arsa, argilla , sgretola il senso dell’amore , sabbia di un deserto dove io crollo .
Follia d’amore , tra un sostegno immorale che di te non ho .
Provochi la perversione di un nudo che non tocco, provochi follia carnale , l’amplesso che non ho ,
che solo vivo , nella stanza della mia follia , consumo radici nella sabbia e un amore sterile nel seme…
Della mia follia , ne sono drogato , perché in essa non c’è passato, il remoto senso di quel che non ho fatto, il futuro senso di quel che farei , se radici nel tuo oscuro sesso avrei .
Ti amo così, follia , non sei mia e non sei che, la realtà di una vita vera e calda . -
In un cammino si incontrano sempre le verità che vogliamo , che evitiamo , soli non saremo mai , se in questo tratto che di noi parla, ci apriremo alla vita.
Amore , dolore e paura. Consapevolezza che occhi ci dona , per osservare in questa stanza, che di noi è essenza , le finestre di consapevolezza che si aprono .
Dopo anni di scrittura on line, con aforismi , poesie , racconti e spiritualità , sono uscito con un mio libro. Un percorso fatto da me in prima persona che ho voluto raccontare. Per accompagnare in un modo semplice tutte le persone che , anche in una parola possono sorridere e iniziare a cambiare . Il cambiamento è l’unico mezzo di evoluzione che abbiamo . Il tempo cambia il corpo e rafforza l’anima , solo quanto il cambiamento diventa mutevole , come la corrente di un fiume e noi , solo in questo , possiamo essere nella vita.
Esistenziale l’essere umano che, nel suo sè più profondo, vede il tutto come esperienza e ne fa un tesoro vero . L’amore oggetto di mistero e parole spesso al vento è il primario argomento del mio libro : finestre di consapevolezza . L’amore stesso siamo noi e, in queste parentesi di dolore e sofferenza che accadono in una vita, rimane sempre l’unico mezzo di arrivo e sostegno .
Di me che potrei dire, sono una persona che semplicemente sperimenta l’esistenza per quello che mi mostra . Che ricerca in se quello che non trova e la verità accetta al suo svelarsi.
Ogni persona ho sempre pensato abbia un destino che in realtà sia opera delle sue scelte. Per questo vivere rende l’esperienza di tutto come un vero miracolo. Perché nulla è vano e tutto dona.
Daniele -
Osservo , un infinito , ad occhi aperti e, spero .
Spero in quel senso che al mare assomiglia , in quelle gocce che vedo nei volti delle persone .
Osservo , e in silenzio resto , ascolto il suono che non trova musiche note e famose , ma che, in me percepisco , un battito del cuore , può bastare adesso.
Osservo , e ad occhi aperti resto , respiro piano e rifletto sul tutto.