Ritorniamo al punto zero, le origini . L’uomo crea divisioni, le sue parole hanno fatto questo in quello che era nato per essere un tutt’uno…
Divisioni che a oggi non sono solo parole, come descritto nel primo capitolo. L’uomo si evolve e spesso in questa evoluzione diventa saggio. Potremmo dire che questa è un speranza per l’umanità, che ormai è legata solo al materialismo; la crescita interiore di alcune persone porta speranza, ma in questo esiste anche il rovescio della medaglia. Se partiamo da presupposto che la crescita interiore è un cammino evolutivo che porta l’amore alla luce massima, rimarrebbe logico pensare che l’amore stesso debba creare unione. Molte persone del passato attraverso questi cammini ,si solo illuminate e hanno creato delle correnti di pensiero, dei veri e propri stili di vita che comprendevano il bene assoluto, l’armonia , il dono dell’amore e la fratellanza. Oltre a questo in esse erano nate delle discipline che con i loro insegnamenti hanno dato possibilità a migliaia di persone di risvegliarsi, e di essere a loro volta portatori di questi valori e conoscenze in tutte le parti del globo.
Raccontata in questo modo è stato il miracolo nel miracolo, ma osserviamo che nel tempo tutto questo a creato all’interno di questo cerchio, che teoricamente dove allargarsi con gli stessi principi, delle vere anomalie. Anomalie, potrebbe essere la parola inadatta a descrivere quello che spesso accade, ma dare altre definizioni sarebbe un giudizio troppo intenso e volendo mal interpretato. Di fatto la spiegazione dove esiste l’errore è molto semplice: se in una persona nasce una evoluzione interiore, lui a sua volta dovrebbe dare questo alle persone che liberamente vogliono seguirlo, se questo non accade qualcosa è anomalo. In questo non diciamo che se una persona frequenta un corso non debba pagare, non è questo il problema che crea divisioni, del resto si pensi che ogni professionista ha il diritto di essere pagato in base alla prestazione che offre. Il cosiddetto lato anomalo deriva dalla modalità di riportare quello che è un insegnamento alla sua radice. Ovvero se si impara una cosa la si dona alla medesima maniera, ma se in questo avviene un implemento del nostro modo di pensare o un eccesso di ego, quello che viene riportato non ha il medesimo valore . E questo si può costatare in diversi modi, basta seguire una medesima disciplina da due persone diverse e si potrebbe notare dove divergono e questo perchè mostra come in certe discipline profonde dove ipoteticamente l’interiorità dovrebbe toccare le vette luminose, in realtà accade in alcuni casi, che prenda il sopravento altro.
Tutto questo accade non perchè esiste sempre la non conoscenza e un percorso errato ma solo perchè per eccesso di ego si tende a manifestarsi troppo, si diventa didattici e schematici e come tale l’essenza stessa della disciplina perde di splendore e in secondo luogo crea una divisione. Tale divisione non è confinata solo ad una evidenza, che naturalmente è limitata solo ad alcune persone in forma minoritaria rispetto a chi veramente oggi si può definire un “Guru” .Ma anche se in minoranza è importante evidenziarla.
Questo crea a sua volta una divisione e amplifica il dolore a chi già nel dolore cerca rimedio, che sia un rimedio psicologico o fisico . Accade e pensiamo che sono gocce nel mare, ma rimangono vere ingiustizie, perchè se accadesse a noi capiremmo cosa si prova e non sarebbe piacevole. Questo crea come normale che sia un disagio e spesso anche se sono casi sporadici vengono evidenziati e questo macchia chi in buona fede opera per il bene in tutte le sue forme. Non possiamo di certo dire a chi imputare colpe ma possiamo evidenziare che questo crea divisioni, inoltre mette in ombra quello che era nato per essere luce, amore ecc.
Se poi si ha la “fortuna” di incontrare di queste persone e si è evoluti interiormente e privi di dolore sia psichico o fisico, iniziano le seconde divisioni che vanno contro al principio di cosa sia essere un persona veramente profonda e interiore. Si nota all’istante come queste persone tendano a definirsi umili, poi al primo approccio profondo iniziano a essere manifesti viventi di tutto quello che conoscono, e questo ricordiamoci che un vero “Guru” non lo fa , ti eleva. E a volte senza spendere più di dieci parole , lui stesso emana luce senza parlare e se parla sussurra non deve essere oltre a nessuno, non gli serve . lui è evidenza senza nulla fare.
Poi oltre a questo, si nota come la didattica sia accentuata ,quasi un enciclopedia parlante e questo non fa di certo bene a chi ipoteticamente è nel dolore, fa bene se questo viene dosato un po alla volta ,con molta umiltà e non posto per sminuire e tantomeno per inculcare quello che è giusto, secondo lui ovviamente . La verità assoluta non l’ha nessuno e tanto meno chi ha un grado evolutivo oltre alla media, questo va ricordato sempre.
Poi se vogliano essere precisi, il senso dell’esporsi deve essere commisurato a ogni persona e non trova un senso logico provare a essere unici nel mostrarsi superiori a tutti i costi , serve solo a destabilizzare chi in determinate fasi della vita è già di suo in un dramma. Crea una sotto divisione individuale , e mette la persona che soffre in una seconda divisione su cosa sia giusto o sbagliato. Una persona che si definisce un maestro deve indirizzare al bene e non a questo, è un veicolo e questo deve essere ricordato. Ogni persona ha un percorso da seguire e come tale mettere degli assoluti diventa una negazione alla cosa. Sono molte le varianti che si potrebbero descrivere e questo è evidente. Con questo non si vuole dire dove puntare il dito, ma semplicemente raccontare quello che a volte accade e che crea divisioni. Il bene e l’amore non nascono per dividere e chi abbraccia queste cose e le sente veramente sa come porsi rispetto a quelli che possono essere dei potenziali discepoli o delle persone da curare, non si perde in inutili sermoni teorici per dire io sono. Chi lo fa non è interiore è egocentrico e come tale non dona il bene che a se stesso. E tutto questo crea un effetto nocivo sia su chi opera in buona fede e nel nome dei valori della disciplina che contempla e a chi in quel dato momento necessità di essere indirizzato verso un cammino, o una guarigione.
Secondo voi, questo non crea divisioni ? Lascio a voi il giudizio finale di questo, sperando che certi valori siano sempre oltre a chi ha smarrito il valore di quello che un tempo avrebbe unito e reso migliore una persona, che nel momento del bisogno non ha che chiesto un semplice aiuto.