
Tag: consapevolezza dell’anima
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Avete mai avuto la sensazione che tutto sia più semplice ? Avete mai avuto la sensazione che dopo anni e anni di sofferenza , di situazioni che non funzionano , di preoccupazioni e ricerche di fantomatiche soluzioni o risposte senza ottenere nulla ci sia qualcosa da osservare ? O forse più semplicemente ad un certo punto iniziate a sorridere , vi placate , vi sentite protetti come se in servo per voi ci sia qualcosa di più grande ? Una sensazione così immensa e profonda che per un istante annulla ogni vostra resistenza e vi conforta , in quel momento vi siete arresi e siete nelle mani di Dio . Ognuno ha un nome per Dio , ognuno di noi nel proprio libero arbitrio lo chiama in un modo e c’è chi lo riferisce all’universo , alla luce , al divino. Poco importa come ognuno di noi lo professi o lo chiami , di fatto tutte le religioni che piaccia o non piaccia parlano di purezza e amore . Parlano di un qualcosa o di una entità al di sopra di noi e questo è assolutamente vero . Dio o lui o essi esistono , esiste e qual giorno che tutto sembra perduto ma che ad un certo punto un senso di pace e calma , di rassicurazione e serenità ci avvolgono è Lui che appoggia la sua mano sulla nostra spalla . Forse l’abbiamo ignorato , l’abbiamo perso , urlato , offeso o rinnegato . Esiste però un tempo di purezza estreme dove lui si manifesta per renderci consapevoli che non siamo soli , ma che siamo sempre legati a lui in quel progetto divino dipinto in quel cielo bellissimo dove noi e la nostra libertà regnano felici . Esiste un momento dove ogni nostra durezza si scioglie e abbandonati a ciò che deve essere inizia ad accadere . Non c’è sostanza logica, ma c’è solo amore che sconfigge ogni cosa e che indica in modo così netto cosa dobbiamo fare e perché forse per del tempo abbiamo sopportato pesi, dolori , emarginazioni e ogni bruttezza della vita ha un senso . Abbiamo tutti un percorso e nessuna scorciatoia , ciò che è destinato di ben poco lo si sposta , semmai lo si aggira o una sensazione diversa accade in noi , ci immedesimo di essere cambiati di essere più vicini , più colmi di quel nettare divino che a tiepide parole ci fa parlare di qualcosa di amorevole , ma sono ben poche le persone che dentro la stanza del cuore hanno una luce così profonda da illuminare ogni stanza della propria vita . Siamo tutti così appesi a pensare di arrivare a quel mondo materiale o metafisico usando modi e mezzi , stiamo solo rimbalzando senza volare davvero .
Siamo tutti nelle mani di Dio e nulla si sposta è già tutto scritto per noi , nel senso del lasciarsi andar via, in quella resa dove un sorriso prende vita c’è la manifestazione unica e inequivocabile di ciò che sta per cambiare . C’è per tutti un progetto giusto nella vita anche se a volte non sembra ma è anche vero che le persone prese dalla smania di arrivare o essere diventano rocce prive di pori ed è da un minuscolo follicolo che entra la luce che serve . A poco serve credere o fare e ripetersi in quelle giostre di vita che alla fine riportano sempre allo stesso punto . Esiste anche chi dice di essere felice di ciò che è o che possiede e questo non è un male , anzi è un bene. Bisogna distinguere molto bene alcune cose : nessuno viene mai lasciato indietro dal Divino, Dio , universo ecc ecc , ma tutti abbiamo una funzione importante , tutti siamo interconnessi in un mondo che ha bisogno di tutti noi nei nostri singoli ruoli . Poi c’è chi destinato a fare qualcosa di grandioso , che esula da soldi e ricchezza o stato sociale . È sempre vero che c’è chi diventando ricco ridistribuisce ricchezza e al contrario c’è chi pensa di farlo ma con una misura è un peso ben distanti dalla verità , ma questo non è il punto focale di chi è “Destinato”. Chi è destinato distribuirà in modo semplice una via giusta che prima o poi ti porterà ad avere una manifestazione interiore dove la mano di Dio ti sfiorerà .
Siamo nonostante tutto e questo è ben noto tutti subordinati a qualcuno o qualcosa , ci sono “potenti”, i ricchi , i tiranni e ogni sorta di persone hanno potere verso altri , questa è solo la scelta di debolezza che nei secoli si è manifestata . Questa manifestazione è distante da ciò che oltre noi e Sopra noi ci muove , Lui ci resi identici e ci ha reso liberi , ma di questa libertà abbiamo perso il senso . Abbiamo pensato di essere Dio e come tale qualcuno si è manifestato in molti modi , sottomettendo , decidendo , creando confini e regole , costruendo per altri un qualcosa anche di utile , ma che alla fine ha sempre dimostrato che l’uomo trova sempre e solo un modo di elevare se stesso e mai di elevare tutti . C’è sempre un meccanismo migliore che nel tempo rende qualcuno in alto e tanti in basso . Questa è una realtà immutabile , ma nonostante tutto c’è sempre un progetto divino che ci attende per metterci in quella dimensione migliore per noi e la nostra felicità . Il restante ormai è solo ciò che vediamo e sentiamo ogni giorno . Io penso che nulla si possa spostare in questa società , perché quando per millenni c’è un meccanismo che si moltiplica e migliora fino al punto di essere così convincente verso le persone e che in certi casi riescono a creare guerre ci sia ben poco da sperare che la dimensione che ci lega gli uni agli altri possa cambiare qualcosa . Io credo in un termine di esistenza in micro e non in macro , ma nella sua piccolezza e singolarità fa la differenza . Saper bello poter pensare che se tutti fossimo mossi da qualcosa di buono tutto sarebbe migliore , c’è sempre da capire che l’uomo e la sua intelligenza vedono sempre opportunità esterne e mai interne , laddove c’è il tempio di Dio il cuore stesso , questa antenna che ci collega oltre . Accade e c’è da sorridere nel pensarlo , che le persone credono di metterci spesso e volentieri il cuore , ma che in realtà ci mettono il cervello ; sapete come funziona il cervello ormai ? Si parte da un buon presupposto e in molti casi si arriva a pensare cosa ci si guadagna … Non è totalitario ovviamente , ma resta l’istinto che abbiamo perfezionato nei millenni a muoverci, resta il quel senso che ci mette a confronto creando “modelli” da seguire e presupposti di elevazione sociale . Ad oggi nessuno vuole essere il signor o signora nessuna , i social media lo dimostrano con quanta ambizione ci si crede ricchi con i soldi del monopoli e di come l’essere seguiti, i like abbiamo un valore . Definire questo ? No forse non serve . Siamo in un mondo “libero” dove di libero resta poco e siamo tutti legati ma con idee ben diverse . Essere nelle mani di Dio non è essere diversi o migliori è solo un gesto di purezza diversa . È un aiuto , una speranza , è un ritorno a qualcosa di più nudo e intimo nella vita . Dentro a questo c’è sempre la speranza che qualcosa cambi in modo universale , però credo che a volte sia già grandioso se dopo un momento difficile e sofferto possiamo tornare a sorridere , a vivere a pensare in modo produttivo per e si spera per altri . Credo che in ogni piccolo gesto che ci colpisce e ci illumina anche solo con un riflesso d’amore ci sia tanta speranza per ciò che sarà .
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La libertà non puoi nemmeno volendo escluderla da te stesso, non puoi eliminarla . La libertà è l’unica cosa che finisce al finire della vita stessa .
Il paradosso che tutti vogliono la libertà ma sono estremante capaci ad assottigliarla in modo inconsapevole , il vero paradosso è nel senso della parola , nella sua magnificenza , eppure sappiamo sopirla con semplicità . Osservando con una lente di ingrandimento il concetto della libertà possiamo capire dove in verità non la controlliamo mai . Tutto gravita dalle responsabilità che non prendiamo , non concepiamo , tutto si crea da quella linea invisibile che circonda la libertà stessa . Più capiamo il senso della responsabilità più la libertà si espande . Quando la libertà sfonda quella linea sottile diventa loro , lentamente goccia dopo goccia crea un fiume che diventa una privazione altrui, pertanto non è una libertà vera . La libertà preserva il diritto di libertà altrui , crea giusti confini che limitano la privazione , è molto equa la libertà vera. Conosce il senso del diritto e del dovere , non si inchina alla paura ne tantomeno è così impavida a tutti i costi .
La libertà è la massima espressione dell’universo , in esso tutto funziona in modo perfetto , ogni singola stella è collocata nel posto giusto al momento giusto .
La libertà così tanto urlata da questi tempi non ha escluso la responsabilità , bisogna però comprendere che sia la responsabilità e perché risulta così semplice entrare nella privazione della libertà . La responsabilità è un senso altrettanto alto nella nostra vita , anch’esso viene urlato ma forse non è così davvero compreso . Se fosse compreso a livello inferiore tutti noi saremo su una frequenza unica e non saremo circondati da leggi , divieti, ecc ecc . Il senso si perde perché noi vogliamo essere leggeri e questa ricerca porta a declinare responsabilità ad altri, un giorno alla volta , una persona alla volta si arriva alle masse . Su ogni responsabilità mancata la paura fa da conduttore poiché la paura è più forte dentro noi come sensazione iniziale dell’amore . Questo passaggio è complesso , molto complesso . Se immaginiamo questo : l’amore ormai è troppo individuale , la paura è collettiva quindi è matematico che la forza diventi maggiore . La prima responsabilità che si perde è amore in modo più ampio e più semplice , perdendo il senso della responsabilità un po’ alla volta non riconosciamo la libertà nella sua forma, ma la manifestiamo quando il limite di sopportazione passa la soglia . Spesso non la sappiamo nemmeno più dosare questa libertà essendo troppo pieni di paura . Non voglio dire che la paura sia l’errore poiché non lo è, resta il giusto allarme rispetto al rischio . La responsabilità dovrebbe essere spiegata in un modo più intimo della vita e non trasformata in una zavorra corrotta e inutile . Dentro ad ogni responsabilità c’è un privilegio e in esso la nostra libertà è l’espressine massima che si manifesta . Noi invece abbiamo imparato che prendiamo solo quello che più ci compensa e non quello che ci eleva , è distorto il messaggio a monte . Siamo partecipi di parole che creano in noi ciò che non vogliamo mai fare e questo crea persone che eleggiamo a nostri porta voce , in queste persone c’è quel carisma , quel coraggio , ma c’è anche il potere di confonderci . In ogni persona dobbiamo ricordarcelo c’è un idea oltre la nostra che spesso non ci appartiene e se gli diamo il potere di decidere per noi perché abbiamo voluto non prendere il senso di responsabilità in modo integrale e interiore . Abbiamo concepito solo logiche e nelle logiche c’è un limite . Quindi se noi noi decliniamo senza capire la responsabilità l’idea altrui prima o poi ci limita , è nella stessa natura umana questa modalità di prevaricazione , è nel non capire l’amore o vederlo solo a livello individuale .
La libertà è un atto d’amore espanso , privo di odio e consapevole della paura ,che ci insegna un giorno dopo l’altro che la responsabilità è l’albero che darà i suoi frutti futuri .
Noi non siamo perfetti ne immuni ma abbiamo un potere : il cambiamento . Mutare in modo consapevole ci rende liberi . Vivere la libertà è un atto collettivo , autonomo come percorso ma aperto agli altri , privo di pretesti e bugie . Osserva in senso altrui con la stessa venerazione che osserviamo la nostra . Suddivide responsabilità identiche dopo che in noi le comprendiamo nel modo giusto, il peso si suddivide la libertà stessa si espande . La paura diventa più piccola e noi ne saremo più forti e felici. Niente e nessuno predomina su di noi se noi non facciamo lo stesso , il cerchio si amplia ma non scoppia, non c’è sottomissione ma un dialogo . La libertà si amplifica all’infinito .
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Dove finisce tutto il bene che abbiamo pensato e cercato ? Uniti ma non troppo frustrati e partecipi di una inquisizione che ormai pesa . La caccia alla streghe perde voce adesso, quando ogni nostra libertà sembra sempre più lontana . Abbiamo urlato contro chi non rispetta le regole , abbiamo inquisito per bramare nel nostro intimo quella libertà di alcuni . Abbiamo messo alla gogna e poi al rogo le “streghe della libertà ” , c’è stato un momento che tutti abbiamo giocato per cercare il colpevole di una libertà assai troppo manifesta. Noi reclusi , noi eliminati dal tempo dentro un tempo che non passa mai , siamo stati privati della nostra libertà . Nonostante la privazione abbiamo resistito , lottato e forse sperato . Cantato dai balconi , segnato con un dito chi della sua libertà ne ha fatto una sovversione totale . Ora le somme , ora il conto della resa totale , nessuno è libero e le streghe non esistono più .
Come scrisse Kahlil Gibram nel : Il profeta
“Quando l’amore vi chiama seguitelo . Sebbene le sue vie siano difficili ed erte.
E quando vi avvolge con le sue ali cedetegli . Anche se lama nascosta tra le piume potrà ferirvi.
Quando vi parla , credetegli , sebbene la sua voce possa frantumare i vostri sogni così come il vento da nord arreca scompiglio al giardino . Poiché mentre l’amore vi incorona così vi taglia per potarvi.
Mentre ascende alle vostre altezze e carezza i vostri più teneri rami palpitanti al sole . Così penetra fino alle vostre radici scuotendole nel loro abbraccio alla terra.
Come pannocchie di granturco vi raccoglie in se. Vi batte fino a farvi spogli .
Vi staccia per liberare i cartocci , vi macina fino al candore .
Vi impasta sinché siate cedevoli , e poi vi consegna al suo sacro fuoco così che possiate diventare pane sacro .per la sacra mensa di Dio .
Tutto questo provocherà l’amore in voi , affinché possiate conoscere i segreti del vostro cuore ……
In questo estratto di Gibram il senso diventa più rotondo , le streghe scompaiono poiché se conosci l’amore conosci il senso della libertà , un Liberta impavida , violenta e ribelle . La libertà è l’ala mancante e indivisibile dell’amore stesso .
Ora dopo aver riversato odio , che resta l’oro dei poveri di spirito , siamo tutti su uno stesso piano . Una tavola spoglia dove il pane scarseggia , la luce è fioca , il senso si perde nel fiume delle parole aride . Ora su questa tavola spoglia noi commensali siamo identici , ogni nostra idea svanisce in quel vento di desolazione e incertezza . Non ci sono streghe , maghi , magie . C’è solo un senso di libertà che attende di vivere e irrorare un cuore forse inaridito per rabbia .
Adesso e solo ora più che mai la nostra voce diventa più sottile , eppure restiamo appesi alla speranza . Non cacciamo demoni o streghe , uniamo semplicemente la nostra visione per essere liberi . Solo questo resta, la forza che nel cuore di ognuno di noi crea il senso della vita stessa . Poiché l’essere umano senza libertà è una sagoma contro luce, un’ombra .
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Quello che siamo oggi è il prodotto di quello che abbiamo imparato , di quello che ci è stato tramandato . Una memoria che passa attraverso i nostri anziani a noi e che si tramanda nel tempo . L’Italia uno dei paesi più “vecchi” d’Europa è sotto una strage ormai non troppo silenziosa. Resta però la voce che non abbiamo forse scordato per il nostro vivere . Gli anziani sono il patrimonio della nostra conoscenza , i detti, i dialetti , le usanze , questo tramandare antico che vive da millenni . Oggi una guerra silenziosa fa strage , una strage che toglie parola a chi avrebbe avuto bisogno di una parola in più . A poco serve avere memoria adesso quando ormai siamo dentro a questo ciclone . Eppure gli anziani e il loro silenzio dimostrano la forza di chi ha sempre voluto insegnarci qualcosa . La loro solitudine non inizia dentro un ospedale , inizia quando non hanno più qualcuno che ascolta , la loro voce reclusa da chi non ha saputo ascoltare logica che si sono dimostrate sbagliate . La nostra memoria storica cala , una perdita , un vuoto , una mancanza di aver potuto dare la dignità dovuta a chi nel suo lento vivere ha creato ciò che noi siamo .
Avete mai visto il volto di un anziano ? I solchi del tempo sul suo viso sono parole impresse nel suo volto, sono storie scavate nel tempo , indelebili e senza paura si mostrano tracciando quelle espressioni pulite . I segni del tempo sono a vista e noi dobbiamo ricordare che in quei segni che arriveranno per tutti c’è una ricchezza senza fine . Il virus ha colpito tutti, ma loro sono le vittime più fragili , quelle che hanno confidato in qualcuno o qualcosa perché nel loro tempo ormai che si fa sentire c’è innocenza . C’è quella fiducia viva che si erge in chi la sua parte l’ha già fatta . Nonostante l’aver creato chi siamo, aver lavorato molto più di noi, aver tramandato chi siamo noi, non hanno ricevuto il premio della vita, chi ha fallito ? È triste vivere di evidenze che prendono forma solo quando accadono i fatti, in un paese moderno non può e non deve accadere . Non è un generalizzare uno stato di fatto , ma un evidenziare che si può fare meglio . Gli anziano hanno creato con meno mezzi ciò che siamo , sono stati e sono l’esempio , la base e chi non vede la base non troverà mai l’altezza .
Qualcuno in questi giorni , per condire un dolore dichiara che ai giovani verrà chiesto di avere una applicazione nel telefono per monitorare e gestire il virus e per gli anziani propone il bracciale. Immaginate la sensazione, provate solo per un istante a pensare il senso di vincolo . Immaginate che per tutelare si arrivi a supporre di mettere un bracciale , questo ha un senso che non da a tutti la stessa idea . Forse ventilare un modello telecomando da tenere in tasca dona una dignità maggiore. Troppa leggerezza nel manifestare idee in chi non può sempre dissentire e la memoria dove finisce ? La storia di marchi a vista e etichette ne ha mostrate diverse , e in questa ” marchiatura” c’è stata solo sofferenza , il dimenticarlo resta strano . I libri sono pieni di queste storie e tutti le consociamo . In chi ci dona e donerà memoria storica di deve creare il senso di tutela non di controllo . Forse ciò che è stato ventilato è solo una banale illazione ? Speriamo , ma anche le parole ad oggi hanno un peso .
Si dice che le parole se le porta via il tempo , ed al contempo chi non ricorda il passato non può avere un futuro .
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In questo fiume di parole non resta molto da raccogliere , solo ipotesi . C’è un regno con assoluta sovranità che incalza e si crea , noi siamo circoscritti in esso poiché una verità sembra non esserci . Questa lotta incessante dei numeri diventa un fattore matematico con troppi dati mancanti, allora i più eroici creano una equazione di soluzione. Peccato direi che solo di ipotesi non si possa nutrire in nostro coraggio interiore .
Il regno delle ipotesi prende spazio e noi confinati cerchiamo di scavalcare queste barricate che ci circondano . Ma nulla è impossibile riuscirci , la sensazione che la verità venga eliminata in quesito immenso motore di ricerca . Quasi sottomessi da questa inutile sovranità vestita di premura andiamo avanti giorno dopo giorno . Siamo nello spazio alla ricerca di un pianeta visto da lontano, ma non troviamo mai una terra promessa per riprendere la vita che avevamo . C’è troppa ipotesi creata da chiunque possa parlare per tracciare una rotta certa , siamo alla deriva e nemmeno ce ne rendiamo così conto. È si siamo ignari di una verità solida che possa farci davvero coraggio , nonostante tutto il regno delle ipotesi e dei teatrini si espande e noi restiamo esiliati al suo interno . Ormai con un grido sommesso ci aggrappiamo a piccole parole di quelle fiabe che si propagano in ogni lato. Si ci aggrappiamo come anestetizzati , in verità c’è qualcosa che non si comprende e nonostante i fatti slittino sempre noi restiamo a fare gli spettatori di questi teatrini . Di fatto ogni logica si spezza, c’è chi si eleva a padre totalitario e chi si oppone come la nuvola che possa accogliere tutti . È così irrealistico questo rumore dentro il regno delle ipotesi .
Di certo di filosofia è il contenuto delle ipotesi ed è per questo che ben poco ci nutre allungo . Siamo alla resa dei conti e i conti non tornano , questo oste è latitante eppure noi ci aggrappiamo alla speranza . Di cosa sia giusto o sbagliato ormai ne perdiamo le tracce perché ce chi lavora una vita e non ha nulla e chi vive nella sindrome del wonderlust immaginario ha qualcosa . C’è una fila senza fine di chiede e poco da è un silenzio esemplare di chi ha sempre dato e poco riceve . Nel regno delle ipotesi si capovolgono come in un quadro astratto che non comprendi le parti . Nonostante questo il silenzio di massa è totale .
Il regno delle ipotesi crea spezzoni di propaganda come un rebus da finire , forse non è un gioco ma un sottile modo per affinare la nostra idea verso qualcosa che non possiamo definire . Vantiamo la voglia di spiegare come si dovrebbero fare molte cose e poi in un stato di coscienza ci perdiamo senza trovarne uno forte . Il senso del diritto e del dovere è morto sotto la pretesa di essere , come in un circo dove tutti credono di essere protagonisti . Non è così che funziona il senso più alto che aiuta ognuno di noi , nonostante lo sappiamo e ne siamo consapevoli ci rassicuriamo senza una verità in tasca e un giorno dopo l’altro attendiamo che la gabbia si apre. Quando i cancelli si apriranno non ci sarà nemmeno la cornice del quando che vedevamo , non ci sarà perché non si può creare senza una visione vera e un valore condiviso . E se ci lamentiamo dobbiamo ricordarci ogni giorno che i contorni di questa storia non sono nati pochi mesi fa, ma hanno radici lontane di un albero mai addrizzato da giovane e dove tutti nelle sue fronde siamo stati all’ombra comodi . È semplice mettere in evidenza nel regno delle ipotesi un fatto toccante che possa offuscare la totalità di ciò che è e accade . Ogni singola storia non crea se non unità un racconto coerente , resta un libro di storie e non un viaggio lungo di mille pagine .
In questo regno dal sapore antico ormai restiamo immobili in attesa, senza concepire qualcosa che ai più sfugge . Non è una teoria fatta di complotti anzi, è la somma di ciò che in tempi non sospetti abbiamo seminato e questo deve essere il monito . Ora ogni giorni vivi di speranza procediamo e quello che più spaventa è la non conoscenza di come in realtà sia questo regno. Appaiono parole che non conosciamo , in esse spiegazioni fatte di frammenti , appaiono promesse con il senno di poi come briciole da seguire . Comizi svolti fino allo stordimento totale , accuse come in un asilo fatto di capricci e noi impassibili osserviamo con la ola da stadio .
Se potessimo sentire il sacrificio fatto da noi e da chi prima di noi l’ha fatto avremmo una visione diversa di questo finto paradiso di ipotesi , ma la comodità creata nelle generazioni a seguire, i messaggi da noi trasmessi per le nostre mancanze , l’educazione ormai spersa tra pretese identità singole e ben poco civiche creano questo regno delle ipotesi .
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La vita è come un libro dove un po’ alla volta scopri le sue pagine, le leggi, le scrivi, segni appunti. Una storia nella storia con un finale a sorpresa. Pagine che parlano di noi e altri, di fatti ed emozioni. Ci sono pensieri che si imprimono e altri che volano oltre le parole che scriviamo. Le pagine di un libro con l’odore della carta, quel profumo di vita che in questi giorni ci tiene compagnia. Adesso tutto rallenta e scriviamo molto più lentamente, appesi a notizie e bollettini scandiamo la giornata. Poche le parole nuove e molte che riecheggiano all’infinito. Un suono che a tratti sembra un urlo , nonostante tutti i giorni passano in quella incertezza che ci circonda . Il respiro cerca profondità in quelle mura che nel tempo tolgono fiato e luce. Tutto questo somiglia ad un viaggio verso un mondo ignoto , un po’ ricorda il libro ventimila leghe sotto il mare, credo si chiamasse così .
Le pagine di un libro dove rileggendo a ritroso riscopriamo il tempo, i momenti , gli spazi . Una punteggiatura piccante e controversa emerge , un dialogo a volte troppo lungo o troppo breve . Ci sono addirittura riassunti dove qualche spiegazione in più serviva . Strana la vita quando la rileggi e ripensi, strana la vita quando in ciò che hai scritto ti mostra un senso diverso . Più rileggi più noti dettagli , un po’ sorridi e un po’ ti geli , prendi parole e quasi non sembrano le tue , eppure sei tu che le hai scritte e vissute . Non c’è forse ansia e ne paura , c’è quel velo freddo e lucido che fa riflettere . Prendi il libro e arrivi di nuovo al giorno presente , annulli ciò che hai riletto (a poco serve adesso). Osservi una pagina e vorresti mettere del colore, un nome , un luogo. Fare punto a capo e … iniziare di nuovo. Invece nulla, c’è stasi e attesa.
Osservo il libro e lo vedi immenso con tante pagine che potrai scrivere , ci sono spazi anche per le foto , come se si potesse creare una memoria ben definita . Ma è vero che la memoria a volte gioca brutti scherzi, ritorna più per la paura che per la consapevolezza o perché si sta toccando il limite. Ognuno di noi prende poi una strofa e la legge come se fosse verità unica. Siamo aggrappati alle nostre idee e ben poco uniti dalle nostre esperienze. Potremo fare delle fotocopie e noteremmo come tante cose si somigliano , invece ognuno va per se . Si è passato dalla canzone sui balconi al silenzio abissale , l’unione è durata come la sagra di paese e poi dentro le nostre mura il silenzio del nostro orto è come prima . Saranno pagine del nostro libro che rileggeremo anni dopo e ciò che resterà immutato è l’atteggiamento. Rileggeremo un po’ questo Titanic, dov’è alcune scialuppe c’erano e altre non esistevano . Troppo semplice essere uniti in un canto e distanti sui valori . Leggeremo di diritti identici, scritti a più mani . C’è chi avrà usato il sudore di una vita e chi le giustificazioni di sempre , ma nonostante tutto le parole in grassetto saranno dei “giustificanti” di chi non ha sudato una vita. È così che funzionano le cose in questo libro, gli spazi sono senza vergogna e l’unica cosa che reggerà è la dignità senza falsi diritti .
Se mettessimo insieme tutti i libri in una biblioteca globale leggeremo di come gli errori sono ammessi nel gregge finche’ un cane da pastore li circoscrive , il fine ultimo è tenere il gregge al pascolo poiché il pastore possa fruirne . A poco importa chi fa di più o di meno , poiché in un libro unico sono pochi coloro che possono sottolinearne il valore vero . Abbiamo sempre avuto bisogno di chi si prende la responsabilità per noi e questo crea qualcosa . Resta vero che non c’è e non deve esserci egoismo , ma solo una sana meritocrazia . Di fatto in un libro sono i lettori che decidono se piace o non piace , ma c’è anche la propaganda che aiuta a spostare l’ago della bilancia . Se potessimo davvero rilegare vedremmo come questo sia vero e forse potendo riscrivere pagine lo faremo , cancelleremo molto, ci aggrapperemo meno al passato, useremo verbi al futuro con coraggio e orgoglio .
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Ormai quello che ci collega al mondo esterno vive di parole legate alla rete internet . Sempre più schivi, e ben poco reattivi siamo costretti a leggere tra il vero e il falso . Le nostre libertà si assottigliano e lo spazio mentale si dilata in una forma di ipotesi senza sentiero .
In questi giorni ormai relegati in casa da molto tempo non riusciamo a creare una ipotesi di quello che sarà di noi , non in senso di malattia poiché il covid 19 è una realtà . Bollettini di guerra confermano ogni giorni che lui il virus corre veloce , ma nonostante questo il pensiero cerca soluzioni , perché ciò che seguirà da questa quarantena crea ipotesi non felici. Ipotesi che rimbalzano in ogni angolo dell’etere e noi legati ad un filo di speranza molto esile . Manca la coerenza di una linea comune e questo fa vacillare il nostro modo di essere e vivere . Forse vorremmo sapere se dopo la malattia ci sarà la povertà , ci vuole un certo coraggio a pensare così , però la paura non la freni cantando dal balcone di casa , diventando tutti cuochi. Ci vuole tangibilità dentro l’emozione e coerenza dentro la paura . La libertà inizia a zoppicare e niente è certo .
Questo scenario è quello che descrivono e sentiamo , allora inizia il tempo di lotta interiore alla ricerca di soluzioni , non è un male perché quando il limite si valica solo due sono le opzioni : alzi il collo e schiena retta, o ti pieghi per sempre . Si può osservare che isolarsi potrebbe essere una opportunità , un coltivare qualcosa di nuovo , magari fuori dagli schemi che per tutta la vita ci hanno dato una libertà apparente . Il tempo di eliminare è qui e ora, il tempo c’è per rivedere le nostre ipotesi di sentirò visto che le tracce si sono perse . Forse sembra assurdo ma dentro ad ogni abisso filtra ancora un po’ di luce . La luce è di certo molto debole vittima anche di quella matassa di pensieri che ci avvolge . Non è semplice districare dei nodi adesso è il tempo di aver coraggio nel cestinare molte cose che in noi vivevano ma che in realtà ci strangolavano . Abbiamo creato paure per una vita che a oggi sono ridicole eppure anche se in modo inconsapevole noi funzioniamo sulla paura. Assurdo ma la paura muove in noi molte risorse anche se spesso non ci permette di concretizzare nulla. Possiamo prendere le nostre risorse adesso e valutare qualcosa di concreto . I confini della mente possono cadere davanti ai confini che la vita ci sta mostrando . C’è un limite concreto che cerca di svelarci un limite da abbattere , c’è un vento che sposta un po’ alla volta la polvere della nostra mente . È vero siamo impauriti , siamo esili ma al contempo possiamo essere flessibili . Un istinto di sopravvivenza cerca spazio e noi diamo questo spazio arrivati a questo punto di non ritorno . Nulla sarà mai come prima perché le distanze non sono ipotesi ma tutela a tempo indeterminato . Come tale e senza retorica prendiamoci per mano e osserviamo il mondo .
Il sentiero adesso va riprogrammato con un nuovo entusiasmo senza confine , dobbiamo ricalcolare il percorso o addirittura farne uno nuovo , solo questa elasticità limiterà il danno . Inutile restare in una stasi mentale che a poco serve , diventiamo un po’ di più viaggiatori di noi stessi con coraggio e questo sarà il piccolo presupposto che potrà aiutarci .
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Fino a qualche mese fa ognuno di noi aveva un programma , in una agenda della vita aveva messo sogni e promesse, obbiettivi quasi vicini e tanti “vorrei”.
Oggi come in un mazzo di carte si mescola in mazzo ogni giorno , ogni nostro programma si arresta dando spazio a ciò che non possiamo immaginare . È il dopo virus che non possiamo comprendere e nel gioco della vita il non capire disorienta un po’ tutti. Forse è tempo di cambiare e prendere ogni nostra certezza vera o presunta per riesaminarla . Ogni nostro programma cerca una speranza , eppure non c’è nessuna certezza nemmeno nel tempo . Il cambiare qua sarà l’unica soluzione è prendere questo mazzo di carte un po’ già predisposto in questo solitario per rimescolarlo ennesimamente . Non c’è una soluzione a metà, non c’è più l’altalena in quel parco giochi della vita che quasi ci lascia spazio al non crescere davvero . Adesso c’è una chiamata superiore non fatta di comunicati ma fatta di interiorità vera . Adesso e solo adesso ognuno di noi è solo . Gli spazi sono ristretti, i movimenti delimitati . La luce del sole la possiamo vedere da una sola prospettiva e le nostre parole sono come un criceto che gioca nella sua ruota perenne . Adesso e qui e ora inizia il tempo che seleziona , non c’è scappatoia nella mente ormai . Un coraggio potrà invadere ogni nostra esile paura . Faremo giri immensi per necessità e ritroveremo il nostro amore ad un palmo di mano . Ogni nostra volontà ci dividerà poiché non c’è spazio per credere che qualcuno lo farà per noi . L’inganno mentale che ci ha fatto desistere dalle nostre volontà verrà smascherato, perché il tempo così plastico di ora ad un certo punto inizierà a correre . Sarà una gara molto dura , e non per tutti . Avremo molto più freddo e paura ma sarà un sentire pulito per rinascere senza mentire a se stessi . I più forti scaleranno ogni monte pur di esigere libertà e creazione , i più debole si attaccheranno ai sintomi della mente che creerà immancabilmente ostacoli .
In ogni paura c’è una selezione interiore di massa e se avremo imparato davvero i forti, quelli veri potranno trainare i deboli . Ci sarà una nudità nuova perché siamo spogli di idee nel non sapere che sarà . Eppure il coraggio crea l’ingenio e la volontà di messa in opera . Lo spazio per i commedianti sarà più limitato perché in una selezione ogni cosa prende forma . Questa non è l’era della catastrofe anzi, è l’era di una verità molto più grande dove ad essere messi a nudo sono i nostri sogni, e le nostre paure unitamente alla nostra indifferenza di ciò che in altre modalità c’è sempre stato, ma che se non ci toccava non esisteva in realtà per noi .
Cambia la tua visione e appoggia al tuo coraggio ogni tua volontà , fa che sia il mantra che possa trasportati in uno strato più vero e essenziale . Crea una visione senza limiti , osserva un orizzonte diverso . Non c’è spazio e ne tempo ci sei solo tu e il tuo coraggio . Saprai da dove vieni ma non conoscerai dove sei destinato a rinascere, prenderai semi nuovi per farne un giardino dove lo vorrai , ci sarà un destino giusto per chi avrà compreso che nulla è.. solo una impermanenza vera che cercherà solidità da parte tua , attraverso il coraggio che hai nel tuo cuore .
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Dai al mio cuore voce. Dagli voce, paura, dagli forza per urlare.
Dai al mio cuore mani possenti, per scalare vette di paura, per farlo arrivare dove la luce è più pura.
Dai al mio cuore il coraggio condiviso, tra un sogno nel tempo e il presente che vive, dagli parole che si possano capire, udire al buio di due semplici occhi che si osservano . Dagli voce, dagli quel che sei, accogli un granello di me, in una mano vera, tiepida e mai fredda.
Dai di me il senso negato, di un cristallo che opaco cerca. Dai di me un noi , anche se solo una candela illumina il nostro cielo . Urla al cuore di aver coraggio, perchè mani mai vuote le nostre sono, unite e strette a camminare .
Inermi siamo, in questo vagare, tra parole e mani a cercare, un mondo nostro, che mai divida, che sempre unisca che metta lettere infinite come passioni mai estinte.Vaga l’anima di notte in cerca di quel che appena è stato, lacrime in silenzio in attesa di gioire, perchè se pulsa la vita in quei occhi come io vedo, tutto la vita pulsa in ogni passo che faccio. Nulla è stato scritto, riscrivo la vita sul mutare di quel che di me è ricordo. Sorriso solo, e do al cuore voce, voce .
Dai al cuore voce, perchè il silnezio è troppo stretto per qualcosa che vuol l’infinito .
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Volare, senza cadere , per poi avvitarsi in se stessi, contorti come discorsi che in noi ci raccontiamo…
Volare, tra oceano e cuore, sconfina la voglia di lei .
Tu viziato da una vita che non vuoi , passione tra te e il mare.. lei il mare di emozioni che per te vorresti. Come puoi racchiudere un mare in un uomo, dove nulla esiste e tutto appare. Voglia d’amare anche se di peccati ti dipingi . Seguire la passione tra la carne e il cielo come un respiro , e se, fosse l’ultimo del paradiso avresti già avuto la grazia.
Volare, senza cadere . Quando cadere è l’unica via d’amare anche se, di poche ore fosse questo amore vita stessa, amare è amare .
Volare, tra oceano ed amore, come volo libero di un uomo solo .
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Voglio raccontare, una storia semplice. Una storia di domani , perchè non ci si deve mai fermare ad osservare nulla senza volere un orizzonte per se stessi. Voglio raccontare di momenti , belli e vivi, di un moto ondoso che trasporti il mio cuore lontano, da tormente e dolore. Il mio vedere non è fantasia, ma semplice speranza che mai deve abbandonare nessuno.
Voglio raccontare qualcosa che non sia a retroso nel tempo. Io non ho mai osservato l’estate prima, il mare che vedevo.. Io osservo un presente e in questo moto di vita , racconto di domani , perchè tutto cambia, io lo so.
Voglio raccontare di emozioni mai finite, dove le mie parole non sanno dire adesso, le emozioni diranno domani . Diranno più di quello che io potrei comporre , in preda ad ogni istante che pervade la mia anima. Capita anche questo in una vita.
Mi siedo adesso, sono stanco. Seduto rifletto senza paura, a ciò che lascio in quel momento che mi perdo in un racconto di domani. Vedo occhi e colori, vedo questo . Mi rilasso, ed attendo senza pretese, vedo il racconto di domani . Osservo un mondo diverso, più simile a me, meno complicato. Più aperto e poco apparente. Io non voglio essere, io sono , e sarò. Un inno alla vita in me mi accoglie, un inno alla forza mi dice di resiste e sostenere ciò che la vita mi dona. Ma raccontare è credere, che un tempo di fiorire esista anche in un inverno totale . Pazzia in questa estate , dove solo io tremo . Ma sorrido e mi rilasso, uno scherzo , un gioco , non so. Io voglio raccontare di ciò che la vita mi fa raccogliere, un po di cocchi e un po di fiori bellissimi. Una carezza , si una carezza che sento nell’aria.Noi dobbiamo anche sognare, come una realtà che potremmo plasmare, un fiato corto da ossigenare e il volo prende vita . E il racconto forma , un perchè esiste anche nel lasciare un segno di forza a qualcuno . Non importa se mio o tuo , ma un racconto voglio fare . Perchè in gola sarebbero lacrime e nel cuore altro. Perchè non scrivere allora, perchè non raccontare come scavalcare ciò che di più alto esiste e, per un attimo volare ai confini del mondo, volare così alti da sfiorare l’universo stesso. E poi, volare senza pensare al fiato, al tempo , al destino .
Io voglio raccontare questo. E lo farò.
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Tutto ha una assurda velocità , noi un po’ malconci , malinconici, persi in troppe parole , ci stiamo svegliando .
Quanto corre questa vita, rincorre e scorre mentre nulla cambia . Un amore che va e uno che arriva , il cuore a pezzi da ricomporre tutte le volte . Ci vorrebbe la dottrina della fortuna ad aiutarci un po’ . Non accade, semplicemente non esiste .
E poi così per caso ci svegliamo , da un letargo che dura una vita, un nuovo giorno in un giorno comune , banale , fottuto come tanti. Dove tutti, in modo assurdo pensano di sapere qualcosa. Pensano di poter essere e dire qualcosa. Non sono nulla, e vogliono essere qualcosa. Esiste in un giorno qualunque uno svegliarsi, un modo di non pensare più a ciò che ci circonda. Non vogliamo essere che noi stessi. Lasciamo cadere tutti gli spazi chiusi, apriamo una consapevolezza diversa, facciamo pulizia di gente , cose e colori vecchi della vita. Abbiamo atteso troppo, e troppa è la immondizia da gettare. Qualcuno dirà perché , qualcuno dirà che sei, qualcuno potrà .. Non interessa questo, noi siamo un interesse al di la di queste file del super mercato , dove tutti fanno la spesa e nessuno paga mai il suo conto.
Esiste, quel giorno che ti alzi e, non te frega un nulla di nessuno. Perché intorno a te c’era il nulla, e tu ti sei convinto che fosse tutto. Non fa paura la verità , quanto la finzione. Io , non hai visto il sole mentire alla terra. Siamo solo in uno spazio nuovo, diverso , pulito e libero. Abbiamo solo acceso la luce, spento il campanello di casa, e detto avanti a cani e porci. Abbiamo fatto selezione, ci siamo amati per la prima volta. Non abbiamo fatto altro che quello che andava fatto.
Alla notte segue il giorno , alla vita segue la libertà .
Così per caso ci siamo svegliati , questo è solo il primo atto di amarsi.isia
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Randagi di vita, semplici spersi in un mondo assente e , silente di parole vere. Parole mai adatte e mai calzate nei momenti giusti; ingiusti diremmo se, di giusto poi ci fosse qualcosa se non sapere che noi ci siamo .
Un perchè vero, non voglio sapere, perchè randagio mi sento, e sperso voglio navigare , tra amore e dolore , per sondare spazi che ho tralasciato. Un viaggio alla rovescia , per essere un uomo tra i tanti, si, un nessuno che scrive senza un vero perchè..
Randagi , quante volte il cuore si stringe e si comprime, quasi a scomparire nel petto alla visione di un lato di strada dove un essere è abbandonato. Un gesto cambierebbe tutto, ma nella mente che vaga , lo si pensa e, si procede oltre .
Questa violata vita,che un po inquite e un po di esalta, come un vortice che prima ti porta e poi ti schiaccia. Ti lascia a terra molto spesso, e solo. Un perchè vero non lo vorrei mai per me , dei perchè non ci si lava mai l’anima.
Siamo come siamo , ad ognuno un suo perchè.
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Non esistono momenti adatti per sognare, esistono solo e ,semplici momenti, dove lasciarsi trasportare da onde sonore, profonde e infinite. per creare spazi nuovi, e mai accesi, come stanza che si devono esplorare. questo vagare tra un noi e noi e, una musica . semplici ricerche e mai fughe, solo orizzonti di una realtà in attesa.
Sono stanze di noi , spazi interiori musicali e assoluti, dove perdersi ed innamorarsi. Sono un po, quelle realtà in attesa della gratitudine della vita. E noi, semplici naviganti emozionali, ascoltiamo questa chiamata, come il mare quando chiede alla luna , luce e magia, amore e, sintonia. Una fusione di noi e, amore . Sogni da amare e danzare , in stanze nuove da scoprire.
Amarsi è anche questo, in questa stanza dell’anima .