La vita è come un libro dove un po’ alla volta scopri le sue pagine, le leggi, le scrivi, segni appunti. Una storia nella storia con un finale a sorpresa. Pagine che parlano di noi e altri, di fatti ed emozioni. Ci sono pensieri che si imprimono e altri che volano oltre le parole che scriviamo. Le pagine di un libro con l’odore della carta, quel profumo di vita che in questi giorni ci tiene compagnia. Adesso tutto rallenta e scriviamo molto più lentamente, appesi a notizie e bollettini scandiamo la giornata. Poche le parole nuove e molte che riecheggiano all’infinito. Un suono che a tratti sembra un urlo , nonostante tutti i giorni passano in quella incertezza che ci circonda . Il respiro cerca profondità in quelle mura che nel tempo tolgono fiato e luce. Tutto questo somiglia ad un viaggio verso un mondo ignoto , un po’ ricorda il libro ventimila leghe sotto il mare, credo si chiamasse così .
Le pagine di un libro dove rileggendo a ritroso riscopriamo il tempo, i momenti , gli spazi . Una punteggiatura piccante e controversa emerge , un dialogo a volte troppo lungo o troppo breve . Ci sono addirittura riassunti dove qualche spiegazione in più serviva . Strana la vita quando la rileggi e ripensi, strana la vita quando in ciò che hai scritto ti mostra un senso diverso . Più rileggi più noti dettagli , un po’ sorridi e un po’ ti geli , prendi parole e quasi non sembrano le tue , eppure sei tu che le hai scritte e vissute . Non c’è forse ansia e ne paura , c’è quel velo freddo e lucido che fa riflettere . Prendi il libro e arrivi di nuovo al giorno presente , annulli ciò che hai riletto (a poco serve adesso). Osservi una pagina e vorresti mettere del colore, un nome , un luogo. Fare punto a capo e … iniziare di nuovo. Invece nulla, c’è stasi e attesa.
Osservo il libro e lo vedi immenso con tante pagine che potrai scrivere , ci sono spazi anche per le foto , come se si potesse creare una memoria ben definita . Ma è vero che la memoria a volte gioca brutti scherzi, ritorna più per la paura che per la consapevolezza o perché si sta toccando il limite. Ognuno di noi prende poi una strofa e la legge come se fosse verità unica. Siamo aggrappati alle nostre idee e ben poco uniti dalle nostre esperienze. Potremo fare delle fotocopie e noteremmo come tante cose si somigliano , invece ognuno va per se . Si è passato dalla canzone sui balconi al silenzio abissale , l’unione è durata come la sagra di paese e poi dentro le nostre mura il silenzio del nostro orto è come prima . Saranno pagine del nostro libro che rileggeremo anni dopo e ciò che resterà immutato è l’atteggiamento. Rileggeremo un po’ questo Titanic, dov’è alcune scialuppe c’erano e altre non esistevano . Troppo semplice essere uniti in un canto e distanti sui valori . Leggeremo di diritti identici, scritti a più mani . C’è chi avrà usato il sudore di una vita e chi le giustificazioni di sempre , ma nonostante tutto le parole in grassetto saranno dei “giustificanti” di chi non ha sudato una vita. È così che funzionano le cose in questo libro, gli spazi sono senza vergogna e l’unica cosa che reggerà è la dignità senza falsi diritti .
Se mettessimo insieme tutti i libri in una biblioteca globale leggeremo di come gli errori sono ammessi nel gregge finche’ un cane da pastore li circoscrive , il fine ultimo è tenere il gregge al pascolo poiché il pastore possa fruirne . A poco importa chi fa di più o di meno , poiché in un libro unico sono pochi coloro che possono sottolinearne il valore vero . Abbiamo sempre avuto bisogno di chi si prende la responsabilità per noi e questo crea qualcosa . Resta vero che non c’è e non deve esserci egoismo , ma solo una sana meritocrazia . Di fatto in un libro sono i lettori che decidono se piace o non piace , ma c’è anche la propaganda che aiuta a spostare l’ago della bilancia . Se potessimo davvero rilegare vedremmo come questo sia vero e forse potendo riscrivere pagine lo faremo , cancelleremo molto, ci aggrapperemo meno al passato, useremo verbi al futuro con coraggio e orgoglio .