Nel racconto dei millenni che furono, si raccontava di una torre. Sospiri e rimpianti furono urlati all’interno di essa..
Nessuno saprà mai la vera storia, reale o fantasia ,bello rimane l’immaginare il mistero che fu..
I tempi erano lontani dalla modernità d’oggi, epoca fatta di amori intensi e profondi , dove le parole vivevano in lettere portate dal cuore che pulsava nella fantasia che tutto assorbiva. Amori senza tempo fatti di attese, dove regole austere ponevano uomini e donne a voleri altrui.
L’amore era nel pensiero che lentamente scorreva nelle vene di chi amava , ore ed ore ad ammirare orizzonti nell’immagine dell’amore. Tutto era nel pensiero e tutto era passione. Il tempo era eterno , un bacio era la stella cometa che nel cosmo avrebbe brillato. L’attesa era ardore che cresceva e le lettere parlavano di voce propria a ricordare quello che il cuore avrebbe urlato nella piazza dei mestieri.
I cavalieri del tempo erano impavidi nella loro corazza di metallo, sotto quella armatura il cuore batteva spesso di un amore senza confini e senza nulla temere. Osare in battaglia era istinto del valore di un uomo, osare nell’amore era vita di un sempre che ardiva nelle promesse lette e da pochi sguardi rubati. Fu così che una storia d’amore ebbe inizio .
Tra sguardi rubati e frastuoni del mercato loro si videro e la scintilla dell’amore accese una passione. Fuoco alla terra che nel vento si diffonde ,amore che arriva e tutto ferma nell’istante. Poemi che iniziarono a raccontare di lei nel cuore del cavaliere errante , che di guerra e sangue si era nutrito fino ad allora. Valore nella vita e vuoto nell’anima , ora questo stava cambiando. Il cuore era stato rubato da uno sguardo e non poteva che battere all’idea di lei..
Nella mente del cavalieri il pensiero era sempre vivo della sua amata , il nome di lei sapeva e il suo castello aveva visto. Lei sapeva il nome del cavaliere, di lui tutto si sapeva . Le sue gesta aveva ormai solcato i mari. Si diceva che avesse lo sguardo di ghiaccio, che il suo cuore fosse una parte unica con la corazza che indossava. Lei però nello sguardo che vide , senti l’amore di quel uomo, che di mille battaglie aveva combattuto ,ma che dell’amore era ora prigioniero. Lei avrebbe voluto vederlo e sentirlo parlare, le lettere che di nascosto arrivavano erano piene di amore, parole ed odi . Verità di un uomo che per amore si svelava nella sua identità più profonda.
Il tempo passò.
E come tutte le vie dell’amore una strada dovette aprirsi a quello che il cuore chiamava. Nelle lettere ormai si parlavano, di quella fuga per restare insieme nel eterno del loro amore. Sarebbe stato il destino a sorteggiare il loro incontro, lei era promessa sposa da tempo e questo era la sua condanna ora. Essere sposa promessa di un uomo che non sapeva che cuore avesse; era un destino avverso per lei. Si ripeteva sempre che amare era libertà, che era meglio una morte che una vita segnata dalla assenza della vita. La coppa del vino deve sempre esser piena disse il padre di lei , quando in sposa la promise. Parole che come eco nella mente rimanevano a dir fine alla vita sognata.
Una notte la fuga era decisa, nella torre dove alloggiava la fune l’avrebbe fatta scendere. Il cavaliere errante sarebbe stato ad aspettarla per la fuga . Il loro amore si sarebbe congiunto finalmente, tutto era stato deciso. La paura era nel passato, l’amore soffocava ogni altra emozione. La torre del suo alloggio era ormai nel ricordo, sofferenza e dolori nelle stanze erano affreschi indelebili. Ferite dell’anima che il sale della prevaricazione del tempo rendevano ancora più dolorose. La vita era stata tarpata come una farfalla senza ali, che su se stessa girava senza mai poter volare.
Anni a piangere per il non comprendere un fato che ingrato sembrava. Speranze e sogni tutti rinchiusi in quella torre. Parole nella notte ad invocare la libertà, aveva urlato fino alle montagne più lontane, erano echi del mare nella tempesta di novembre. Ora il momento ero finito, il sapore della libertà e dell’amore erano miele appena preso, e il cuore batteva per quel uomo che di lei avrebbe fatto regina , dell’amore vero.
La corda scese e lei prendendola vide la libertà, salì sul cavallo del suo amato e nel nulla si dileguarono.
La torre della vita negata da un destino ormai era vuota, beffa della sorte che l’amore aveva eluso. Il Fato ormai annunciato,era rimasto con il suo sorriso di sale nella torre, dove sembrava tutto detto e scontato. La vita alla fine è il miracolo dell’immaginario dove tutto sembra ormai fine spesso, ma che poi nel secondo successivo stravolge tutto e come d’incanto tutto ricomincia da capo …