Siamo quasi increduli a volte quando quello che pensiamo non va come noi lo vogliamo. Questo dice molto ad oggi.
Siamo in un continuo cambiamento dove noi siamo sempre più bisognosi di un supporto, questo è il derivato di una frenetica vita che non porta alla vera comprensione della consapevolezza che abbiamo. Siamo in media presi da troppe cose contemporaneamente e non abbiamo in alcuni casi la possibilità di mettere uno schema esecutivo nella nostra vita. Si potrebbe pensare che questo sia dare alla mente uno schema maggiore, visto che in vari momenti siamo già schematizzati dalle nostre idee, caratteri, credenze, e tutto quello che abbiamo assimilato nella nostra crescita. Questo è un concetto differente, che pone all’essere umano la possibilità di essere nella piena tranquillità pur essendo dinamico nello svolgimento di quello che mettiamo in atto.
Quello che va compreso è che se vediamo il programma che dobbiamo svolgere nella giornata e lo poniamo tutto insieme nella mente questo diventa un peso, a volte insopportabile. Se prendiamo invece un singolo problema alla volta e non poniamo che questo sia insieme agli altri, avremo il potere di poter eseguire quello che dobbiamo fare correttamente avendo meno peso e meno stress. Questo concetto non è semplicistico ma va analizzato come forma di miglioramento per noi.
Quello che rende possibile avere un risultato che porti noi a fare diverse cose e ad ottenere il minor stress possibile, è la semplice gestione della mente: non serve dare un ragionamento maggiore a quello che non serve effettivamente (ragionare in modo diretto, semplice), come tale si da il giusto peso alla cosa. In secondo luogo si deve imparare a gestire lo stress attraverso la corretta respirazione, dando un senso di vita alla respirazione stessa. Più il respiro diventa profondo e lungo più abbiamo la possibilità di gestire lo stress. Si nota che a volte il fiato è corto se siamo stressati e come tale impediamo il corretto fluire energetico ponendo così un dispendio energetico maggiore nelle cose.
Se associamo la respirazione corretta, alla schematizzazione degli eventi, problemi , e faccende varie che dobbiamo eseguire, conseguiremo un miglioramento netto sulla gestione dello stress. Ovviamente questo richiede un tempo utile perché diventi efficace, nulla vive nell’immediato. Questo perché possiamo nel tempo aver disimparato la corretta formula che porta ad essere nella miglior condizione su ogni cosa. Dove vive il sapere vivrà il futuro e questo è il primo elemento che porta a darci meno stress e più tempo per noi. In questo tempo che possiamo ricavare abbiamo la piena possibilità di fare quello che sentiamo più corretto.
Ma bisogna anche analizzare un fattore: spesso abbiamo vissuto stressati e incuranti della nostra essenza e del nostro potere interiore. Come tale potrebbe essere ovvio porsi una serie di domande, che mettano noi in una condizione per migliorarci rispetto alla vita. In questo si evidenzia come siamo troppo dipendenti dalle cose e dalle persone, e non pensiamo mai che noi siamo in nostro primario insegnante . Questo dice che siamo propensi ad avere aiuto, ma che poi non sempre riusciamo a camminare con le nostre gambe.
Quindi entriamo nella condizione di miglioramento , ma siamo allo stesso tempo dipendenti da qualcosa. Ogni dipendenza non è utile alla crescita personale. Si dovrebbe comprendere un semplice meccanismo: possiamo apprendere, prendere parole ed elementi a noi utili per poter crescere e migliorarci, ma in questo si deve anche tentare di procedere soli seguendo l’insegnamento che avremo ritenuto adatto a noi, e che in quel momento ci “calza” meglio addosso. Come tale non avremo il senso dell’attaccamento ma il senso dell’apprendimento e questo non vive di condizioni che posso mutare, è un fattore eterno. Pensiamo inoltre che l’attaccamento è un derivato della mancanza, se visto in modo generico, come tale se vogliamo essere indipendenti dobbiamo scindere cosa sia corretto dall’apprendimento e cosa non lo sia. Se nell’apprendere qualcosa, e già pensiamo che abbiamo lottato per avere questo tempo che serve per noi, mettiamo in primo piano colui che impartisce, potremmo incappare nel confondere il messaggio che vogliamo in realtà captare, questo non sarà mai utile. Avremo semplicemente creato in noi una resistenza maggiore rispetto a quello che vogliamo in definitiva andare a migliorare. Inoltre se pensiamo che alcuni problemi che vogliamo diminuire o eliminare hanno una consistenza radicata nel tempo, quindi sono densi e profondi in noi. Dobbiamo assolutamente essere consapevoli quale sia per noi la priorità maggiore, perché andare a porre altro sopra a un problema che già abbiamo, porta al dolore e non alla sua soluzione. Come tale si deve essere coerenti con quello che si apprende e volenterosi di osare nel cammino solitario ,sapendo che abbiamo appreso un qualcosa che è con noi . Se questo non viene posto come un primario passo, saremo semplicemente dipendenti di una condizione che può non essere infinita e nel momento che porremo in noi la domanda : e se questo finisse , capiremo che qualcosa non è andato correttamente. Ovvio pensare che a tutto esista un rimedio. Ma rimane anche buono pensare che prevenire sia meglio che curare una ferita che non solo è nuova ma che ha anche altre radici nel tempo.
Infine possiamo dire che due semplici elementi descritti possono dare un implemento al nostro sapere, e come tale darci una possibilità nel futuro. Riassumendo: se prendiamo le faccende che dobbiamo eseguire e le poniamo singolarmente senza essere già con l’idea di quella seguente abbiamo preso un peso inferiore rispetto al complessivo della giornata. In questo possiamo ragionare sullo svolgimento in modo diretto, senza esaminare ogni possibile fonte positiva e negativa. Si pensi che spesso agendo direttamente le complicazioni sono inferiori, ovviamente se quello che abbiamo da eseguire appartiene a un qualcosa che richieda un ragionamento complesso dobbiamo farlo, ma sempre in modo diretto, senza lasciare spazi alla fantasia che spesso per pur bella possa essere tende a deviare la mente dall’obbiettivo. Si tratta in definitiva di dare una direzione al nostro eseguire le cose, semplificando il ragionamento a quello che dobbiamo effettivamente fare. Si deve aver presente l’obbiettivo ,questo rimane il punto che all’orizzonte dobbiamo vedere e non discostarci da questo, per evitare di perdere tempo e di entrare in conflitto con noi stessi. Se in questo impariamo a respirare in modo profondo o per lo meno quando sentiamo lo stress che arriva ci fermiamo almeno 3 minuti e respiriamo in modo profondo con il naso estendendo il respiro fino alla radice dell’ombelico, quindi sfruttiamo il diaframma, avremo placato in noi lo stress e energizzato il nostro essere . Tutto questo richiede sempre un po di pratica, ma nel tempo si dimostra un ottimo rimedio per riuscire a gestire le giornate piene di impegni e per non farci schiacciare da esse.
In definitiva la mente è necessaria all’essere umano e come tale va posta e utilizzata al meglio, il respiro che ci mette alla vita va utilizzato in tutta la sua potenzialità e non compresso come se avessimo meno aria da inspirare ed espirare, quindi mettiamo poca attenzione e siamo frenetici nelle nostre azioni. Si può essere dinamici e al contempo essere il più tranquilli possibili, sta a noi essere consapevoli del nostro potenziale e metterlo in pratica .