Immaginarsi come una spirale con tutti quei cerchi che da grandi arrivano a essere il punto d’inizio , cerchi che restano collegati e man mano si restringono verso il suo nucleo , immaginarsi per capire a volte il piccolo senso della vita.
C’è un collegamento tra noi e l’immagine di una spirale perché al di là della nostra immaginazione c’è una logica sottile . Noi siamo il nucleo , il punto d’origine della spiegale e come tale i primi cerchi possono essere sentiti come la famiglia per esempio, poi a crescere di dimensioni potremmo percepire il lavoro , fino a arrivare ai cerchi più grandi che potrebbero essere banali situazioni che ci circondano . Se noi immaginiamo la spirale essa non è materia ma energia che si manifesta in un universo che tutto contiene ma che non ha dimensioni , per questo la spirale può essere a cerchi larghi come una molla ma anche molto stretta , non c’è prospettiva come in un oggetto e non c’è spazio come un oggetto . Se noi siamo il nucleo , il centro d’origine di noi ogni volta che le maglie della spirale si stringono restringono noi stessi. Questo accade perché nonostante non ci sia ne prospettiva di un oggetto o dimensione noi abbiamo dato uno spazio tra noi e cerchi . Questo spazio è simile dall’inizio alla fine , anche se in realtà la fine non c’è . Quando questa figura immaginaria della spirale si muove come una fisarmonica noi essendo il fulcro oscilliamo e sentiamo un peso interiore , l’asse che noi abbiamo creato si sposta e noi con esso flettiamo , ci allunghiamo o ci contraiamo . Là sensazione è forte e intensa , sentiamo peso quando tutto si restringe e tutto sembra troppo vicino , abbiamo dalla nostra posizione d’origine la sensazione che non ci sia più nemmeno una spirale , gli spazi tra gli anelli che la compongo è minuscolo , sembra che tutto sia diventato un unico cerchio dove noi ci navighiamo dentro. Inizia una sorta di confusione , e ogni dimensione di noi si confonde . Perdiamo il senso del tempo e della misura e anche quello che vedevamo come ultimo anello sembra essere troppo vicino. Noi abbiamo una sensazione migliore quando tutto se si potesse vedere dal centro verso l’alto assomiglia a una lunghissima molla , dove noi osserviamo spazio e tempo nel modo che più ci rende unici nella nostra anima . Abbiamo delineato nel tempo quali anelli siamo vicini e quali lontani, spazi e tempi , abbiamo creato nella nostra mente una perfezione che ahimè non esiste nella vita e ne tantomeno nell’universo . L’universo stesso osserva la perfezione come un punto lontanissimo che si avvicina sulle nostre esperienze ma che al contempo mai si ferma , nulla è stabile in una dimensione intangibile che contiene a sua volta altre dimensioni . L’esperienza umana vuole spesso che tutto sia perfetto per avere il potere di modificare e gestire le nostre situazioni di vita , ma nulla funziona così . Gli spazi restano inalterati nella spirale quando il nucleo sostiene ogni forza che la spirale ha . La forza è in noi , nella nostra essenza e consapevolezza , la forza che fa muovere la spirale è la vita che in ogni attimo cambia . Vogliamo decidere in ciò che già è destinato e le forze entrano in conflitto , la nostra interiore e quella esterna , la spirale oscilla, si allunga per poi ritrarsi con forza verso di noi , ci schiaccia per un secondo , vibra , e poi nel tempo si ridimensiona allo stato originale . Solo noi non abbiamo mai la percezione che si ritorni ad uno stato puro e originale , perché davanti ad alcuni eventi usiamo forza su forza , dentro questa forza c’è tutto di noi ma la parte migliore fatta di quella vastità che può accogliere tutto è sempre minore . Non abbiamo il senso a tratti che ciò che accade , accade e basta e noi lottiamo per poi trovare la resa. La resa , come tante altre forme interiori sono la capacità di tenere un equilibrio giusto e corretto in questa spirale , sono morbide in ogni sua concezione , colpi , oscillazioni , contrazioni , sono tutte attenuate da questa parte di noi . Il gioco di questa nostra parte prende vigore nel tempo , che ci concediamo ad esempio per accettare , cambiare ecc ecc. ma tutto ciò che è contrario rabbia, paura, odio continuano all’infinito a non fermare la spirale che oscilla o che si contrae . C’è troppa energia contro un’altra energia , non c’è esplosione , ma resta un moto violento di cui non ne siamo consapevoli .
Siamo troppo attaccati a noi stessi per comprendere che ogni frammento di noi è una forza favorevole o contraria , il nostro attaccamento è l’Inaccettabile contraddizione tra noi nella mente e il nostro cuore . Restiamo fermi e solidi nelle nostre idee , perché cambiare idea a volte è pericoloso , siamo statici mentre vorremmo sempre definirci dinamici , ma c’è distanza a volte tra ciò che pensiamo di essere e ciò che siamo realmente . C’è una verità che non può essere compresa , perché nessuno la può dire . Ma c’è una volontà interiore che muove ogni nostra energia e che apre a questa mezza cecità spazi di luce diversi , con prospettive diverse e più vaste . La spirale cerca questa morbidezza e vastità , la cerca perché noi che siamo l’origine dobbiamo avere salde le nostre radici interiori e la giusta forza a tratti e il potere di questa elasticità o morbidezza che calmano ogni oscillazione . Un po’ sembra la storia della tempesta che arriva e poi torna il sole , nulla è statico . In noi ci sono molteplici ragioni tra logiche e interiori e nessuna dovrebbe prevaricare l’altra . L’equilibrio salva, fa respirare e vedere luce , fa vedere questa spirale in modo diverso .