Dopo anni , dopo mille scritti, dopo che il vento non sempre disperde l’ideale di chi, crede nella libertà , nell’indipendenza , nel cambiamento universale , si deve esprimere un parere diverso .
Come una lettera aperta , dove le risposte sono esempi terreni e non scritti, una persona si interroga dove sia il limite , dove sia l’arrivo che possa cambiare ciò che osserva.
Tutti i giorni leggi di fatti di cronaca, leggi di come le persone sono appese a frasi attraverso i social network . Ti chiedi in realtà se questo possa far cambiare veramente le persone . Non ti sentì il promotore di questo, nonostante tu scriva . Scrivere a mille e nessun sensi in se, scrivere è esporre in modo estemporaneo un pensiero che svanisce , unisce , illude e crea al contempo . Non ci sono responsabilità dentro , scrivere muove come blocca , elegge come uccide . Ma nonostante tutto ti chiedi come le persone possano in realtà essere più feliciti, meno cattive , più incline alla vita e la felicità e, meno a ciò che vedi e leggi . Da una parte la cronaca mostra come la vita sia sempre appesa a fili ormai troppo esili . Di come un ego enorme faccia commettere atti folli, di come la caccia alle streghe non sia mai finita, quando si deve trovare il movente a ciò che accade.
Nella mia personale visone , che mia resta , che appartiene in esclusiva a me .potrei dire che in questa vita fatta di alberi , solo i rami siano la considerazione primaria. Ma ricercando attentamente , e vedendo come tutto sia nella sua evoluzione , si comprende che le radici dicono altro. Notiamo come tutti nella maggior parte siano sui social e come frasi che inneggiano alla vita, all’amore , alla pace sia condivise . Poi nei fatti è l’inverso, perché quello che poi si nota è opposto, in conflitto pieno . Questo mostra come una volontà tronca , che non penetra in realtà . Poiché dove l’intento è debole , il cambiamento è impossibile . I social mostrano una massa in lento movimento , tendenze e mezze verità . Mostrano come l’intenzione ( se presumiamo vera) sia diversa dall’azione . Allora chiedersi un perché di questo prende forma , corpo e ricerca . Io penso che i social abbiano una grande utilità , penso anche che questi intenti che migliorerebbero tutti andrebbero coltivati i modo più forte . Quando invece questo viene posto solo come una particella e ha poca importanza , perché nessuno in realtà spiega e mostra in modo massiccio l’importanza di una ricerca interiore, di una creazione diversa di idee, di come ciò che sappiamo vive in un circuito socialmente adatto , ma in modo apparente , nessuno si chiede un perché . Credo e dico credo , che il perché sia scontato , perché ciò che sembra controcorrente non piace. Però mi chiedo e mi metto nel dubbio : se quello che vedo è questo , cosa posso aspettarsi da un domani ? Allora cadono pesi dentro , cadono paure. Perché se in questo mondo che sembra così ben strutturato il prodotto è questo , alcuni fattori sono mancanti. Ci vorrebbe una scuola di vita, una maggior esposizione di cosa sia la libertà e il senso del bene . Che sia esposto in libertà e non secondo idee ormai troppo lente per la velocità di crescita persona , che richiede a oggi un cambio diverso e una modalità diversa . Questo si vede bene , perché siamo tutti sempre più stressati, delusi , attaccati e ammalati di malinconia. Poche le ore di felicità che entrano nella nostra vita e troppa illusione che si proietta verso tutto e tutti . Le aspettative rendono deboli tutti, perché quando il risultato manca noi siamo in bilico . Allora chiedersi un perché di questa scarsa diffusione di massa , di un mezzo ( ce ne sono tanti ) che renda liberi e indipendenti , che permetta una evoluzione personale non strumentalizzata da idee di nessuno , sia ferma da troppo tempo, e non prenda piede .
Io credo che sia tempo che tutti prendano coscienza da soli a questo punto di ciò che accade e di ciò che non libera in loro la massima espressione e potenziale di vita . Poiché se viviamo sognando , potremo essere dei sognatori ma non dei liberi pensatori e creatori di un futuro diverso per tutti. Non si tratta di un mezzo o modo che si assoggetti a questo o quello . Si tratta che ogni persona dovrebbe capire cosa sia la felicità , farne tesoro e trasmettere in modo libero questo ,senza andar contro a nulla . Una vera onda di pace amore che muove i cuori e le coscienze di tutti.
Sarà forse una mia illusione , una mia amarezza per i valori che ho della vita, per il valore che ho dato a questo casuale blog che da me è nato . Ma volevo scrivere un pensiero diverso , sentito e fuori da tutto quello che ho sempre scritto. Perché ho occhi per vedere e un cuore che batte davvero . E rimane difficile credere che non si possa migliorare . Questione di volontà e obiettivo personale ? Non lo so , io so che quello che leggo e vedo mi portano a esprimere un parere . Perché un parere non giudica ma cerca risposte ogni tanto .
Grazie
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Un giorno rimane un giorno, niente passato da raccontare ,niente futuro da pensare, spazio temporale che vive nel presente ,con un ricordo da sfogliare a quello che è stato, memorie che restano in sorrisi da regalare, il futuro è mistero da assaporare, senza chiedere nulla, senza pensare, domande assenti e perchè che non vuoi ..
Fa paura non pensare a quello che sarà, abitudine che non proietti, al desiderio che rende impossibile il pensare, vivi quello che hai, lo assapori , senti l’intensità, il penetrare della gioia , che illumina un sorriso, lo canteresti innalzando le braccia al cielo, in una danza a piedi nudi, sentendo la madre terra vibrare in te.
L’uomo chiede altro, vuole l’aspettativa del giorno dopo, vede e sente la necessità di questo vincolo, la certezza, che illusoria crea la speranza, forse si avvererà, forse no, ma sarà nutrimento della mente, che mangerà ancora nelle richieste, questo sarà sostegno, ma la delusione rimane alle porte, e tutto il castello crollerà, non sarà a me o a te, ma accadrà, l’abitudine impone, il creare per non sentirsi vani, ma vano e inutile rimane non vedere,che un giorno è un giorno, nulla da vedere o pensare , è l’oggi di un sempre, di un domani e di un ieri, controsenso che accende,l ‘ironia, ma un giorno è vita che assaggi a pieno non vedi il domani, le sue domande e l’incertezza crescente, questa è amara certezza che porta al dolce vivere, ride colui che sente il controsenso, ma nel controsenso, vive il dualismo, dentro questo è la magia, che si manifesta.
Vedi e senti la vita piena, libera, gioiosa, sentore estatico permanente, poche le ore dove il triste pensare frenano, sai che un giorno è un giorno e quello lo senti, come unico ,come unico rimane quello che in noi era normale, prima dell’essere istruiti al pensiero comune ,che racconta sempre ” io spero ” che il domani, ma il domani alla fine non risponde , non dice, oggi rimane la certezza di dove siamo e in noi , rimane il decidere come lo vivremo, il domani è un cercare la scappatoia, un proiettare , io sono nel giorno di oggi,di domani, e di ieri, ma un giorno sarà per me sempre e solo un giorno.
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Realtà fatta, di esclusione, terrena e aurea, limite di un vivere, treni pieni d’anime , vagano in viaggi ..
Il rimanere in mondo proprio, rende la vita vuota; vuota, come una sete nel deserto, ritmi scanditi, volti simili, se non per fisionomie, incompatibile vivere, accelerazione, in fondo questa è storia, contemporanea, di un mondo che non vedi, ma che senti, chi sono io, per raccontare? Tu dirai, amico mio, nulla se non opinione, un sentire emozionando, un racconto come tanti, tu dirai con sorpresa, non capisco il tuo dire.
Raccontare, rimane un’impressione, forse verità, forse fantasia, leggenda con un filo d’ ironia, come un treno che prendi, stando seduto in poltrona, osservare, arricchisce ,con discrezione, non è un fissare, ma un lieve vedere, le persone che ci circondano, in fondo amico mio, il mio pensiero, non è il tuo ! Il tuo rimane uguale a un sempre, simile a un tutti, frasi del gergo, che non conoscono lingua nota, tu dirai – E’ un progredire !- , io non penso che la progressione avvenga, nell’assomigliare, tu sei A e io B, due lettere, di un alfabeto, rimane lo stupore, di un racconto che fine non trova, dialogo infinito, opinione che dissocia un vedere.
Il treno parte, io resto fermo, tu amico segui la massa, non identificare, il tuo cuore, anima profonda ,che di vergogna , rimane silente; Lui osserva e non ha parole, vive nel suo , come molti nel loro, tutto non ha un senso, per lui, vivere il limite, è ragione.
Il mio parlare, in un racconto da visionario, rimane esposizione ,lui non capirà, lui rimarrà amico, su un superficie piatta, un bicchiere mezzo pieno, il mio sarà vuoto, berrò, per lenire la sete della conoscenza , che della vita interiore cerco.Spiritualità, lui penserà, ma in fondo ,che raccontare, se non, il più di un meno; il racconto che io vorrei fare, non troverebbe percezione, in lui, troppo assente, io guardo il treno dei pendolari dell’anima, partire ogni giorno, lui vede uomini, io vedo anime, tutto è semplice ora.
Forse racconto fine a se stesso, forse racconto di noi, voi ,loro, libertà di pensare, in un dolce ragionare, il bello rimane il senso di uno scrivere nel racconto, nel quale vi è un vostro racconto, io rimango osservatore, d’anime diverse, nel loro stare, bello sarebbe l’esposizione, ma non tutti accettano il giudicare; leggi il senso tra le righe, forse allora avrai esposto un pò di te, amico mio.
Può sembrare un ripetere all’infinito frasi, ma non è questo il giudicare che tu vorresti dire, parlare il tuo rimane.. Per essere ascoltato. Giù dal treno dei pensieri chiusi, non sei pendolare di un racconto che fai a te, nessuno legge in te , se non esponi la tua verità, la mia rimane sempre uguale, oggi come ieri.
Rimarrò nell’attesa dei pendolari dell’anima, che un giorno forse vedranno quello che vedo io, bello sarà il conversare, dal profondo, una comprensione che va svanendo, questo rimane per ora, un inizio di un raccontare, monologo di un numero, il suo crescere sarà prospettiva, un cambiamento , una speranza.
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Cammino verso una luce che non vedo nitida dentro me, il cammino in salita verso la libertà viene offuscato dalla nebbia dei miei pensieri, oscuri e imponenti come onde del mare in tempesta provano a vincere la mia volontà, l’uomo che in me trattiene il respiro per fare un passo dietro l’altro.
La sofferenza mi renderà migliore, la consapevolezza darà la libertà a me uomo che vinto non vuole essere, la nebbia intensa non avvolgerà la mia volontà, la purezza dell’anima illumina il mio cammino….
La cima è vicina, il cammino è compiuto, ora è tutto nitido dentro me, la nebbia come un lontano ricordo non è più al mio fianco.
Ora sono vero, ora sono libero ora so chi sono e cosa voglio…..
Sono caduto e mi sono rialzato forte più di prima, vedo il mondo come nuovo,sento le parole come note ..
Tutto è cambiato in questo cammino….