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Immaginarsi come una spirale con tutti quei cerchi che da grandi arrivano a essere il punto d’inizio , cerchi che restano collegati e man mano si restringono verso il suo nucleo , immaginarsi per capire a volte il piccolo senso della vita.
C’è un collegamento tra noi e l’immagine di una spirale perché al di là della nostra immaginazione c’è una logica sottile . Noi siamo il nucleo , il punto d’origine della spiegale e come tale i primi cerchi possono essere sentiti come la famiglia per esempio, poi a crescere di dimensioni potremmo percepire il lavoro , fino a arrivare ai cerchi più grandi che potrebbero essere banali situazioni che ci circondano . Se noi immaginiamo la spirale essa non è materia ma energia che si manifesta in un universo che tutto contiene ma che non ha dimensioni , per questo la spirale può essere a cerchi larghi come una molla ma anche molto stretta , non c’è prospettiva come in un oggetto e non c’è spazio come un oggetto . Se noi siamo il nucleo , il centro d’origine di noi ogni volta che le maglie della spirale si stringono restringono noi stessi. Questo accade perché nonostante non ci sia ne prospettiva di un oggetto o dimensione noi abbiamo dato uno spazio tra noi e cerchi . Questo spazio è simile dall’inizio alla fine , anche se in realtà la fine non c’è . Quando questa figura immaginaria della spirale si muove come una fisarmonica noi essendo il fulcro oscilliamo e sentiamo un peso interiore , l’asse che noi abbiamo creato si sposta e noi con esso flettiamo , ci allunghiamo o ci contraiamo . Là sensazione è forte e intensa , sentiamo peso quando tutto si restringe e tutto sembra troppo vicino , abbiamo dalla nostra posizione d’origine la sensazione che non ci sia più nemmeno una spirale , gli spazi tra gli anelli che la compongo è minuscolo , sembra che tutto sia diventato un unico cerchio dove noi ci navighiamo dentro. Inizia una sorta di confusione , e ogni dimensione di noi si confonde . Perdiamo il senso del tempo e della misura e anche quello che vedevamo come ultimo anello sembra essere troppo vicino. Noi abbiamo una sensazione migliore quando tutto se si potesse vedere dal centro verso l’alto assomiglia a una lunghissima molla , dove noi osserviamo spazio e tempo nel modo che più ci rende unici nella nostra anima . Abbiamo delineato nel tempo quali anelli siamo vicini e quali lontani, spazi e tempi , abbiamo creato nella nostra mente una perfezione che ahimè non esiste nella vita e ne tantomeno nell’universo . L’universo stesso osserva la perfezione come un punto lontanissimo che si avvicina sulle nostre esperienze ma che al contempo mai si ferma , nulla è stabile in una dimensione intangibile che contiene a sua volta altre dimensioni . L’esperienza umana vuole spesso che tutto sia perfetto per avere il potere di modificare e gestire le nostre situazioni di vita , ma nulla funziona così . Gli spazi restano inalterati nella spirale quando il nucleo sostiene ogni forza che la spirale ha . La forza è in noi , nella nostra essenza e consapevolezza , la forza che fa muovere la spirale è la vita che in ogni attimo cambia . Vogliamo decidere in ciò che già è destinato e le forze entrano in conflitto , la nostra interiore e quella esterna , la spirale oscilla, si allunga per poi ritrarsi con forza verso di noi , ci schiaccia per un secondo , vibra , e poi nel tempo si ridimensiona allo stato originale . Solo noi non abbiamo mai la percezione che si ritorni ad uno stato puro e originale , perché davanti ad alcuni eventi usiamo forza su forza , dentro questa forza c’è tutto di noi ma la parte migliore fatta di quella vastità che può accogliere tutto è sempre minore . Non abbiamo il senso a tratti che ciò che accade , accade e basta e noi lottiamo per poi trovare la resa. La resa , come tante altre forme interiori sono la capacità di tenere un equilibrio giusto e corretto in questa spirale , sono morbide in ogni sua concezione , colpi , oscillazioni , contrazioni , sono tutte attenuate da questa parte di noi . Il gioco di questa nostra parte prende vigore nel tempo , che ci concediamo ad esempio per accettare , cambiare ecc ecc. ma tutto ciò che è contrario rabbia, paura, odio continuano all’infinito a non fermare la spirale che oscilla o che si contrae . C’è troppa energia contro un’altra energia , non c’è esplosione , ma resta un moto violento di cui non ne siamo consapevoli .
Siamo troppo attaccati a noi stessi per comprendere che ogni frammento di noi è una forza favorevole o contraria , il nostro attaccamento è l’Inaccettabile contraddizione tra noi nella mente e il nostro cuore . Restiamo fermi e solidi nelle nostre idee , perché cambiare idea a volte è pericoloso , siamo statici mentre vorremmo sempre definirci dinamici , ma c’è distanza a volte tra ciò che pensiamo di essere e ciò che siamo realmente . C’è una verità che non può essere compresa , perché nessuno la può dire . Ma c’è una volontà interiore che muove ogni nostra energia e che apre a questa mezza cecità spazi di luce diversi , con prospettive diverse e più vaste . La spirale cerca questa morbidezza e vastità , la cerca perché noi che siamo l’origine dobbiamo avere salde le nostre radici interiori e la giusta forza a tratti e il potere di questa elasticità o morbidezza che calmano ogni oscillazione . Un po’ sembra la storia della tempesta che arriva e poi torna il sole , nulla è statico . In noi ci sono molteplici ragioni tra logiche e interiori e nessuna dovrebbe prevaricare l’altra . L’equilibrio salva, fa respirare e vedere luce , fa vedere questa spirale in modo diverso .
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La libertà non puoi nemmeno volendo escluderla da te stesso, non puoi eliminarla . La libertà è l’unica cosa che finisce al finire della vita stessa .
Il paradosso che tutti vogliono la libertà ma sono estremante capaci ad assottigliarla in modo inconsapevole , il vero paradosso è nel senso della parola , nella sua magnificenza , eppure sappiamo sopirla con semplicità . Osservando con una lente di ingrandimento il concetto della libertà possiamo capire dove in verità non la controlliamo mai . Tutto gravita dalle responsabilità che non prendiamo , non concepiamo , tutto si crea da quella linea invisibile che circonda la libertà stessa . Più capiamo il senso della responsabilità più la libertà si espande . Quando la libertà sfonda quella linea sottile diventa loro , lentamente goccia dopo goccia crea un fiume che diventa una privazione altrui, pertanto non è una libertà vera . La libertà preserva il diritto di libertà altrui , crea giusti confini che limitano la privazione , è molto equa la libertà vera. Conosce il senso del diritto e del dovere , non si inchina alla paura ne tantomeno è così impavida a tutti i costi .
La libertà è la massima espressione dell’universo , in esso tutto funziona in modo perfetto , ogni singola stella è collocata nel posto giusto al momento giusto .
La libertà così tanto urlata da questi tempi non ha escluso la responsabilità , bisogna però comprendere che sia la responsabilità e perché risulta così semplice entrare nella privazione della libertà . La responsabilità è un senso altrettanto alto nella nostra vita , anch’esso viene urlato ma forse non è così davvero compreso . Se fosse compreso a livello inferiore tutti noi saremo su una frequenza unica e non saremo circondati da leggi , divieti, ecc ecc . Il senso si perde perché noi vogliamo essere leggeri e questa ricerca porta a declinare responsabilità ad altri, un giorno alla volta , una persona alla volta si arriva alle masse . Su ogni responsabilità mancata la paura fa da conduttore poiché la paura è più forte dentro noi come sensazione iniziale dell’amore . Questo passaggio è complesso , molto complesso . Se immaginiamo questo : l’amore ormai è troppo individuale , la paura è collettiva quindi è matematico che la forza diventi maggiore . La prima responsabilità che si perde è amore in modo più ampio e più semplice , perdendo il senso della responsabilità un po’ alla volta non riconosciamo la libertà nella sua forma, ma la manifestiamo quando il limite di sopportazione passa la soglia . Spesso non la sappiamo nemmeno più dosare questa libertà essendo troppo pieni di paura . Non voglio dire che la paura sia l’errore poiché non lo è, resta il giusto allarme rispetto al rischio . La responsabilità dovrebbe essere spiegata in un modo più intimo della vita e non trasformata in una zavorra corrotta e inutile . Dentro ad ogni responsabilità c’è un privilegio e in esso la nostra libertà è l’espressine massima che si manifesta . Noi invece abbiamo imparato che prendiamo solo quello che più ci compensa e non quello che ci eleva , è distorto il messaggio a monte . Siamo partecipi di parole che creano in noi ciò che non vogliamo mai fare e questo crea persone che eleggiamo a nostri porta voce , in queste persone c’è quel carisma , quel coraggio , ma c’è anche il potere di confonderci . In ogni persona dobbiamo ricordarcelo c’è un idea oltre la nostra che spesso non ci appartiene e se gli diamo il potere di decidere per noi perché abbiamo voluto non prendere il senso di responsabilità in modo integrale e interiore . Abbiamo concepito solo logiche e nelle logiche c’è un limite . Quindi se noi noi decliniamo senza capire la responsabilità l’idea altrui prima o poi ci limita , è nella stessa natura umana questa modalità di prevaricazione , è nel non capire l’amore o vederlo solo a livello individuale .
La libertà è un atto d’amore espanso , privo di odio e consapevole della paura ,che ci insegna un giorno dopo l’altro che la responsabilità è l’albero che darà i suoi frutti futuri .
Noi non siamo perfetti ne immuni ma abbiamo un potere : il cambiamento . Mutare in modo consapevole ci rende liberi . Vivere la libertà è un atto collettivo , autonomo come percorso ma aperto agli altri , privo di pretesti e bugie . Osserva in senso altrui con la stessa venerazione che osserviamo la nostra . Suddivide responsabilità identiche dopo che in noi le comprendiamo nel modo giusto, il peso si suddivide la libertà stessa si espande . La paura diventa più piccola e noi ne saremo più forti e felici. Niente e nessuno predomina su di noi se noi non facciamo lo stesso , il cerchio si amplia ma non scoppia, non c’è sottomissione ma un dialogo . La libertà si amplifica all’infinito .
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Non ho mai creduto a qualcosa di permanente. Non per un motivo particolare, solo perché se ogni attimo ha così tanta bellezza,e che io , non avevo il potere di fissare in me tutto questo per sempre. E se , tutto questo però , a sua volta lasciasse in me un senso perenne, indecifrabile , totale, di estasi suprema . Allora, tutto era solo un punto mobile che , nel mio essere in movimento creava la totalità , la simbiosi con la vita. Allora, se la vita poteva scorrere così, in me, senza di me, comunque , io potevo essere un movimento e non un immoto essere vivente che sapeva camminare con le gambe e mai con l’anima .
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Per amare ci si deve amare, un fiore nuovo in una terra profonda e buia. Allora l’amore conosce le sue concessioni , le unioni , la carne e il piacere . Amare è povertà e ricchezza, amare è un luogo in noi , in un paese altrui. Due dimensioni che uniche si fondono. Amare è il castello di sabbia, ma la sabbia non ha mai fine se si vuole costruire anche nelle tempeste.
Amare è il senso di noi verso ciò che siamo e , sappiamo apprezzare . Solo li nasce ciò che ci crea e discrea all’infinito . Nulla muore davvero , solo la paura di amarsi fa morire l’amore . -
Un passo, un passo ed ancora uno . Un cammino verso il bilico , baratro del nulla dove tutto evade e niente è certo . Magia e follia, la mia e la tua. Magia del quinto passo..
Farai un passo, per sapere e non credere mai . Lo farai perchè la tua natura curiosa chiede il sapere e in controsenso stesso, il dubbio fatto a verità , incerto e il suo odio profondo , il suo miracolo che eccita e poi fa piangere. Il delirio totale e appagante , di un viandante della vita .
Farai un passo, per amare ed essere amato. Uno avanti e molti indietro, un funambolo con il vento di traverso che, un po cieco cammina sulla corda tesa di sensazioni ed emozioni in contrasto. Poli di energia , di dominio di verità . Lo farai e te ne pentirai , lo amerai e lo rinnegherai. Tutti sanno amare e pochi sanno che sia l’amore. Quel amore puro, senza un conflitto, quello che ti prende e ti lascia al suolo . Quello che dirai non lo voglio , mai più e poi, ancora amerai più forte di prima , più follemente di ieri e ancora di più un domani , fino a che dell’amore avrai colto il frutto più pregiato: te stesso .
Farai un passo, che cadere e per ricadere in mille errori simili . Errori che avranno forme diverse , che in se saranno figli di un meccanismo identico, nascosto e poco noto alla tua visione . Lo farai , perchè della virtù dell’ostinazione siam figli unici, mai divisi e solo nel dolore, il più forte apriamo finestre di un cielo nuovo , con un colore celeste diverso e un sole lucente. Noi siamo così , viaggiatori del vero a certezza di ciccatrici fatta . Esperienza.
Farai un passo, verso l’idea della vita, un messaggio in bottiglia che non ricordi mai di aver letto, ma che segui con scrupolosa forza. Avrai un inno alla vita nel cuore, una melodia che ogni tanto sfugge all’udito sottile, ma che mai e, poi mai ti abbandona. Ami così tanto la vita che mai lascieresti un suono così senza un danza ribelle e sola che in te conosci .
Farai un passo, il quinto, il più astrale. La giunzione dei due mondi , il terreno e Dio , l’universo, un nome a piacere , non importa il nome..
Farai di questo l’unione vera, il sodalizio tra te e il tutto, vedrai luna e sole amarsi senza mai unirsi, vedrai il bene e il male figli di un senso comune e di una spiegazione superiore. Vedrai l’amore fiorire e svanire e nascere nella roccia , l’impossibile si avvererà e, tu vedrai in silenzio questo. Vedrai come tutto ciò che pensi è debole e tutto ciò che non pensavi può essere. Avrai la visione di te e l’universo, come di un tutt’uno . Farai un passo e un’altro ancora e al quinti vedrai il senso assoluto della vita fondersi in questo cammino. Avrai forza nuova per un cammino senza fine .I passi sono come i respiri , danni inizio e fine alla vita, danno l’eterno e vita all’impossibile in noi .
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L’uomo , osserva il mare e,
l invidia l’assale.
In questa sconfinata spiritualità , perdersi vorrebbe, in un silenzio che cala ,
in se stesso, sempre più.
L’uomo osserva il mare , nella surreale sintesi della sua essenza , spersa e ritrovata
Alba, e linee di confine ,
in questo mare dove navigare dentro se, per riscoprire , anima mia, profondità , sempre più ,
senza paura alcuna.
L’uomo osserva il mare e lo invidia , lo ricerca
sconfina in noi questo oceano, silente e in amore ,
che attende lo sprofondare in noi stessi.
Riscoperta , vita , anima. -
Nel cammino della vita, abbiamo visto il nostro crescere da bambini al divenire uomini adulti.
Tutto in un tempo fisico che come un lampo è passato, poi come per una strana e misteriosa coincidenza il tempo è divenuto un non tempo..L’uomo nasce nella piena consapevolezza e purezza, che come un candore idilliaco ci pone come stelle dell’universo e nel crescere questo inizia ad assottigliarsi man mano. Inutili i tentativi di restare in questa aura celeste, dove tutto è meraviglioso, le condizioni esterne portano lentamente allo sviluppo materiale nella nostra divina essenza, questo è un passaggio inevitabile. L’amore e le prospettive portano a chi per noi ci tutela a prendere decisioni e questo non è il male, solo il naturale senso della vita che porta noi puri e consapevoli dalla nascita alla reale imperfezione. Noi siamo imperfetti e in questo, abbiamo la seconda vera possibilità di cambiamento. Non tutti decideranno di avere questa possibilità come via di cambiamento, alcuni individui decideranno di restare nel loro “mondo d’incanti e materia”. Questo è normale e non pone condizioni per chi invece deciderà di tornare alle origini dell’anima e della spiritualità. Saremo solo paralleli di un mondo uguale.
Le strade della vita negli uomini si separeranno, e ognuno avrà la sua libertà evolutiva su piani diversi, ogni persona deciderà cosa sia di lui e tutto andrà avanti incessantemente all’infinito. Chi per una decisione consapevole o meno, deciderà di ritornare all’origine della sua anima e di farla manifestare, scoprirà quante dimensioni interiori esistano e questo avverrà per una scintilla scatenante. Che porterà alla verità interiore.
L’abbandono alla materia sarà un graduale arrivo che porrà la visione della vita in condizioni diverse e come accade questo passerà da un punto di dolore o rottura. I cambiamenti inconsapevoli vivono in noi, senza che abbiamo preso coscienza della cosa, come un seme che per molti anni vive in una terra fertile senza mai crescere e come tale il cadere nel baratro agisce come fertilizzante alchemico. Il divenire di questo è un processo sofferto che pone il “finito verso l’infinito”, comprendere un passaggio interiore è sempre molto complesso: è una porta che si apre ed emana luce in un’ombra totale. Dove noi appesi a fili oscilliamo per paura di cadere sempre verso un fondo che apparentemente fine non ha. Ma come in tutte le “mutazioni” il punto di rinascita avviene da una morte apparente o da un baratro infinito ,questo metterà noi nella condizione di accettare la consapevolezza dell’anima nella sua manifestazione e come tale risalire dal baratro sarà solamente un seguire la luce senza porsi domande .La materia che abbiamo vissuto e chiesto, bramato come l’essenza del nostro potere non avrà più il valore, che dirà tu sei…
La “trasformazione”, dalla materia che ci rende periferici e razionali, diverrà un ricordo quando inizieremo a essere anima e l’intuito prenderà la parola. Il nostro sesto senso mostrerà meraviglie senza eguali e noi saremo di nuovo nella consapevolezza. “Essere nella via della luce” oggi è solo una frase senza tempo nel tempo dove tutto deve essere identificato, ricordiamolo. Il divenire consapevoli non dirà mai che noi siamo o non siamo, saremo semplicemente alle origini come un fiore di loto bellissimo e nel nostro silenzio interiore avremo tutto.
Nulla deve essere dato per scontato e come tale sappiamo che questo non è una semplice decisione, è un cambiamento per sempre e il suo mistero avvolge talmente tanto chi vi entra, perché la bellezza di questo è indescrivibile.Per chi al bivio della vita avrà deciso di restare quello che è sarà un percorso diverso, fatto di sfide senza fine, di una lotta eterna. Ma con questo non meno entusiasmante e piena anch’essa di misteri. Non serve pensare che una vita sia migliore o peggiore anche se materialismo e spiritualità sono diverse, come lo sono il ragionare razionalmente e il sentire con l’intuito. Per questo esiste un movente comune : la prosperità. In tutte e due le vite esiste al vera possibilità di essere nel bene e di manifestarlo attraverso due modalità diverse: una tangibile fatta di denaro che potrebbe essere volto ad aiutare gli altri, creando possibilità a chi non è nella condizione di elevarsi da condizioni di vita meno fortunate. Nella seconda modalità, questo sarà una emanazione infinita di bene volto ad aiutare l’anima a risorgere dal dolore dando spunti per ricostruire quello che sembra perduto. E in questo ogni persona che vive la sua interiorità profonda emanerà l’elevazione verso chi predisposto chiederà aiuto. Sono due paralleli questi sistemi di vita, ma che al contempo possono donare vita,amore e possibilità a tutti.
Essere o non essere rimane solo il margine di una montagna da esplorare…
Ogni libertà è l’assoluto che diviene intoccabile e non può essere giudicabile, se non da chi è in questa condizione, che lo pone in uno dei due paralleli della vita e come tale l’incontro nel mondo di due mondi apparentemente diversi avviene quando il comune denominatore è l’amore per la vita. Che come prosperità viene donata a chi ad oggi è meno fortunato. Non sembrerebbe logico dire cosa sia meglio o peggio. L’unica cosa che si può dire è vivi in quello che sei e sii felice in questo.
Il cambiamento è sempre disponibile per tutti e non è prerogativa eterna che dice: tu sarai solo quello che apparentemente pensi di essere…
“Nulla è certo fino a che non lo si prova” e questo è un privilegio che noi abbiamo, possiamo cambiare la nostra vita in un attimo e questo non esclude nessuno, siamo e rimaniamo aperti verso la vita e la vita dona possibilità di un cambiamento a chi lo desidera dal profondo del cuore.
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Spiritualità…
Ricerca in se stessi di quel che si va perdendo, rimane capire chi siamo, solo quello rimane, non è ricerca della devozione , non è sentirsi un appartenere, rimane introspettiva della conoscenza, dell’amplimento che in noi vuole risposte e che non sempre trova risposte; questo rimane un mio sentire non è formula di una verità assoluta, non universale, ma è personale visione di quello che è ad oggi la mia interpretazione della spiritualità.
In fondo tutti una volta nella vita assaggiano quel sapore acre del dolore, sapore che non viene levato dall’acqua e ne lenito dalle parole altrui, lo sprofondare porta ad un inseguire vie della risurrezione in noi, come una vita nella vita che nasce ennesimante, questo è il cambiamento e il prezzo rimane alto sempre. Forse alcuni vivono il loro diventare differenti con normale sentire , altri elevano questo a forza d’animo, tutto può essere, ma ci sono momenti dove il fondo che si tocca è troppo per aver forze di risalita.
Libera rimane l’interpetazione di cosa sia successo dentro noi, percorso che cambia la vita.Nessuno deve dire se sia sbagliato o meno, ma come accade spesso, il giudizio rimane porta aperta a bocche che devono respirare, forse è un passaggio si pensa, forse è normale, poi il dimenticare il tutto, riporta sempre a voler capire il perchè. Tutto ha una spiegazione , ma non sempre è primo risultato di quello che accade, fine primario rimane stare in armonia tra corpo e mente, l’essere vitali ,energici , liberi, il tempo evidenzia sempre alla fine il perchè, la ricerca della spiritualità è parte della cosa, non appartiene alla religione ,qualunque essa sia, rimane in questo un aiuto, che porta l’anima a riscoprirsi in una chiave unica ,semplice .
Noi siamo alla ricerca di noi stessi, esalta la voce finale del risultato che abbiamo ottenuto, ma questa ricerca è spirito non forma, l’anima si amplia ,vede e sente , l’equilibrio in noi assume visione globale ,non strozzata e limitata, la ricerca non ha fine , rimane sempre e solamente un colmare di giorno in giorno un accrescimento, mille sarebbero le visioni in merito, chi prega esempio, molte forme di Dio sono nel mondo riconosciute e venerate, tutto crea sostegno , ma la ricerca della spiritualità ha anche forme dove l’universalità di Dio è unica nella trasmissione di comuni principi, una raccolta usando una parola non adatta, ma nel mio semplice scrivere ,termini esagerati non ve ne sono.
Rimane solo un raccontare semplice una forma della spiritualità che accompagna per mano un cammino, vedere il bello ,sentire un battito , capire sempre che l’uomo è al centro della vita ,colore , lingua , identità , pensiero , diventano solo e semplicemente vedere un essere umano, un giorno diventa un giorno,non una proiezione di un mio vorrei in un senno di poi, “desidero quello che non voglio poi sudare”, tutto ha un conto che si paga se si cerca un qualcosa e se nel baratro siamo, questa può essere speranza di luce nella via del ritorno; non dirò che questa è assoluta come identificazione che ho, rimane un pensiero esposto, un raccontare ora un precesso che sento , alla fine un blog è diario dove il raccontarsi ,esporsi deve essere patrimonio di tutti, poi il giudicare uno scritto rimane personale sentire l’argomento , io accetto tutto ,se no non scriverei, le mie convinzioni sono oltre a questo.
Posso semplicemente dire che la ricerca interiore porta alla spiritualità, ritrovarsi ad oggi diversi:è gioia, solo questa è la parola che trovo idonea alla cosa, vivere l’armonia e la consapevolezza a pieno, ritrovarsi nello stesso mondo con occhi diversi, sentire che il sentimento non è nascosto , ma evidente e vero, questo è ricerca e risultato , tutto non appare senza via semplicemente perchè la via siamo noi che la definiamo, quello che non definiamo rimane accettazione semplice ma con visione dell’oltre ,che pone sempre prospettiva, nulla è statico in una mente che la spiritualità ritrova , tutto è dinamico ,plasmabile, concepibile e risolvibile, questo sembra assurdo, ma se uno non sente in questo inizio, perchè l’arrivo sarebbe infinito, non può comprendere a pieno quello che il cuore chiama e sente.
In noi rimane la libertà nel dolore e nella felicità, rimane tale la decisione di cosa fare della mente , io decisi che lei era speranza e intrapresi la via della ricerca di me stesso,da solo lo feci , libero ,di subire le conseguenze di una decisione, che a oggi posso solo confermare nelle mie parole, questa ricerca si dissociò dalla fede , rimase uno scoprire che nel mio pensiero vi è un unico Dio, che in me vi è sentimento esposto nel dare , sentimento dell’amore universale e che nel parlare io non volevo essere protagonista ,ma umile servitore sel mio sentire, tutto aveva preso una dimensione , questo a oggi rimane un mio pensiero esposto, ma di un fatto che vivo,
Posso sempre e solo aver capito qualcosa in me di diverso da quello che i canoni vogliono raccontare, posso aver fatto un’ insieme di quello che desideravo davvero, rimane per ora la gioia di essere così, rimane il piacere di sentire nella meditazione che faccio il beneficio della direzione della mente che non si pone nel limite delle paure , ma amplia e dice no a queste, rimane il bello del praticare yoga kundalini e seguirne i suoi dettami e sentirne l’energia che dona , grazia dell’umiltà in cui mi sono posto, tutto questo si trasforma in voglia di raccontare un’esperienza senza veli ne timori.
Il conoscere la spiritualità che ritrova l’uomo è il completamento di un flusso unico, queste sono le parole finali che posso dire. -
Nel cammino, della ricerca vidi il dolore, non capii il senso di questo mio sentire, logica non vista e non voluta.
Riscoprire se stessi, era un rinascere, da feto , non più in evoluzione, il corpo tenace era forma definita. Ormai, la mente, stanca era solo domande poste a se stesso.
Risposte sempre uguali, evidenze delle paure, violenze su se stesso, questo era stato, ricerca del mio capire , nel fondo del pozzo senza scale, il buio totale assorbe la luce, speranza che trovi, solo nel tuo volere. Richiami aiuto, nessuno risponde, piangi e nessuno asciuga , lacrime private, sensi che non trovi se non in te stesso. Tutto prende forma , da vita che genera, chiede rispetto, umiltà, nel tuo vivere, non vi sono le risposte, se non quelle dell’inganno, che la mente stanca ti fa evidenziare.
Rimani fermo, rifletti ancora, ormai è tempo di partire, il viaggi dell’anima deve avere inizio.
Il tuo tempo si ferma ora, lo riprenderai un giorno, in te stesso non vi è tempo ,solo ricerca , spiritualità che amplifica le emozioni, che fa sentire quello che tu hai interrotto, flusso di coscienza , che tu non vuoi, ormai hai deciso, esternare alla vita o implodere nel tuo IO.
Il cammino nel tuo viaggio, non sarà linea retta, non sarà discesa, ne salita, sarà elevazione , un cambiamento ,un nuovo te, che vivrà in lui, percorso che hai desiderato, ma che solo ora si manifesta, vita stanca è stata , ora vedi, il desiderio è realtà.Lentamente il viaggio ,prende forma , la vita assume colore, profumo, ma il dolore, non manca; nulla è gratis nella vita, sacrificio per avere, concetto tra il dare e il riceve, tra causa ed effetto, tutto ha un senso, dentro il viaggio.
Troppi cominciano il loro viaggio, ma la punta della montagna arena i deboli, come nella natura, la gara della sopravvivenza è aperta, decidere se andare avanti e vedere il limite o tornare indietro, chiamato per sempre.
Nulla è quello che appare, nulla è semplice, parole che ti ripeti per trovare forza nelle tue azioni, il viaggio in fondo è solo un gradino da oltrepassare, per ritrovare un senso della vita smarrita, visto con occhi aperti al mondo, un sentire nuovo , in un dare amore alla vita.
In fondo noi chi siamo, se non viaggiatori dello spirito, cerchiamo lontano , quello che spesso è già in noi, chi osa vede la luce del cammino, la paura rimane solo un ricordo, tutto è diverso ora, siamo pronti nella nostra rinascita alla vita perduta.