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Passiamo troppo tempo a cercare di recuperare tempo , invece il tempo corre e noi ci perdiamo sempre di più . Ogni giorni che passa un sorriso ci dice addio , una felicità si sbiadisce e ogni nostra buona intenzione finisce nel cassetto dei sogni .
Se tutto questo è ciò che uno vuole è giusto che lo viva , basta che ne abbia una consapevolezza piena . Poi c’è chi inizia a ribellarsi e sta così male da sentirsi morto dentro, vuoto , infelice . È una ribellione che parte dall’ombra della nostra anima e che lentamente scava per far in modo che un po’ di luce arrivi . C’è dolore , c’è ansia , c’è paura e insicurezza , ci sono i sintomi della vita che chiama , non c’è la rassegnazione dipinta in un quadro che nessuno capisce . Noi corriamo e ci perdiamo , siamo sempre troppo distaccati da qualcosa o qualcuno e nemmeno ce ne rendiamo conto. Ci attacchiamo a ciò che resta come se vivere di briciole sfamasse nell’abbondanza di quel banchetto che la vita ci vuol dare . Siamo legati e urliamo alla libertà , siamo ansiosi e vogliamo la calma , ci radichiamo al passato e siamo spenti , un gioco alla roulette russa molto silenzioso.
Ciò che deve essere sarà … o per lo meno si manifesterà poiché l’universo risponde ad ogni nostra sofferenza con segnali da decifrare e in un cuore che ama diventa tutto chiaro , molto chiaro . Siamo lancette di un orologio comandato dalla vita è come tale ogni nostro sforzo ottiene solo un risultato inverso . Sarebbe facile avere una didascalia di che fare o non fare o come cambiare . Ci vuole uno sforzo molto grande per non essere schiacciati da tutto e tutti . Un passo alla volta tutto si schiarisce in questa torbida realtà mossa per lo più dalle nostre paure . Non c’è nulla di semplice ma al contempo c’è comunque una opportunità di avere quella fetta di felicità che ci spetta . Dovremmo essere un po’ più sordi alle idee altrui e un po’ più marinari che sentono il vento come melodie infine . Non siamo solo esseri pensanti e logici , abbiamo un anima che si arroventa e diventa polvere e poi si gela per essere acqua , siamo sostanza nella sostanza in una infinita possibilità chimica e alchemica .
Ci sono momenti dove siamo distrutti , affranti senza motivi melodici in noi , ogni nostra musica è sparita , ogni nostro colore è vuoto . In quel momento un passo alla volta anche se le gambe sembrano di legno dobbiamo iniziare a far qualcosa che esca dagli schemi che abbiamo utilizzato . Poi c’è Dio o per chi vuole l’universo a darci segnali , nessuno è lasciato al destino che lo spegne , ma ci vuole cuore , tanto cuore e amore . Un amore che ci lega alla vita e che lenisce ogni nostra paura . Ci vuole coraggio a tentare di cambiare le cose e spesso i fallimenti ci frenano , ma noi dobbiamo insistere , iniziare a scremare questo senso di vita che somiglia al gelato con un retrogusto di sale .
Io sorrido quando qualcuno sembra avere metodi o medicine dei miracoli per essere felici, perché se così fosse il mondo sarebbe un paradiso e non un paradosso colossale . Tutti a far vedere plastici sorrisi , a esporre la propria vita come un trofeo, a insegnarci la vita su esperienze nemmeno mai vissute in un vortice malato di pretese e mancanze . Siamo manipolati e siamo complessi sempre troppo alla ricerca di ciò che sta sotto il nostro naso . Io credo che per ogni lacrima che versiamo ci spettino mille sorrisi . E credo che tutto abbia inizio dalla voglia di vedere la vita semplicemente per quello che è . Ogni nostra azione anche se difficile costruisce un gradito verso ciò che di meglio possiamo avere , ma ci vuole semplicità in tutto . Ogni azione in più che proviamo a fare avviene per il Divino ci porta indizi e noi iniziamo una fase di decifrazione . Non c’è il definire il tempo in questo , c’è il definire un obiettivo che ci renda più felici .
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La libertà non puoi nemmeno volendo escluderla da te stesso, non puoi eliminarla . La libertà è l’unica cosa che finisce al finire della vita stessa .
Il paradosso che tutti vogliono la libertà ma sono estremante capaci ad assottigliarla in modo inconsapevole , il vero paradosso è nel senso della parola , nella sua magnificenza , eppure sappiamo sopirla con semplicità . Osservando con una lente di ingrandimento il concetto della libertà possiamo capire dove in verità non la controlliamo mai . Tutto gravita dalle responsabilità che non prendiamo , non concepiamo , tutto si crea da quella linea invisibile che circonda la libertà stessa . Più capiamo il senso della responsabilità più la libertà si espande . Quando la libertà sfonda quella linea sottile diventa loro , lentamente goccia dopo goccia crea un fiume che diventa una privazione altrui, pertanto non è una libertà vera . La libertà preserva il diritto di libertà altrui , crea giusti confini che limitano la privazione , è molto equa la libertà vera. Conosce il senso del diritto e del dovere , non si inchina alla paura ne tantomeno è così impavida a tutti i costi .
La libertà è la massima espressione dell’universo , in esso tutto funziona in modo perfetto , ogni singola stella è collocata nel posto giusto al momento giusto .
La libertà così tanto urlata da questi tempi non ha escluso la responsabilità , bisogna però comprendere che sia la responsabilità e perché risulta così semplice entrare nella privazione della libertà . La responsabilità è un senso altrettanto alto nella nostra vita , anch’esso viene urlato ma forse non è così davvero compreso . Se fosse compreso a livello inferiore tutti noi saremo su una frequenza unica e non saremo circondati da leggi , divieti, ecc ecc . Il senso si perde perché noi vogliamo essere leggeri e questa ricerca porta a declinare responsabilità ad altri, un giorno alla volta , una persona alla volta si arriva alle masse . Su ogni responsabilità mancata la paura fa da conduttore poiché la paura è più forte dentro noi come sensazione iniziale dell’amore . Questo passaggio è complesso , molto complesso . Se immaginiamo questo : l’amore ormai è troppo individuale , la paura è collettiva quindi è matematico che la forza diventi maggiore . La prima responsabilità che si perde è amore in modo più ampio e più semplice , perdendo il senso della responsabilità un po’ alla volta non riconosciamo la libertà nella sua forma, ma la manifestiamo quando il limite di sopportazione passa la soglia . Spesso non la sappiamo nemmeno più dosare questa libertà essendo troppo pieni di paura . Non voglio dire che la paura sia l’errore poiché non lo è, resta il giusto allarme rispetto al rischio . La responsabilità dovrebbe essere spiegata in un modo più intimo della vita e non trasformata in una zavorra corrotta e inutile . Dentro ad ogni responsabilità c’è un privilegio e in esso la nostra libertà è l’espressine massima che si manifesta . Noi invece abbiamo imparato che prendiamo solo quello che più ci compensa e non quello che ci eleva , è distorto il messaggio a monte . Siamo partecipi di parole che creano in noi ciò che non vogliamo mai fare e questo crea persone che eleggiamo a nostri porta voce , in queste persone c’è quel carisma , quel coraggio , ma c’è anche il potere di confonderci . In ogni persona dobbiamo ricordarcelo c’è un idea oltre la nostra che spesso non ci appartiene e se gli diamo il potere di decidere per noi perché abbiamo voluto non prendere il senso di responsabilità in modo integrale e interiore . Abbiamo concepito solo logiche e nelle logiche c’è un limite . Quindi se noi noi decliniamo senza capire la responsabilità l’idea altrui prima o poi ci limita , è nella stessa natura umana questa modalità di prevaricazione , è nel non capire l’amore o vederlo solo a livello individuale .
La libertà è un atto d’amore espanso , privo di odio e consapevole della paura ,che ci insegna un giorno dopo l’altro che la responsabilità è l’albero che darà i suoi frutti futuri .
Noi non siamo perfetti ne immuni ma abbiamo un potere : il cambiamento . Mutare in modo consapevole ci rende liberi . Vivere la libertà è un atto collettivo , autonomo come percorso ma aperto agli altri , privo di pretesti e bugie . Osserva in senso altrui con la stessa venerazione che osserviamo la nostra . Suddivide responsabilità identiche dopo che in noi le comprendiamo nel modo giusto, il peso si suddivide la libertà stessa si espande . La paura diventa più piccola e noi ne saremo più forti e felici. Niente e nessuno predomina su di noi se noi non facciamo lo stesso , il cerchio si amplia ma non scoppia, non c’è sottomissione ma un dialogo . La libertà si amplifica all’infinito .
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Dove finisce tutto il bene che abbiamo pensato e cercato ? Uniti ma non troppo frustrati e partecipi di una inquisizione che ormai pesa . La caccia alla streghe perde voce adesso, quando ogni nostra libertà sembra sempre più lontana . Abbiamo urlato contro chi non rispetta le regole , abbiamo inquisito per bramare nel nostro intimo quella libertà di alcuni . Abbiamo messo alla gogna e poi al rogo le “streghe della libertà ” , c’è stato un momento che tutti abbiamo giocato per cercare il colpevole di una libertà assai troppo manifesta. Noi reclusi , noi eliminati dal tempo dentro un tempo che non passa mai , siamo stati privati della nostra libertà . Nonostante la privazione abbiamo resistito , lottato e forse sperato . Cantato dai balconi , segnato con un dito chi della sua libertà ne ha fatto una sovversione totale . Ora le somme , ora il conto della resa totale , nessuno è libero e le streghe non esistono più .
Come scrisse Kahlil Gibram nel : Il profeta
“Quando l’amore vi chiama seguitelo . Sebbene le sue vie siano difficili ed erte.
E quando vi avvolge con le sue ali cedetegli . Anche se lama nascosta tra le piume potrà ferirvi.
Quando vi parla , credetegli , sebbene la sua voce possa frantumare i vostri sogni così come il vento da nord arreca scompiglio al giardino . Poiché mentre l’amore vi incorona così vi taglia per potarvi.
Mentre ascende alle vostre altezze e carezza i vostri più teneri rami palpitanti al sole . Così penetra fino alle vostre radici scuotendole nel loro abbraccio alla terra.
Come pannocchie di granturco vi raccoglie in se. Vi batte fino a farvi spogli .
Vi staccia per liberare i cartocci , vi macina fino al candore .
Vi impasta sinché siate cedevoli , e poi vi consegna al suo sacro fuoco così che possiate diventare pane sacro .per la sacra mensa di Dio .
Tutto questo provocherà l’amore in voi , affinché possiate conoscere i segreti del vostro cuore ……
In questo estratto di Gibram il senso diventa più rotondo , le streghe scompaiono poiché se conosci l’amore conosci il senso della libertà , un Liberta impavida , violenta e ribelle . La libertà è l’ala mancante e indivisibile dell’amore stesso .
Ora dopo aver riversato odio , che resta l’oro dei poveri di spirito , siamo tutti su uno stesso piano . Una tavola spoglia dove il pane scarseggia , la luce è fioca , il senso si perde nel fiume delle parole aride . Ora su questa tavola spoglia noi commensali siamo identici , ogni nostra idea svanisce in quel vento di desolazione e incertezza . Non ci sono streghe , maghi , magie . C’è solo un senso di libertà che attende di vivere e irrorare un cuore forse inaridito per rabbia .
Adesso e solo ora più che mai la nostra voce diventa più sottile , eppure restiamo appesi alla speranza . Non cacciamo demoni o streghe , uniamo semplicemente la nostra visione per essere liberi . Solo questo resta, la forza che nel cuore di ognuno di noi crea il senso della vita stessa . Poiché l’essere umano senza libertà è una sagoma contro luce, un’ombra .
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Quello che siamo oggi è il prodotto di quello che abbiamo imparato , di quello che ci è stato tramandato . Una memoria che passa attraverso i nostri anziani a noi e che si tramanda nel tempo . L’Italia uno dei paesi più “vecchi” d’Europa è sotto una strage ormai non troppo silenziosa. Resta però la voce che non abbiamo forse scordato per il nostro vivere . Gli anziani sono il patrimonio della nostra conoscenza , i detti, i dialetti , le usanze , questo tramandare antico che vive da millenni . Oggi una guerra silenziosa fa strage , una strage che toglie parola a chi avrebbe avuto bisogno di una parola in più . A poco serve avere memoria adesso quando ormai siamo dentro a questo ciclone . Eppure gli anziani e il loro silenzio dimostrano la forza di chi ha sempre voluto insegnarci qualcosa . La loro solitudine non inizia dentro un ospedale , inizia quando non hanno più qualcuno che ascolta , la loro voce reclusa da chi non ha saputo ascoltare logica che si sono dimostrate sbagliate . La nostra memoria storica cala , una perdita , un vuoto , una mancanza di aver potuto dare la dignità dovuta a chi nel suo lento vivere ha creato ciò che noi siamo .
Avete mai visto il volto di un anziano ? I solchi del tempo sul suo viso sono parole impresse nel suo volto, sono storie scavate nel tempo , indelebili e senza paura si mostrano tracciando quelle espressioni pulite . I segni del tempo sono a vista e noi dobbiamo ricordare che in quei segni che arriveranno per tutti c’è una ricchezza senza fine . Il virus ha colpito tutti, ma loro sono le vittime più fragili , quelle che hanno confidato in qualcuno o qualcosa perché nel loro tempo ormai che si fa sentire c’è innocenza . C’è quella fiducia viva che si erge in chi la sua parte l’ha già fatta . Nonostante l’aver creato chi siamo, aver lavorato molto più di noi, aver tramandato chi siamo noi, non hanno ricevuto il premio della vita, chi ha fallito ? È triste vivere di evidenze che prendono forma solo quando accadono i fatti, in un paese moderno non può e non deve accadere . Non è un generalizzare uno stato di fatto , ma un evidenziare che si può fare meglio . Gli anziano hanno creato con meno mezzi ciò che siamo , sono stati e sono l’esempio , la base e chi non vede la base non troverà mai l’altezza .
Qualcuno in questi giorni , per condire un dolore dichiara che ai giovani verrà chiesto di avere una applicazione nel telefono per monitorare e gestire il virus e per gli anziani propone il bracciale. Immaginate la sensazione, provate solo per un istante a pensare il senso di vincolo . Immaginate che per tutelare si arrivi a supporre di mettere un bracciale , questo ha un senso che non da a tutti la stessa idea . Forse ventilare un modello telecomando da tenere in tasca dona una dignità maggiore. Troppa leggerezza nel manifestare idee in chi non può sempre dissentire e la memoria dove finisce ? La storia di marchi a vista e etichette ne ha mostrate diverse , e in questa ” marchiatura” c’è stata solo sofferenza , il dimenticarlo resta strano . I libri sono pieni di queste storie e tutti le consociamo . In chi ci dona e donerà memoria storica di deve creare il senso di tutela non di controllo . Forse ciò che è stato ventilato è solo una banale illazione ? Speriamo , ma anche le parole ad oggi hanno un peso .
Si dice che le parole se le porta via il tempo , ed al contempo chi non ricorda il passato non può avere un futuro .
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In questo fiume di parole non resta molto da raccogliere , solo ipotesi . C’è un regno con assoluta sovranità che incalza e si crea , noi siamo circoscritti in esso poiché una verità sembra non esserci . Questa lotta incessante dei numeri diventa un fattore matematico con troppi dati mancanti, allora i più eroici creano una equazione di soluzione. Peccato direi che solo di ipotesi non si possa nutrire in nostro coraggio interiore .
Il regno delle ipotesi prende spazio e noi confinati cerchiamo di scavalcare queste barricate che ci circondano . Ma nulla è impossibile riuscirci , la sensazione che la verità venga eliminata in quesito immenso motore di ricerca . Quasi sottomessi da questa inutile sovranità vestita di premura andiamo avanti giorno dopo giorno . Siamo nello spazio alla ricerca di un pianeta visto da lontano, ma non troviamo mai una terra promessa per riprendere la vita che avevamo . C’è troppa ipotesi creata da chiunque possa parlare per tracciare una rotta certa , siamo alla deriva e nemmeno ce ne rendiamo così conto. È si siamo ignari di una verità solida che possa farci davvero coraggio , nonostante tutto il regno delle ipotesi e dei teatrini si espande e noi restiamo esiliati al suo interno . Ormai con un grido sommesso ci aggrappiamo a piccole parole di quelle fiabe che si propagano in ogni lato. Si ci aggrappiamo come anestetizzati , in verità c’è qualcosa che non si comprende e nonostante i fatti slittino sempre noi restiamo a fare gli spettatori di questi teatrini . Di fatto ogni logica si spezza, c’è chi si eleva a padre totalitario e chi si oppone come la nuvola che possa accogliere tutti . È così irrealistico questo rumore dentro il regno delle ipotesi .
Di certo di filosofia è il contenuto delle ipotesi ed è per questo che ben poco ci nutre allungo . Siamo alla resa dei conti e i conti non tornano , questo oste è latitante eppure noi ci aggrappiamo alla speranza . Di cosa sia giusto o sbagliato ormai ne perdiamo le tracce perché ce chi lavora una vita e non ha nulla e chi vive nella sindrome del wonderlust immaginario ha qualcosa . C’è una fila senza fine di chiede e poco da è un silenzio esemplare di chi ha sempre dato e poco riceve . Nel regno delle ipotesi si capovolgono come in un quadro astratto che non comprendi le parti . Nonostante questo il silenzio di massa è totale .
Il regno delle ipotesi crea spezzoni di propaganda come un rebus da finire , forse non è un gioco ma un sottile modo per affinare la nostra idea verso qualcosa che non possiamo definire . Vantiamo la voglia di spiegare come si dovrebbero fare molte cose e poi in un stato di coscienza ci perdiamo senza trovarne uno forte . Il senso del diritto e del dovere è morto sotto la pretesa di essere , come in un circo dove tutti credono di essere protagonisti . Non è così che funziona il senso più alto che aiuta ognuno di noi , nonostante lo sappiamo e ne siamo consapevoli ci rassicuriamo senza una verità in tasca e un giorno dopo l’altro attendiamo che la gabbia si apre. Quando i cancelli si apriranno non ci sarà nemmeno la cornice del quando che vedevamo , non ci sarà perché non si può creare senza una visione vera e un valore condiviso . E se ci lamentiamo dobbiamo ricordarci ogni giorno che i contorni di questa storia non sono nati pochi mesi fa, ma hanno radici lontane di un albero mai addrizzato da giovane e dove tutti nelle sue fronde siamo stati all’ombra comodi . È semplice mettere in evidenza nel regno delle ipotesi un fatto toccante che possa offuscare la totalità di ciò che è e accade . Ogni singola storia non crea se non unità un racconto coerente , resta un libro di storie e non un viaggio lungo di mille pagine .
In questo regno dal sapore antico ormai restiamo immobili in attesa, senza concepire qualcosa che ai più sfugge . Non è una teoria fatta di complotti anzi, è la somma di ciò che in tempi non sospetti abbiamo seminato e questo deve essere il monito . Ora ogni giorni vivi di speranza procediamo e quello che più spaventa è la non conoscenza di come in realtà sia questo regno. Appaiono parole che non conosciamo , in esse spiegazioni fatte di frammenti , appaiono promesse con il senno di poi come briciole da seguire . Comizi svolti fino allo stordimento totale , accuse come in un asilo fatto di capricci e noi impassibili osserviamo con la ola da stadio .
Se potessimo sentire il sacrificio fatto da noi e da chi prima di noi l’ha fatto avremmo una visione diversa di questo finto paradiso di ipotesi , ma la comodità creata nelle generazioni a seguire, i messaggi da noi trasmessi per le nostre mancanze , l’educazione ormai spersa tra pretese identità singole e ben poco civiche creano questo regno delle ipotesi .
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In te confido e ripongo , ogni mia fragilità . Vero o falso che sia, io unisco me alla tua energia .
In te confido poiché sei spazio ed io mi rassicuro , in ogni tua forma e dimensione in te posso essere forma . Non c’è geometria ma solo spazio e libertà . In te posso viaggiare e trovare , in te posso essere essenza imperfetta .
In te confido e li libero , mi espongo e non mi respingo , mi mostro, e mai sono trasparente .
In te confido , perché se in pochi dobbiamo essere almeno giusto possiamo restare , non perfetti e ne uguali , ma complementari .
La poesia salva l’anima da quella stasi del tempo e permea parole taciute troppo a lungo, in essa si spiega molto di più di quel che si pensa . Lo stesso pensare esamina e circoscrive anche se a volte è essenziale in questa vita. Ma noi cerchiamo oltre a ciò che pensiamo e come tale ci vuole altro . In un tempo dove tutto è a disposizione c’è qualcosa che non è disponibile , è il senso d’espressione che non può ne trovare ne acquistare . O lo possiedi o non esiste e se esiste gioca nascondino dentro di te .
In te confido , perché solo non posso arginare il colore che cerca la tua tela .. in te vedo un modo da colorare e tu esisti e vivi con me . Tutto è relativo in questa nostra avventura . C’è un viaggio da compiere senza terra e confini nel mio colore in te confido , poiché tu lo puoi usare in quella tela unica ma essenziale .
Eppure in ogni falsa rima c’è una promessa al vento , il vento porta via qualcosa e lo sparge lontano . Ci vuole questa esperienza così volatile per capire cosa resta di così tangibile , perché quando tutto si blocca e diventa incerto abbiamo bisogno di sognare e vivere un po’ di più . La falsa rima è solo un concetto uscito ubriaco e che nel tempo mostra la sobrietà di un pensiero vero .
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La vita è come un libro dove un po’ alla volta scopri le sue pagine, le leggi, le scrivi, segni appunti. Una storia nella storia con un finale a sorpresa. Pagine che parlano di noi e altri, di fatti ed emozioni. Ci sono pensieri che si imprimono e altri che volano oltre le parole che scriviamo. Le pagine di un libro con l’odore della carta, quel profumo di vita che in questi giorni ci tiene compagnia. Adesso tutto rallenta e scriviamo molto più lentamente, appesi a notizie e bollettini scandiamo la giornata. Poche le parole nuove e molte che riecheggiano all’infinito. Un suono che a tratti sembra un urlo , nonostante tutti i giorni passano in quella incertezza che ci circonda . Il respiro cerca profondità in quelle mura che nel tempo tolgono fiato e luce. Tutto questo somiglia ad un viaggio verso un mondo ignoto , un po’ ricorda il libro ventimila leghe sotto il mare, credo si chiamasse così .
Le pagine di un libro dove rileggendo a ritroso riscopriamo il tempo, i momenti , gli spazi . Una punteggiatura piccante e controversa emerge , un dialogo a volte troppo lungo o troppo breve . Ci sono addirittura riassunti dove qualche spiegazione in più serviva . Strana la vita quando la rileggi e ripensi, strana la vita quando in ciò che hai scritto ti mostra un senso diverso . Più rileggi più noti dettagli , un po’ sorridi e un po’ ti geli , prendi parole e quasi non sembrano le tue , eppure sei tu che le hai scritte e vissute . Non c’è forse ansia e ne paura , c’è quel velo freddo e lucido che fa riflettere . Prendi il libro e arrivi di nuovo al giorno presente , annulli ciò che hai riletto (a poco serve adesso). Osservi una pagina e vorresti mettere del colore, un nome , un luogo. Fare punto a capo e … iniziare di nuovo. Invece nulla, c’è stasi e attesa.
Osservo il libro e lo vedi immenso con tante pagine che potrai scrivere , ci sono spazi anche per le foto , come se si potesse creare una memoria ben definita . Ma è vero che la memoria a volte gioca brutti scherzi, ritorna più per la paura che per la consapevolezza o perché si sta toccando il limite. Ognuno di noi prende poi una strofa e la legge come se fosse verità unica. Siamo aggrappati alle nostre idee e ben poco uniti dalle nostre esperienze. Potremo fare delle fotocopie e noteremmo come tante cose si somigliano , invece ognuno va per se . Si è passato dalla canzone sui balconi al silenzio abissale , l’unione è durata come la sagra di paese e poi dentro le nostre mura il silenzio del nostro orto è come prima . Saranno pagine del nostro libro che rileggeremo anni dopo e ciò che resterà immutato è l’atteggiamento. Rileggeremo un po’ questo Titanic, dov’è alcune scialuppe c’erano e altre non esistevano . Troppo semplice essere uniti in un canto e distanti sui valori . Leggeremo di diritti identici, scritti a più mani . C’è chi avrà usato il sudore di una vita e chi le giustificazioni di sempre , ma nonostante tutto le parole in grassetto saranno dei “giustificanti” di chi non ha sudato una vita. È così che funzionano le cose in questo libro, gli spazi sono senza vergogna e l’unica cosa che reggerà è la dignità senza falsi diritti .
Se mettessimo insieme tutti i libri in una biblioteca globale leggeremo di come gli errori sono ammessi nel gregge finche’ un cane da pastore li circoscrive , il fine ultimo è tenere il gregge al pascolo poiché il pastore possa fruirne . A poco importa chi fa di più o di meno , poiché in un libro unico sono pochi coloro che possono sottolinearne il valore vero . Abbiamo sempre avuto bisogno di chi si prende la responsabilità per noi e questo crea qualcosa . Resta vero che non c’è e non deve esserci egoismo , ma solo una sana meritocrazia . Di fatto in un libro sono i lettori che decidono se piace o non piace , ma c’è anche la propaganda che aiuta a spostare l’ago della bilancia . Se potessimo davvero rilegare vedremmo come questo sia vero e forse potendo riscrivere pagine lo faremo , cancelleremo molto, ci aggrapperemo meno al passato, useremo verbi al futuro con coraggio e orgoglio .
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Ormai quello che ci collega al mondo esterno vive di parole legate alla rete internet . Sempre più schivi, e ben poco reattivi siamo costretti a leggere tra il vero e il falso . Le nostre libertà si assottigliano e lo spazio mentale si dilata in una forma di ipotesi senza sentiero .
In questi giorni ormai relegati in casa da molto tempo non riusciamo a creare una ipotesi di quello che sarà di noi , non in senso di malattia poiché il covid 19 è una realtà . Bollettini di guerra confermano ogni giorni che lui il virus corre veloce , ma nonostante questo il pensiero cerca soluzioni , perché ciò che seguirà da questa quarantena crea ipotesi non felici. Ipotesi che rimbalzano in ogni angolo dell’etere e noi legati ad un filo di speranza molto esile . Manca la coerenza di una linea comune e questo fa vacillare il nostro modo di essere e vivere . Forse vorremmo sapere se dopo la malattia ci sarà la povertà , ci vuole un certo coraggio a pensare così , però la paura non la freni cantando dal balcone di casa , diventando tutti cuochi. Ci vuole tangibilità dentro l’emozione e coerenza dentro la paura . La libertà inizia a zoppicare e niente è certo .
Questo scenario è quello che descrivono e sentiamo , allora inizia il tempo di lotta interiore alla ricerca di soluzioni , non è un male perché quando il limite si valica solo due sono le opzioni : alzi il collo e schiena retta, o ti pieghi per sempre . Si può osservare che isolarsi potrebbe essere una opportunità , un coltivare qualcosa di nuovo , magari fuori dagli schemi che per tutta la vita ci hanno dato una libertà apparente . Il tempo di eliminare è qui e ora, il tempo c’è per rivedere le nostre ipotesi di sentirò visto che le tracce si sono perse . Forse sembra assurdo ma dentro ad ogni abisso filtra ancora un po’ di luce . La luce è di certo molto debole vittima anche di quella matassa di pensieri che ci avvolge . Non è semplice districare dei nodi adesso è il tempo di aver coraggio nel cestinare molte cose che in noi vivevano ma che in realtà ci strangolavano . Abbiamo creato paure per una vita che a oggi sono ridicole eppure anche se in modo inconsapevole noi funzioniamo sulla paura. Assurdo ma la paura muove in noi molte risorse anche se spesso non ci permette di concretizzare nulla. Possiamo prendere le nostre risorse adesso e valutare qualcosa di concreto . I confini della mente possono cadere davanti ai confini che la vita ci sta mostrando . C’è un limite concreto che cerca di svelarci un limite da abbattere , c’è un vento che sposta un po’ alla volta la polvere della nostra mente . È vero siamo impauriti , siamo esili ma al contempo possiamo essere flessibili . Un istinto di sopravvivenza cerca spazio e noi diamo questo spazio arrivati a questo punto di non ritorno . Nulla sarà mai come prima perché le distanze non sono ipotesi ma tutela a tempo indeterminato . Come tale e senza retorica prendiamoci per mano e osserviamo il mondo .
Il sentiero adesso va riprogrammato con un nuovo entusiasmo senza confine , dobbiamo ricalcolare il percorso o addirittura farne uno nuovo , solo questa elasticità limiterà il danno . Inutile restare in una stasi mentale che a poco serve , diventiamo un po’ di più viaggiatori di noi stessi con coraggio e questo sarà il piccolo presupposto che potrà aiutarci .
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Fino a qualche mese fa ognuno di noi aveva un programma , in una agenda della vita aveva messo sogni e promesse, obbiettivi quasi vicini e tanti “vorrei”.
Oggi come in un mazzo di carte si mescola in mazzo ogni giorno , ogni nostro programma si arresta dando spazio a ciò che non possiamo immaginare . È il dopo virus che non possiamo comprendere e nel gioco della vita il non capire disorienta un po’ tutti. Forse è tempo di cambiare e prendere ogni nostra certezza vera o presunta per riesaminarla . Ogni nostro programma cerca una speranza , eppure non c’è nessuna certezza nemmeno nel tempo . Il cambiare qua sarà l’unica soluzione è prendere questo mazzo di carte un po’ già predisposto in questo solitario per rimescolarlo ennesimamente . Non c’è una soluzione a metà, non c’è più l’altalena in quel parco giochi della vita che quasi ci lascia spazio al non crescere davvero . Adesso c’è una chiamata superiore non fatta di comunicati ma fatta di interiorità vera . Adesso e solo adesso ognuno di noi è solo . Gli spazi sono ristretti, i movimenti delimitati . La luce del sole la possiamo vedere da una sola prospettiva e le nostre parole sono come un criceto che gioca nella sua ruota perenne . Adesso e qui e ora inizia il tempo che seleziona , non c’è scappatoia nella mente ormai . Un coraggio potrà invadere ogni nostra esile paura . Faremo giri immensi per necessità e ritroveremo il nostro amore ad un palmo di mano . Ogni nostra volontà ci dividerà poiché non c’è spazio per credere che qualcuno lo farà per noi . L’inganno mentale che ci ha fatto desistere dalle nostre volontà verrà smascherato, perché il tempo così plastico di ora ad un certo punto inizierà a correre . Sarà una gara molto dura , e non per tutti . Avremo molto più freddo e paura ma sarà un sentire pulito per rinascere senza mentire a se stessi . I più forti scaleranno ogni monte pur di esigere libertà e creazione , i più debole si attaccheranno ai sintomi della mente che creerà immancabilmente ostacoli .
In ogni paura c’è una selezione interiore di massa e se avremo imparato davvero i forti, quelli veri potranno trainare i deboli . Ci sarà una nudità nuova perché siamo spogli di idee nel non sapere che sarà . Eppure il coraggio crea l’ingenio e la volontà di messa in opera . Lo spazio per i commedianti sarà più limitato perché in una selezione ogni cosa prende forma . Questa non è l’era della catastrofe anzi, è l’era di una verità molto più grande dove ad essere messi a nudo sono i nostri sogni, e le nostre paure unitamente alla nostra indifferenza di ciò che in altre modalità c’è sempre stato, ma che se non ci toccava non esisteva in realtà per noi .
Cambia la tua visione e appoggia al tuo coraggio ogni tua volontà , fa che sia il mantra che possa trasportati in uno strato più vero e essenziale . Crea una visione senza limiti , osserva un orizzonte diverso . Non c’è spazio e ne tempo ci sei solo tu e il tuo coraggio . Saprai da dove vieni ma non conoscerai dove sei destinato a rinascere, prenderai semi nuovi per farne un giardino dove lo vorrai , ci sarà un destino giusto per chi avrà compreso che nulla è.. solo una impermanenza vera che cercherà solidità da parte tua , attraverso il coraggio che hai nel tuo cuore .
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In un tempo qualsiasi ti ritrovi, come se, tutto fosse riposto in uno spazio immobile e immortale. Il cuore il luogo, i ricordi sono come quelle statuine che ti regalano e che poi, metti sulle mensole, come i ricordi di viaggio che gelosamente conservi. Gli amici sono un pò così a volte.
La memoria vaga tra un ventennio passato, quando la moda era un jeans e uno scarpone, quando maglie di lana facevano sembrare più grandi con le spalline e i luoghi di ritrovi erano giostre all’aperto, una vetrina di passioni e confidenze. Uno spazio che non dimentichi e che mai prende polvere. In un tempo qualsiasi, quante storie colorano la vita. Se il tempo fosse una tela bianca solo un arcobale potrebbe risaltare, colori in linea e un po sovrapposti. Il tempo passa, nessuno arresta questo eppure tutto varia tra mode e amori, ma indelebili i sentimenti veri non fanno si, che l’amicizia di disperda. Siamo un senso di noi quando in un tempo infinito nulla muta nel cuore. Solo i volti sono segni di un tempo, di una bellezza diversa, di un tocco nell’anima che mai ci fa allontanare. Amici, come montagne unite che frenano i venti gelidi, che mai si separano e mai di vista possono perdersi. In un tempo qualsiasi, in un luogo qualsiasi le mode cambiano, un po si rincorrono e si ripropongono. Ma noi solo un po più grandi ci ritroviamo allo stesso modo.Osservi questo spazio trasparente e vedi come tutto possa poi legare le persone, come le bellezze di un tempo che osservavi brillano ancora di più. Mille emozioni formano i loro racconti, nostalgiche emozioni di donne . Accade e questo è il tempo che riporta a se la vera amicizia. Quante ne avranno passate, pensi in te, come uno spettatore di un tempo che all’angolo osserva. Ventanni non sono una vita, sono briciole dell’anima che sperse in percorsi fanno trovare il cuore, un po più duro in apparenza. Sotto questa scorza tu puoi notare quando amore in verità possa conservare, una illimitata potenza che di luce è colma.
Un tavolo, un po di bicchieri, un racconto , un passato e poi, un sorriso senza tempo.
Un racconto di allora nessuno lo direbbe, a che serve il passato quando il tempo è fermo . Il tempo non tocca l’anima e il sentimento, l’amicizia non si sposta al vento, non si muove al tempo. Segnata nel volto ha bellissimi tratti, amori e dolori come sfumature. Nella mente un disegno a matita, una forza di passione che scalda . Delle donne apprezzi il tempo, quando ascolti al di la delle parole, l’amore che possono trasmettere, come nel l0ro cosmo possano accoglierti e tu, semplice spettatore sei nel tempio calmo, di tempeste passate. Allora puoi sentire tutta la forza, i pianti e i percorsi non raccontati in un sorriso. Ti fondi in questo attimo a loro e puoi osservare che sia l’amicizia vera. Del ricordo di allora solo la moda resta, adesso la moda è poca cosa, solo le parole possono scaldare l’anima, della loro unione ne sei estasiato, la percezione è amore puro, quell’amore che poco si conosce tra coppie .
Di quanti ricordi potresti farti penetrare, una infinita sequenza di paralleli di vita che in un attimo potrebbero farti vedere tutto nero. Poi lasci cadere, il tempo, lo spazio, il tuo io . Sei in ascolto di quella musica sottile, il bicchiere è pieno anche se per poco. Il vino ama le parole vere, quanto un uomo vero ama le donne come regine . Perchè nulla è distante e nulla è casuale. Cosa sia la bellezza a questo punto davanti a questo? Pochi leggono la bellezza stessa nelle sensazioni senza trame. Parole libere che all’alba resteranno vere. La bellezza è la sensazione totale, assorda il sottofondo di un pianoforte, e tu, vorresti che fosse infinito.
In un tempo qualsiasi ciò che di vero esiste non trova mai fine, perchè la fine è come un vino che vuoi far durare con po d’acqua. Una bevanda inutile fatta per saziare e non per degustare aromi . Solo il vero ha un sapore che migliora nel tempo e se, anche di poche gocce ne puoi bere, in quel momento il palato riconosce l’estasi dei sensi. L’amicizia è anche questo, e tu che osservi lo sai .
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Quante parole dovrai lasciare, far cadere, prima che il tempo ti porti al presente . Il presente quello che sfuggi, perché di coraggio ce ne vuole molto per esserci in questo presente .
Prendi le parole , le scrivi. Prendi parole in prestito , e te ne vesti, te ne illudi , ti colmi in un vuoto assoluto . Prendi tutto quello che non sai abbandonare, poiché l’abbandono è dolore ed emozione , dolce e salato , verità ed illusione . Siamo sempre in questa strana altalena che vita chiamiamo .
Io ho preso parole sparse, qua e la. Le ho prese e dette al mondo. Ho racchiuso l’attimo e l’infinito nello stesso tempo . Ho aperto un spazio per cancellare uno spazio: il passato. Anche se, questo passato era fatto di secondi. Ho regalato questo a me stesso, ed il presente è cambiato . Non c’è un perché e non lo cerco. Non c’è una riposta , l’ho fatto e basta . Ho dato parole per Everest silenzi, come un rumore barattato con i vento . Ho dato spazio in una scatola stagna , socchiuso gli occhi , aperto nell’impossibile il possibile , non era un sogno , era la realtà del potere che le parole dette e date danno . Il mistero del cuore ,che apre e chiude la mente nell’impossibile mondo che nessuno immagina . Il sogno è realtà adesso, perché la paura di essere come sei è svanita .
Ho lasciato parole, per avere luce , luce infinita senza nessuna considerazione di quello che sia la vita nascosta . Il buio è una distanza tra me e la mia anima, questa strana storia è per tutti .
Ho lasciato cadere il passato e non posto speranza in nulla, ho scritto semplicemente il presente per come io già lo stavo abbandonando . Il tratto di me che corre più del tempo stesso, una primavera eterna nella vita , qua in questo inspiegabile muovere me stesso nel tempo che lasciò in parole , vivo l estasi , l’amore vero verso me stesso . Ho lasciato parole perchè , non c’è perché vero , rimane una speranza incerta di un sorriso che vorrei vedere in tutti adesso. -
Non c’è logica , né presupposto in amore
Selvaggio vivere senza sapere , quel che sia dopo il risveglio .
In amore , impazzire a tutte le ore , sottile tormento che prima ti affama e poi ti sazia .
In amore soggetti tra parole spese , come un mercato dove ognuno vende mercanzie ,
Urli tra la folla , che sorda , assorta e illusa cerca , un prodotto che prezzo no trova , l’assoluto valore dove poi sia , chi lo sa.
Non spazio , in questo strana storia , sensazioni , colori , musiche , tutto va bene alla fine .
In amore ti potrai dedicare, come un ruolo quasi obbligato da una legge della natura, che prima ti elegge, poi ti cancella , ti fa capire e ignorare , di fa credere e nell oblio ti porta .
In amore , come nel mondo poli estremi dove poter camminare , tra un freddo e l’altro , al centro fa troppo caldo .
Un corpo che cambia , in movimento ,in danza , in una permanenza terrena e alienata . La pazzia la tua amicizia , l isolamento la compressione di una forza che devi esprimere al tempo giusto , nell’attimo errato . Solo poi, per capire quello che più di illogico pensavi dell’amore .
In amore , tutto è opposto a quel che pensi , a quel che sei . Noi in amore , siamo solo persi e cercati, ritrovati e mai noti . Isolati e unici di, amare per come siamo capaci . -
Cosa potrei dimenticare, in quel viaggio che ,
tra le mani osservo, un po , di polvere dalle spalle mi levo .
Cosa potrei ,dimenticare, adesso che le mani vedo ; le vedo e,
in mondo che un tempo era appare, un tratto a corteccia d’albero vedo,
un millennio in cento lune , potrei capire , i tratti delle mani raccontano
di un tempo impalpabile che, nel cuore muove anni infiniti.
Cosa potrei dimenticare, se le mani che osservo sono racconto di vita e,
di mondi nei mondi che di me, sono semplici solchi ormai .
Cosa potre affermare, per non dimenticare, quando le mani chiudo a pugno,
come una amnesia del momento, che , un po strozza il sentimento . Ed io
adesso , che di malinconia mi avvolgo , non vedo polvere da scrollare sulle spalle
ricurve .
Cosa potrei dimenticare, se un vuoto non è colmo di un tempo , che non passa mai .
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Le migliori promesse sono ,quelle fatte a me stesso, quelle che so che posso mantenere e deludere consapevolmente. sono le vere terre da calpestare, le isole da cercare e luighi inestimabili senza tempo, e senza nessuno che possa dire mai qualcosa a lui mai riferito. le migliori promesse sono quelle fatte al mio cuore e al mio Dio, quelle che spazio trovano senza alcun confine, senza nessuno da rassicuare, per poi capire alla fine che pochi comprendono quel che si dice loro.
le promesse sono un luogo sperduto al di la di me , e in me allo stesso tempo.
daniele